La
bartolinite è un'infiammazione della ghiandola di
Bartolino. Si tratta di 2 ghiandole, una a destra e una a sinistra, poste all'interno delle grandi labbra in basso e all'imbocco della
vagina. Quando si infiamma, spesso rapidamente,
aumenta di volume fino a dare una tumefazione talvolta molto dolorosa, in questo caso si è formato un
ascesso con raccolta di
pus.
Quando la ghiandola è in uno stato infiammatorio iniziale ed è fastidiosa, ma non ha ancora formato una raccolta di pus, è utile somministrare
antibiotici specifici che talvolta riescono ad impedire che si formi un ascesso e favoriscono la
regressione dello stato infiammatorio.
Quando si è formata la raccolta di pus con tumefazione molto dolorosa, è necessaria l'
incisione (può essere fatta anche
ambulatorialmente preceduta da una piccola
anestesia locale). Qualche volta, l'ascesso si apre spontaneamente e il pus drena all'esterno. Che si incida l'ascesso o che si svuoti spontaneamente, il sollievo è
immediato.
Per favorire l'apertura spontanea, possono essere utili impacchi caldo-umidi locali. Si consigliano impacchi anche dopo lo svuotamento per favorire un drenaggio più completo del pus. Può succedere qualche volta che la bartolinite si ripresenti a distanza di tempo, ma non necessariamente.
La
bartolinite è da distinguere dalla
cisti della ghiandola di Bartolino che invece è una raccolta di
muco che si forma se il dotto della ghiandola si chiude e il secreto della ghiandola si accumula fino a formare una tumefazione non dolorosa. L'evoluzione della cisti può essere la regressione spontanea, la persistenza permanente o la trasformazione in ascesso. Nel caso che la cisti persista, si può decidere di trattarla chirurgicamente.