Lo Strychnos nux-vomica o albero della stricnina è un grande albero della famiglia delle loganiacee originario dell'India e Sud-Est asiatico.
Il frutto è una bacca arancione, di dimensioni simili ad un pomo, con polpa biancastra in cui sono inseriti dai 3 agli 8 semi. I semi contengono stricnina e brucina che ne sono i principi attivi.
La
stricnina agisce sul
midollo spinale: aumenta l'eccitabilità dei
neuroni e provoca
paralisi muscolare. La stricnina è infatti uno dei veleni nervini più potenti che si conoscano. Il suo principale uso tradizionale è legato agli aborigeni, che lo hanno sempre usato nella caccia spalmato sulle punte di freccia. La stricnina è stata spesso usata come veleno per topi, e altri piccoli animali.
Nell'800, piccole dosi di stricnina erano usate in medicina come stimolanti, lassativi e disturbi dell'apparato digerente. A causa della sua alta tossicità, l'uso della stricnina fu in seguito abbandonato a favore di più sicure alternative.
La Nux Vomica contiene sia Stricnina che Brucina, e questo secondo alcaloide, altrettanto cardiotossico e mortalmente velenoso del primo, a differenza del primo non si ritrova negli esami.
La Stricnina è stata usata anche come doping nello sport per i suoi effetti stimolanti, ma è stata rapidamente abbandonata anche qui perchè troppo reperibile agli esami clinici. Oggi si utilizza per
tagliare sostanze stupefacenti come l'LSD,
eroina e
cocaina, per il
flash che può indurre. E, naturalmente, diventa frequente causa di morte per overdose.
L'utilizzo dei veleni della Nux Vomica in Omeopatia, apparentemente incongruo, dà invece dimostrazione della scientificità della teoria secondo la quale le sostanze dei composti, diluite e dinamizzate, hanno effetti opposti a quelli classici.
La Nux Vomica omeopatica, spinta a diluizioni non tossiche (più in là di CH4), viene usata come: antispastico, rimedio contro agitazione, rimedio contro i crampi. Per questa sua qualità, è oggi uno dei cardini dell'Omeopatia classica.