In diverse situazioni, i gatti possono spaventarsi e reagire in modi diversi. La loro estrema sensibilità può reagire a un evento traumatico, cambiamenti nell'ambiente, rumori forti, minaccia avvertita da altri animali o da persone nuove.
A volte, è la natura stessa dell'animale (di preda, oltre che di predatore) a provocarne stati ansiosi e paura. La conseguenza di questo stress, tuttavia, può alterarne il comportamento, al punto da renderlo imprevedibile nelle sue reazioni.
Il gatto spaventato, stressato, infatti, potrebbe manifestare da una leggera inquietudine a una insolita aggressività. Oppure, in alternativa alla fuga, potrebbe nascondersi in casa, negli angoli in cui si sente più al sicuro.
Diverso il caso del micio spaventato che vive in strada, diffidente e incline alla fuga non appena ci si avvicina. In questo articolo, ci concentreremo sul gatto domestico, sui segnali da riconoscere e sui modi più efficaci per calmarlo.
Se la paura persiste per un periodo prolungato di tempo o se vengono fuori altri comportamenti anomali (come la perdita di appetito o l'apatia), è importante consultare il veterinario per escludere problemi di salute sottostanti.
Gatti spaventati: i segnali da osservare
Oltre ai comportamenti sopra riportati, tipici di un gatto impaurito e che rivelano il suo stress emotivo e la condizione di allerta in cui sta vivendo, ci sono altri segnali che si possono avvertire.
Lo spavento è una reazione molto frequente nei gatti, anche se naturalmente dipende dalla natura di ciò che lo spaventa e dalla personalità dell'animale.
Alcuni sono più timidi e introversi, con una tendenza alla reazioni ad alcune situazioni percepite come minacce. Quando questo accade, la prima reazione istintiva e primordiale è quella di cercare una via di fuga o un riparo sicuro. Non è così strano cercare il gatto e ritrovarlo sotto il letto, nascosto nell'armadio o arroccato sulla cima di qualche scaffale.
In questi casi, è bene anticipare che è preferibile non forzare il gatto a uscire dal suo nascondiglio. Lo farà da sé quando si sentirà pronto.
Anche se la prima reazione è quella di avvicinarlo per rassicurarlo, questo atteggiamento potrebbe suscitare una reazione imprevedibile, amplificata da un comportamento che il gatto non può comprendere.
La comunicazione non verbale dei felini, infatti, è molto diversa dalla nostra.
Oltre al più comunque soffiare (ma che può dipendere anche da altre cause), i segnali da riconoscere sono diversi, tra questi:
- postura rigida
- un incedere cauto e lento
- pupille dilatate, palpebre e orecchie abbassate o spostate all'indietro
- pelo dritto
- schiena arcuata e code bassa
- miagolio lamentoso
- sguardo fisso, concentrato, sopracciglia aggrottate
- rifiuto di mangiare o bere
- riparo in posti nascosti
- aggressività (il gatto può mordere o graffiare)
Comunque, è da precisare che il gatto aggressivo può dimostrarsi tale anche per altri motivi.
Perché il gatto si spaventa?
Il gatto può spaventarsi per tante ragioni. Trattandosi di un animale molto territoriale, diventa molto sensibile e suscettibile ai cambiamenti nell'ambiente circostante che considera suo.
Possono essere anche situazioni molto banali, a destabilizzarlo, come: un rumore molto forte, il volume della musica molto alto, un elettrodomestico particolarmente rumoroso.
Queste interferenze disturbano il gatto, che perde così il proprio equilibrio emotivo fino a spaventarsi e ad allontanarsi dalla fonte di fastidio. E quando succede, è bene sapere cosa fare in presenza di un gatto smarrito.
Ciò che può terrorizzarlo è anche una nuova presenza nel suo ambiente, che sia un altro animale o una persona sconosciuta. La minaccia avvertita lo indurrà a reagire scappando o addirittura aggredendo l'altro per un meccanismo di difesa.
Altre possibili cause di spavento o stress sono la mancanza di cibo o acqua, ma anche una condizione di malessere dovuta a problemi di salute non ancora indagati (che possono essere le malattie più comuni dei gatti).
Il gattino impaurito
Il gattino spaventato è una condizione molto normale del cucciolo appena nato che non conosce ancora nulla e non ha ancora preso confidenza con il mondo circostante.
In questa fase della sua vita così immatura vuole solo mangiare e dormire. Se non ha un riparo fisso, essendo nato da una gatta randagia, la sua reazione può essere ancora più amplificata.
Come calmare un gatto impaurito
Dunque, come tranquillizzare un gatto spaventato? È bene non perdere la calma di fronte alla reazione anomala di un gatto che fugge via e si nasconde in qualche pertugio di casa.
Non è cercandolo, chiamandolo in modo energico o prendendolo in braccio che lo si calma; così facendo si rischia solo di peggiorare la situazione.
Al contrario, l'atteggiamento migliore è quello di mantenersi distanti, lasciandolo tranquillo e aspettando che si calmi e che si senta nuovamente al sicuro.
Ciò che si può fare è rispettare il suo spazio, in generale, ma in particolare quando il gatto tende a isolarsi anche per via della sua indole.
I gatti, ma in generale gli animali, come le persone hanno una loro natura. Sebbene non sia possibile sottoporli ai test psicologici, la scienza ha provato che anche gli animali hanno la propria personalità.
Inoltre, c'è da considerare la razza, infatti, alcune razze di felini possono essere più inclini a determinati atteggiamenti.(per esempio, sembra che i siamesi siano molto più chiacchieroni di altre razze).
Ecco alcune accortezze per far sentire al sicuro il gatto:
- creare un ambiente sicuro e tranquillo, o lasciarlo tranquillo nel luogo in cui si sta nascondendo
- mantenere un atteggiamento calmo e rilassato nei toni di voce e nei movimenti
- fargli riconoscere gli odori a lui familiari (lo spavento potrebbe essere una reazione alla solitudine e alla sofferenza che ne deriva)
- non costringere il gatto a interagire con persone verso le quali si dimostra diffidente, meglio ignorarlo in questi casi (molti gatti si spaventano a causa delle interazioni forzate)
- aspettare che sia il gatto a tornare alla normalità dopo l'evento stressante.
- stabilire una routine quotidiana che possa rassicurare con una natura più soggetta allo stress e allo spavento (stessi orari per il cibo, la stessa persona che se ne prende cura, la sua lettiera e il suo spazio)
- creare anche spazi in alto, come un albero per gatto, supporti domestici per gatti (il cosiddetto “arricchimento ambientale”) o un ripiano con un apposito nascondiglio.