Gentile utente,
come già hai ben notato, il disturbo da
attacchi di panico ha un impatto sull'intero nucleo familiare, maggiore rispetto ad altri disturbi. La persona che si trova a subire gli attacchi vive nell'angoscia che si ripresentino e di non essere in grado di gestirli. Spesso, quindi, cerca la rassicurazione della presenza di chi le sta vicino, soprattutto in quelle situazioni in cui teme si verifichino. I
familiari spesso si trovano a dover sostenere il ruolo di custodi, senza saper bene cosa fare o come aiutare, con tutta la frustrazione che comporta. Questo comportamento, infatti, non solo non risolve gli attacchi di panico, ma anzi contribuisce a mantenere inalterato il disturbo.
Quello che si può fare è
informarsi correttamente su questo tipo di condizione medica riconosciuta. Il
trattamento è di tipo
clinico, quindi è necessario rivolgersi a specialisti competenti in grado di utilizzare protocolli efficaci, mi riferisco a figure come il medico di base, lo psichiatra e lo psicoterapeuta.
Durante gli attacchi, per quanto riguarda l'aiuto pratico, bisogna cercare di mantenere la calma e aiutare la persona a superarli, contestualizzando quello che sta succedendo. Spesso, durante l'attacco di panico, la persona è sopraffatta dai sintomi fisici ed è convinta di stare per morire o impazzire, convinzione che accentua il disagio. Aiutare la persona a stendersi, starle accanto, se gradisce accarezzandola o tenendole la mano e attraverso un tono di voce rassicurante aiutarla a ritornare al momento presente, è sicuramente di grande aiuto e supporto.
Spero di esserti stata utile, rimango a tua disposizione avessi altri dubbi o domande.