Come mai un bambino si identifica con gli eroi negativi delle storie?
Buonasera, mio figlio di 5 anni e mezzo ama gli eroi negativi delle storie. Da un anno, guarda anche qualche cartone animato e anche lì si immedesima con chi combatte i supereroi. È sempre sorridente, estremamente pacifico e sembra comprendere la differenza fra bene e male, sebbene in alcune situazioni mi domandi "chi ha ragione?". Non è per niente aggressivo e ha una forte sensibilità che spesso lo porta ad emozionarsi (a volte si commuove quando vede la nonna o le maestre dopo un lungo periodo di lontananza). È timido, ma dopo un primo momento di studio e osservazione riesce a legare e giocare anche con i bimbi appena conosciuti. Se si trova in un gruppo che decide di fare un dispetto, lui si allontana e non partecipa. A scuola le maestre confermano il suo essere sensibile e il comprendere le regole. Secondo voi, è sintomo di un problema? Grazie per il consiglio.
Risposta
Buongiorno,
è normale che i bambini si identifichino con uno dei personaggi più empatici delle storie. Spesso, vengono attratti da qualche loro caratteristica o, nel caso dei cartoni animati, dai colori o dalle musichette che li accompagnano.
Certo che, se si identifica con "i cattivi" non depone per una sua grande empatia, ma ciò nonostante, da solo non basta a dire che sia un comportamento negativo.
Sbagliato è invece da parte di chi dovrebbe tutelarlo (genitori o insegnanti) limitarsi a guardare. Parlatene, chiedetegli perchè gli piace quello e non l'altro. Spiegategli come si sentirà la "vittima" e soprattutto spiegategli perchè è sbagliato, forse capirà e tornerà nella media.
è normale che i bambini si identifichino con uno dei personaggi più empatici delle storie. Spesso, vengono attratti da qualche loro caratteristica o, nel caso dei cartoni animati, dai colori o dalle musichette che li accompagnano.
Certo che, se si identifica con "i cattivi" non depone per una sua grande empatia, ma ciò nonostante, da solo non basta a dire che sia un comportamento negativo.
Sbagliato è invece da parte di chi dovrebbe tutelarlo (genitori o insegnanti) limitarsi a guardare. Parlatene, chiedetegli perchè gli piace quello e non l'altro. Spiegategli come si sentirà la "vittima" e soprattutto spiegategli perchè è sbagliato, forse capirà e tornerà nella media.
Dr. Paolo Bonarrio
neuropsichiatra infantile
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