Mi sembra di capire che tu abbia un rapporto fortemente simbiotico con tuo figlio e questa difficoltà, da come la presenti
solo con me che sono la madre;
sono piuttosto apprensiva, ma ora la situazione mi è sfuggita di mano; mi sembra appartenere più a te come persona e come madre che a tuo figlio.
Pertanto, il suo inizio di svincolo dai genitori, nonostante sia tardivo, ti mette in crisi.
Talvolta, i
figli maschi assumono dei ruoli e delle funzioni che una donna dovrebbe ricevere e ricercare nella propria relazione coniugale. Forse, in tal senso, quella che oggi sembra una difficoltà nel rapporto con tuo figlio andrebbe affrontata sul piano della coniugalità e della relazione con tuo marito.
Fermo restando che, se tuo figlio manifesta delle oggettive problematiche personali e relazionali, può essere comprensibile la tua preoccupazione di madre, ma come tu riferisci in relazione al problema di tuo figlio, che sembra caratterizzato da una chiusura relazionale ed emotiva, ciò accade solo nel rapporto con te.
Non sentirti esclusa o manchevole come madre, perché è normale e sano che un figlio, in una certa fase della sua crescita, prenda le distanze dai genitori nel tentativo di
sviluppare una propria autonomia e una propria individualità.
In ultima istanza, è da analizzare il tuo livello di apprensione e quanto quest'ultimo faccia riferimento ad un tuo livello personale di
ansia che pertanto si rappresenta come un problema tuo e non di tuo figlio, fermo restando che non conosco le problematiche di tuo figlio e la sua condizione oggettiva.
Pertanto, è giusto essere attenti ai propri figli ma, probabilmente, è anche corretta l'indicazione di tuo marito. Lascialo andare che è fin troppo grande e se non ce la fai, chiedi una aiuto per te e non per tuo figlio.