Capricci e pianti. Dipende dall'età, ovvero se si tratta di un neonato o di un bambino molto piccolo non si può parlare di capriccio, il bambino attraverso il pianto sta solo cercando di esprimere un bisogno (fame, sete, freddo o caldo, malessere, voglia di coccole). In questo caso è importante capire la necessità del momento e soddisfarla. Attenzione solo alla voglia di coccole perché ogni essere umano soprattutto da cucciolo adora essere coccolato e passerebbe l'intera giornata tra le coccole e le braccia della mamma, quindi si, ma senza farsi sopraffare dal piccolo.
Se il bambino e più grande ovvero dai 12 mesi in su dipende dalla situazione ovvero:
E' successo qualcosa di particolare che possa avere disturbato il piccolo? Es. Inserimento al nido o materna, rientro della mamma dal lavoro, nascita di un fratellino, o circostanze in cui mamma o papà sono semplicemente presi a fare altro, come essere al telefono? In tale circostanza può succedere che attraverso il capriccio o il pianto il bambino stia cercando di attirare l'attenzione del genitore (solitamente della mamma). Sta poco bene? Ha bisogno delle attenzioni della mamma.
Un semplice capriccio va invece chiuso con fermezza e ponendo poche regole ma rigide e mantenute con coerenza (1 solo giocattolo e non 2, non si guarda la tv a tavola etc).