C’è una buona notizia, che arriva nel periodo peggiore dell’inizio della pandemia, se si guarda ai numeri dei contagi e delle vittime. Il vaccino contro il Coronavirus prodotto dall'americana Pfizer e della tedesca BioNTech è efficace al 90%.
Si tratta di un dato che supera le aspettative e che arriva proprio sul finire delle sperimentazioni sugli uomini. È stato il presidente della farmaceutica ad annunciarlo, a cui è seguito il plauso del Ministro della salute tedesco che ha commentato i risultati definendoli «incoraggianti»·
50 milioni di dosi entro quest'anno e 1,3 miliardi nel 2021: cosa dicono le previsioni
Pfizer e BioNTech sono le prime aziende ad aver diffuso i dati conclusivi dei trial, sebbene l'iter di fase 3 (l’ultima prima che i produttori possano presentare una domanda di omologazione del vaccino) terminerà tra qualche settimana. E si tratta di dati che sicuramente fanno ben sperare.
Il prossimo passo è attendere l'autorizzazione delle agenzie regolatorie per la messa sul mercato del vaccino stesso. Secondo quanto diffuso dalla stessa azienda farmaceutica, la previsione è che il via libera arrivi, almeno negli Stati Uniti, entro novembre. Poi dovrà seguire l’ok dell’Europa.
Le previsioni? 50 milioni di dosi entro quest'anno e 1,3 miliardi nel 2021.
Ovviamente, come già sottolineato da tempo, le prime dosi non saranno certo sufficienti per coprire tutta la popolazione. La Commissione Europea ha concluso con la Big Pharma americana un contratto di pre-acquisto per 200 milioni di dosi, da dividere fra gli stati in base alla popolazione.
Ci sono, però, delle questioni ancora aperte. Per esempio, sappiamo che il vaccino è adatto alle persone tra i 16 e gli 85 anni. L’efficacia, poi, non sarà assicurata da un'unica dose ma ne saranno necessarie almeno due. Anche la durata dell’efficacia rimane una incognita. Ci si attende che sia di 6-12 mesi. Ma sono solo congetture: per avere una risposta bisognerà solo aspettare il passare del tempo.
Infine, ma non per importanza, bisognerà scogliere il nodo della distribuzione. Le fiale vanno mantenute a -80 gradi fino alla somministrazione. Purtroppo, però, freezer così potenti, anche in molte zone di Italia, sono disponibili solo negli ospedali e nei centri vaccinali più grandi.
Un vaccino efficace nel ridurre del 90% i casi di malattia con sintomi
È proprio nella fase tre del trial che si è misurata l’efficacia del vaccino. La Food and Drug Administration (FDA) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità si erano dette disposte ad approvare solo vaccini efficaci al 50% e che, durante le fasi di sperimentazione, non avevano procurato eventi avversi.
L’azienda sembra essere andata ben oltre le prospettive, annunciando la riduzione del 90% dei casi di malattia con sintomi. L’efficacia, hanno spiegato Pfizer e BioNTech, è stata misurata paragonando l’effetto sui partecipanti contagiati a cui è stato iniettato il vaccino con quello di chi ha invece ricevuto la somministrazione di un placebo, «7 giorni dopo la seconda dose e 28 giorni dopo la prima».
«I risultati dimostrano che il nostro vaccino a base di mRNA può aiutare a prevenire il Covid-19 nella maggior parte delle persone che lo ricevono» - ha scritto in una lettera pubblica il presidente della Pharma. «Ciò significa che potenzialmente siamo ad un passo dal fornire alle persone in tutto il mondo una svolta tanto necessaria per contribuire a porre fine a questa pandemia globale».
E aggiunge: «Al momento non possiamo richiedere l’autorizzazione all’Fda per l’uso in emergenza del vaccino solo sulla base di questi risultati di efficacia - precisa - Sono necessari infatti più dati sulla sicurezza, che stimiamo arrivino nella terza settimana di novembre, come parte del nostro studio clinico che è ancora in corso».
C'è però un dubbio che ancora non ha risposta: il vaccino riuscirà a impedire l'ingresso del virus nell'organismo o si limiterà a mitigare la malattia? In quest'ultimo caso, il rischio è alto: le persone vaccinate potrebbero essere veicolo di contagio, diventando in pratica dei portatori sani.
Intanto, però, le buone notizie non finiscono qui. Entro il mese, o al massimo a dicembre, arriveranno attesi anche i dati di altri vaccini: AstraZeneca con Oxford e della biotech americana Moderna. Alla fine dell’anno, invece, dovrebbe anche finire la sperimentazione anche Johnson&Johnson.
Infine, Pfizer fa sapere in un comunicato che non è necessaria una nuova formulazione del vaccino BioNTech perché sia efficace anche contro le varianti.
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