Linguaggio dei gatti: ecco come capire un felino

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Ottobre, 2023

Come capire il linguaggio dei gatti? Ecco cosa sapere

È possibile capire il gatto e suoi comportanti osservandone la gestualità e i segnali inviati dal suo corpo? E se sì, quali sono gli indizi da tenere in considerazione? 

Ecco tante informazioni utili per decifrare il linguaggio dei gatti e conoscere questi animali in modo più approfondito.

Come capire il linguaggio dei gatti

Il gatto è un animale amatissimo con cui è facile costruire un rapporto di affetto e di vicinanza; tuttavia, secondo alcuni, esso sarebbe più scostante e difficile da comprendere rispetto al cane. 

In realtà, se si presta attenzione al suo comportamento, è possibile decifrarne il linguaggio, ovvero intuire se l'animale è arrabbiato, stanco, triste, allegro, oppure se ha fame o se ha voglia di giocare. Conoscere meglio com'è strutturato il linguaggio del corpo di un gatto permetterà, quindi, di migliorare il rapporto con lui e di aiutare il micio a vivere meglio.

Innanzitutto, è opportuno ricordare che il felino domestico ha a sua disposizione diverse modalità per comunicare con i suoi simili: dai vocalizzi di natura sonora, ovvero i tipici miagolii, fino alla postura, alla posizione in cui tiene la coda, alle espressioni del muso o al modo in cui mantiene sollevate le vibrisse.

Uno dei primi segnali da tenere presente e, anche, forse il più facilmente riconoscibile da parte dell'essere umano, sono i miagolii. Soprattutto quando i mici sono ancora dei cuccioli, tendono ad esprimersi in larga parte utilizzando il miagolio, che può assumere diversi significati in base al bisogno o all'emozione che l'animale vuole comunicare.

Gli scopi più comuni per i quali il gatto utilizza questa forma espressiva sono per comunicare ai suoi simili un richiamo d'amore, per salutare (anche il suo padrone, in alcuni casi), tuttavia il felino può miagolare anche a mo’ di pianto, ovvero per lamentarsi di qualcosa, o per manifestare del dolore fisico.

Sono stati distinti finora ben 16 tipi diversi di miagolio, i quali rispondono a differenti esigenze del micio. Oltre a questi esistono poi le fusa, ovvero il tipico suono emesso dalla laringe dei felini. Se ci si chiede perché i gatti fanno le fusa, questo suono serve per esprimere soddisfazione e tranquillità, ma anche per lenire il dolore o superare la noia.

Come capire un gatto in base alla posizione del corpo

La posizione assunta dal felino esprime molto dei suoi sentimenti in quel momento, pertanto prestare attenzione a come il micio si siede o si distende, può aiutare a comprenderne i bisogni

Una delle posture più comuni è l'accovacciamento, preferita a causa della sua comodità. Ma come capire i gatti in relazione alla loro gestualità? Ecco alcuni segnali a cui fare riferimento:

  • l'animale è accovacciato ma tiene le orecchie tese e dritte: è sospettoso e vigile;
  • tiene le orecchie basse e la coda all'interno del corpo: soprattutto in presenza di un altro animale nella stanza, questa posizione indica sottomissione all'altro;
  • il gatto è rilassato e ha gli occhi semichiusi: sta riposando ed è tranquillo;
  • tiene la coda arruffata: ha paura e sta per attaccare;
  • è rannicchiato su sé stesso: vuole riposare e nasconde le parti più vulnerabili del suo corpo per evitare eventuali attacchi da parte di altri animali; potrebbe anche indicare dolore addominale.

Un'altra posizione tipica del felino domestico è quando esso si distende con la pancia in su. Nel linguaggio del gatto essa esprime fiducia, tranquillità e il desiderio di interagire con il proprio padrone, pertanto questo potrebbe essere il momento giusto per coccolarlo o giocare con lui. 

gatto con schiena inarcata

Quando il micio è felice tende a mantenere le orecchie dritte e la coda alta e leggermente ondeggiante, mentre se è arrabbiato la parte finale del suo corpo è gonfia e le orecchie sono erette e ruotate verso l'esterno. Altri gesti dei gatti che esprimono chiaramente che sono scontenti e pronti ad attaccare sono:

  • bocca spalancata;
  • denti scoperti;
  • orecchie appiattite verso i lati;
  • muso incassato;
  • pelo sollevato e arruffato;
  • schiena inarcata, che serve per sembrare più grande e intimorire chi si trova di fronte a lui;
  • coda che si muove a scatti;
  • baffi in avanti o aperti a mo' di ventaglio;
  • baffi appiattiti sul muso, soprattutto se il gatto è spaventato.

