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Come aiutare un ragazzo di 23 anni con un carattere introverso?

Mio figlio di 23 anni ha un carattere piuttosto chiuso, ma solo con me che sono la madre. Ora lo vedo in piena crisi, ma non riesco e non so come farlo aprire. Mi chiedevo se magari fosse meglio non affrontare nessun argomento che lo riguardi ed aspettare che sia lui a farlo. Mi tiene all'oscuro di molti suoi spostamenti. A 23 anni è normale che sia così? Mio marito mi esorta a non stargli con il fiato sul collo, sostiene che ormai è un uomo. Ultimamente si è staccato da noi, soprattutto dal padre con cui aveva un rapporto fraterno. Quest'anno per la prima volta ci ha comunicato che vuole fare vacanze da solo, ma fino ad ora è sempre voluto venire con noi. Ha intrattenuto una relazione sentimentale con una ragazza per 6 anni, sono cresciuti assieme ed ora la cosa sembra non andare più, dal momento che lei ha trovato per tutta l'estate un lavoro e lui si è sentito perso. Io sono piuttosto apprensiva, ma ora la situazione mi è sfuggita di mano e ci sto male. Che ne pensa?

Risposta

Mi sembra di capire che tu abbia un rapporto fortemente simbiotico con tuo figlio e questa difficoltà, da come la presenti solo con me che sono la madre; sono piuttosto apprensiva, ma ora la situazione mi è sfuggita di mano; mi sembra appartenere più a te come persona e come madre che a tuo figlio.
Pertanto, il suo inizio di svincolo dai genitori, nonostante sia tardivo, ti mette in crisi.
Talvolta, i figli maschi assumono dei ruoli e delle funzioni che una donna dovrebbe ricevere e ricercare nella propria relazione coniugale. Forse, in tal senso, quella che oggi sembra una difficoltà nel rapporto con tuo figlio andrebbe affrontata sul piano della coniugalità e della relazione con tuo marito.
Fermo restando che, se tuo figlio manifesta delle oggettive problematiche personali e relazionali, può essere comprensibile la tua preoccupazione di madre, ma come tu riferisci in relazione al problema di tuo figlio, che sembra caratterizzato da una chiusura relazionale ed emotiva, ciò accade solo nel rapporto con te.
Non sentirti esclusa o manchevole come madre, perché è normale e sano che un figlio, in una certa fase della sua crescita, prenda le distanze dai genitori nel tentativo di sviluppare una propria autonomia e una propria individualità.
In ultima istanza, è da analizzare il tuo livello di apprensione e quanto quest'ultimo faccia riferimento ad un tuo livello personale di ansia che pertanto si rappresenta come un problema tuo e non di tuo figlio, fermo restando che non conosco le problematiche di tuo figlio e la sua condizione oggettiva. 
Pertanto, è giusto essere attenti ai propri figli ma, probabilmente, è anche corretta l'indicazione di tuo marito. Lascialo andare che è fin troppo grande e se non ce la fai, chiedi una aiuto per te e non per tuo figlio. 
Risposta a cura di
Luca Altieri Psicologo
Luca Altieri
psicologopsicoterapeuta
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