Buongiorno,
se stai già assumendo farmaci, l'ipotesi da verificare è che tali farmaci non siano dosati correttamente o che non si tratti dei farmaci più idonei, considerando l'elevata variabilità di risposta di ogni singolo paziente ad ogni categoria di molecole, quindi anche agli
antiaritmici.
Un secondo problema da affrontare è il riconoscimento di una potenziale causa o concausa del fenomeno, rimuovendo la quale si controlla più agevolmente il problema; ad esempio,
patologie endocrine (distiroidismo, ipercorticosurrenalismo),
patologie respiratorie (
BPCO,
enfisema, pneumopatie interstiziali) e
patologie vascolari periferiche (
fistole arterovenose e malformazioni).
Altro elemento da prendere in considerazione è la presenza di una
cardiomiopatia, congenita o acquisita: in tal caso, varrebbe la pena di sottoporsi ad una
TAC coronarica e ad una
risonanza magnetica del muscolo cardiaco.
La persistenza delle
aritmie extrasistoliche può essere sostenuta da anomalie del tessuto cardiaco di conduzione che realizzano "
circuiti" anomali di propagazione e reiterazione dell'impulso; in tal caso, può essere necessario uno studio elettrofisiologico, mediante
cateterismo cardiaco, per poi valutare l'opportunità di un diverso trattamento farmacologico o di un intervento di
ablazione, cioè di interruzione del circuito anomalo.
Un saluto