Come capire il gatto osservando coda e orecchie

Il linguaggio del gatto si basa sull'interazione fra diversi elementi corporei, fra cui due dei più importanti sono sicuramente la coda e le orecchie. Osservando con attenzione la posizione assunta dalla coda, ad esempio, è possibile capire se il gatto vuole comunicare paura, felicità, sottomissione o felicità:

  • coda a uncino: il gatto è felice di vedere il padrone;
  • coda tra le gambe: esprime senso di colpa, sottomissione o paura;
  • coda gonfia e arruffata: il micio è arrabbiato e avverte la presenza di un altro animale (solitamente un altro gatto) all'interno della stanza. La coda gonfia può anche rappresentare una forte paura e il timore di essere aggrediti;
  • coda che si muove a scatti: nervosismo, agitazione, ma anche tranquillità se sta giocando con il suo padrone;
  • coda che batte sul pavimento: forte nervosismo.

Per quanto riguarda la posizione delle orecchie, invece, esse possono essere:

  • dritte: il gatto è uno stato di allerta e tende le orecchie per avvertire ogni più piccolo rumore;
  • dritte ma rivolte verso i lati: il gatto è nervoso e teso;
  • appiattite verso i lati: l'animale è ansioso, preoccupato o pronto ad attaccare.

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Come capire i gatti osservando il linguaggio del corpo

È possibile capire in quale stato d'animo si trova il micio domestico semplicemente studiandone a fondo il linguaggio corporeo? Quali sono i segnali dei gatti utili a comprenderne emozioni e bisogni? 

Ecco quattro situazioni tipo che possono aiutare a identificare le emozioni dei propri amici a quattro zampe e insegnare a conoscere i gatti in modo più preciso:

  1. Gatto felice: è disteso, raggomitolato oppure sdraiato in avanti con le zampe sotto il corpo; tiene gli occhi chiusi o semi chiusi e le orecchie rilassate.
  2. Gatto attento o ansioso: tiene gli occhi spalancati, le pupille strette, il corpo attento e proteso verso la preda. Se è in procinto di cacciare manterrà la coda bassa e leggermente tremolante, mentre con la bocca potrebbe emettere un piccolo schiocco. Qualora all'attenzione subentrasse l'ansia, il micio tenderà progressivamente a rannicchiarsi, tenendo la testa appiattita e muovendo la coda da una parte all'altra. Nel linguaggio dei gatti vi è una sottile differenza tra l'essere attento e concentrato e uno stato di nervosismo, tuttavia in genere nella seconda eventualità lo sguardo è meno fisso e concentrato.
  3. Gatto arrabbiato: tiene il corpo rigido e la coda tesa. Potrebbe emettere sibili e dei ringhi, assumere atteggiamenti minacciosi e inarcare la schiena per sembrare più minaccioso. In genere questo comportamento preannuncia un attacco e viene direzionato spesso nei confronti di altri gatti colpevoli di aver invaso il territorio, o anche nei confronti di altri animali (es. cani di piccola taglia).
  4. Gatto che vuole bene al suo padrone: Esistono due comportamenti tipici dei gatti domestici che sono molto graditi all'essere umano, in quanto il micio, in questo modo, esprime affetto e vicinanza nei confronti del suo padrone. Si tratta dello sfregamento del muso o del corpo, e di quello che viene comunemente chiamato "fare la pasta". Il primo atteggiamento consiste nello strusciare il corpo o la faccia sul corpo dell'essere umano e ha la funzione di “marcare” le persone a cui il gatto vuole bene, passandogli il proprio odore. Il secondo comportamento, ovvero il "fare la pasta", deriva dall'azione che il gattino appena nato faceva sul corpo della mamma quando voleva stimolare la fuoriuscita di latte dalla sue mammelle e rappresenta un'altra  dimostrazione di affetto.
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Valerio Guiggi
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