Ho svolto un periodo di 2 anni in reparto di chirurgia oncologica come psicoterapeuta volontario, dislocato presso l'ambulatorio stomizzati dell'ospedale Infermi di Rimini. Ho visto moltissimi casi come il tuo, pur non avendo potuto seguirli da vicino per un tempo adeguato.
Per la mia esperienza, la condizione peggiore è quella opposta, ovvero quella in cui il paziente non dimostra nessuna
reazione emotiva apparente e pare contento di aver superato un intervento invasivo, destruente ed allora spesso definitivo senza batter ciglio. .
Considero la tua reazione ad un'asportazione di una parte di te come qualcosa di normale ed anzi di sensato. Rifletti piuttosto sul fatto che ti abbiano tolto qualcosa che rischiava di farti molto molto male e che contemporaneamente tu, attraverso la
depressione, sembri dire che, viceversa, questo pezzo ti manca. Se la reazione depressiva dovesse protrarsi oltre i 6 mesi/un anno, considero utile, se non necessario, rivolgerti ad uno psicoterapeuta, non solo ad uno psichiatra per un supporto psicofarmacologico.
Considera inoltre che studi degli ultimi anni hanno dimostrato che l'efficacia degli
antidepressivi è maggiore quando il loro dosaggio è omeopatico, cioè a scalare dalla dose iniziale verso una millesimale. Informati comunque da professionisti di tua personale fiducia.
Un augurio di buona convalescenza