Tali edemi sono tutti causati da un'alterazione dell'integrità della parete dei
capillari periferici, che aumentano la loro permeabilità e fanno fuoriuscire i liquidi in essi contenuti, provocata da un aumento della pressione locale, dall'azione di certe tossine, ovvero dalla mancanza di ossigeno locale.
Gli
edemi di natura infiammatoria, così come penso sia il tuo caso, anche se non conosco la localizzazione del
tumore, possono essere determinati da una
trombosi venosa profonda, da un ostacolato scarico linfatico agli arti inferiori, da un alterato metabolismo epatico che ne determina una ridotta produzione di
albumina (ipo-onchia da ridotta pressione oncotica), da protidodispersione per
flogosi acuta del circolo venoso e linfatico.
In tutti i casi, i liquidi non drenati e che ristagnano innescano una
reazione infiammatoria locale che, a lungo andare, determina la formazione di
tessuto cicatriziale, il quale, a sua volta, altera e aggrava la circolazione locale: l’edema da molle e remittente diviene duro e stabile.
I tessuti soffrono, la cute si atrofizza e si ulcera, i liquidi stagnanti facilmente si infettano.
Se si riesce a bloccare tale meccanismo nelle prime fasi dell'edema flogistico, si può guarire e ritornare alla normalità mantenendo sempre le cure idonee ad evitare il riaccendersi della flogosi.
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