Tra le tante problematiche che le analisi del sangue ci permettono di individuare, una di esse è proprio la VES, ossia la cosiddetta velocità di eritrosedimentazione. Tale test permette di verificare la presenza di malattie, infezioni, patologie autoimmuni o condizioni che possono essere all’origine delle più svariate infiammazioni.
Sebbene non fornisca una diagnosi specifica, la VES permette di capire se è necessario eseguire ulteriori esami per identificare la presenza di una determinata e specifica patologia. Insomma, il test può anche evidenziare condizioni come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico e problemi muscolari.
Vediamo nel dettaglio cos’è la VES e come prepararsi per eseguire le analisi.
Cos’è la VES
La VES, ovvero la velocità di eritrosedimentazione, consiste in un indice infiammatorio che va a misurare la velocità con cui i globuli rossi si sedimentano sul fondo della provetta, che contiene un campione di sangue reso incoagulabile. Il parametro è espresso in mm/ora.
Generalmente, i globuli rossi sono mantenuti in sospensione, separati, grazie alla carica negativa conservata dalla componente proteica del plasma. Quando nel corpo insorgono delle infiammazioni, detti anche processi flogistici, la concentrazione ematica di proteine infiammatorie aumenta e porta a un indebolimento della carica. Quindi, i globuli rossi si aggregano e cadono verso il fondo.
La VES è considerato un test aspecifico, cioè un’analisi generica che deve essere interpretata in base ad altri esami clinici. Infatti, in presenza di una VES alta, con un quadro clinico nella norma, non vi è nulla di cui preoccuparsi.
Proprio per questo motivo la VES non è un esame che si esegue singolarmente, ma è accompagnato da altri test, come quelli della PCR, cioè proteina C reattiva, analisi del sangue e altri.
Come si esegue il test
Per eseguire il test, non è necessaria nessuna preparazione e nemmeno un digiuno prolungato. Il sangue, infatti, viene prelevato e posto in una provetta graduata. In seguito, viene analizzata la velocità con cui i globuli rossi si depositano sul fondo.
Il test è di per sé molto semplice, basato sul prelievo del sangue e, come è stato descritto in precedenza, è generico, quindi permette di identificare eventuali infiammazioni, ovvero risposte immunitarie da parte dell’organismo.
Questo parametro è generalmente impiegato per diagnosticare l’infiammazione associata a patologie come:
- Infezioni
- Tumori
- Patologie autoimmuni
- Anemia
La VES è utilizzata anche per monitorare il decorso di patologie già diagnosticate e l’eventuale risposta terapeutica a condizioni specifiche, come:
- Artrite transitoria
- Arterite a cellule giganti
- Macroglobulinemia di Waldenstrom
- Polimialgia reumatica
- Cancro metastatico
- Setticemia, nota anche come infezione sistemica
- Mieloma multiplo
- Iperfibrinogenemia
- Vasculite sistemica
- Artrite reumatoide
- Lupus eritematoso sistemico
I sintomi più comuni della VES alta considerati campanello d’allarme per il medico sono:
- Mal di testa
- Dolore alle articolazioni
- Rigidità delle articolazioni
- Anemia
- Perdita di appetito
- Perdita di peso improvvisa
- Dolore pelvico
Sebbene in passato venisse maggiormente richiesta, la VES può essere attualmente prescritta in caso di febbri improvvise, sintomi muscolari o alcuni tipi di artrite.
Quali sono i valori nella norma della VES
Generalmente, in un soggetto in buona salute, il valore della VES è compreso tra 10-20 mm/ora. Come per molti altri valori, anche quelli della VES sono soggetti all’invecchiamento, quindi i normali range tendono ad aumentare con l’età. Inoltre, nelle donne sono sempre leggermente superiori a quelli degli uomini. Quando i valori normali della VES sono più bassi rispetto alla norma possono indicare la presenza di:
- Anemia falciforme
- Carenza del fattore V
- Insufficienza cardiaca congestizia
- Ipoalbuminemia
- Policitemia
Nel corso degli anni, il test di VES sta lentamente perdendo di importanza e molto spesso viene sostituito con il test della proteina C reattiva o altri indicatori. Questo avviene non solo perché è un esame troppo generico che non fornisce informazioni sulla localizzazione e sull’entità dell’infiammazione, ma anche perché può essere facilmente influenzato da altri fattori, come:
- Anemia
- Colesterolo alto
- Problemi ai reni
Inoltre, gravidanza e mestruazioni possono provocare un aumento temporaneo dei valori. Infine, anche i farmaci possono alterare l’esito, come pillola contraccettiva, aspirina, cortisone.