Cosa significa avere la cefalea da tosse? È vero che esiste uno stretto legame tra mal di testa e tosse e da cosa è influenzato? Come alleviare il fastidio causato da questi due sintomi? Scopriamolo insieme.
Perché mal di testa e tosse sono legati?
Tosse e mal di testa sono spesso i primi sintomi che preannunciano la comparsa di una malattia influenzale. È molto comune, infatti, che il virus dell'influenza si accompagni alla sensazione di pesantezza e dolore al capo e le cause di questo legame possono essere diverse.
Il mal di testa da influenza è una cosiddetta "cefalea secondaria" che insorge in relazione a una patologia; quindi, andrebbe sempre messa in relazione con le altre manifestazioni che caratterizzano la malattia.
Solitamente mal di testa e tosse compaiono insieme a raffreddore, febbre, dolori muscolari, congestione nasale e, in alcuni casi, anche a ipersensibilità alla luce.
La cefalea che caratterizza uno stato influenzale è legata alla forte infiammazione che coinvolge tutto l'organismo, unita a disidratazione e ridotta funzionalità dei seni paranasali, i quali possono andare a peggiorare il mal di testa.
Talvolta il dolore al capo può insorgere in seguito ai colpi di tosse: in questo caso il mal di testa è bilaterale ed è causato dal grande sforzo che viene richiesto all'organismo per produrre la tosse, oltre che dall'aumento della pressione intracranica.
A differenza di altri tipi di cefalea, però, il fastidio è di breve durata (tende, infatti, a scomparire nel giro di qualche minuto) e tende ad accompagnarsi, oltre che alla tosse, anche agli starnuti.
Influenza e tosse con mal di testa: quali sono le cause?
Esiste uno stretto rapporto tra influenza e cefalea e la causa più probabile sembra sia dovuta al fatto che, quando l'organismo viene attaccato da un virus, mette in atto una potente risposta antinfiammatoria da parte del sistema immunitario.
Sarebbero le citochine prodotte da quest'ultimo ad indurre la comparsa del mal di testa, insieme alla presenza di uno stato di infiammazione generale che colpisce prevalentemente le mucose delle cavità nasali e sinusali.
L'organismo comincia a produrre grandi quantità di muco nel tentativo di eliminare il virus e questo fa sì che, man mano che il muco si accumula, i seni paranasali si infiammino, con la conseguenza tipica che ci si ritrova ad avere il volto congestionato, gonfio; la pressione al volto e alla zona degli occhi può condurre spesso a sviluppare mal di testa e ipersensibilità alla luce.
Altre cause che possono favorire l'insorgenza di tosse secca e mal di testa durante l'influenza comprendono:
- la disidratazione. Sembra che la disidratazione possa contribuire a peggiorare la cefalea in quanto l'organismo, impegnato nella lotta contro il virus, necessita di più liquidi per fronteggiare la malattia;
- lo stress. Una cefalea di tipo tensivo può essere influenzata da ansia, stress emotivo e preoccupazioni. Proprio lo stress, infatti, è considerato una concausa di questo tipo di problematica ed è in grado di peggiorarne la gravità;
- mancanza di sonno. Spesso quando si ha l'influenza la presenza di sintomi particolarmente fastidiosi come la tosse o il raffreddore possono portare a non dormire bene. Uno scarso riposo contribuisce a peggiorare (o a scatenare) il mal di testa;
- il mal di testa quando si tossisce in presenza di uno stato influenzale può essere determinato dall'eccessiva pressione causato dai frequenti starnuti e dalla necessità di soffiarsi il naso con maggior frequenza.
Mal di testa da tosse e raffreddore
Il mal di testa da tosse e starnuti è un sintomo tipico degli stati influenzali, tuttavia, anche se non è presente un virus influenzale, la cefalea rimane uno dei segni distintivi della rinorrea.
Quest'ultima è caratterizzata da congestione nasale, lacrimazione agli occhi, difficoltà a respirare e da un senso di affaticamento e, non a caso, è proprio l'infiammazione alle alte vie aeree che determina la comparsa del mal di testa.
In genere quest'ultimo si presenta nella fase di esordio della rinite e si accompagna a una sensazione di pesantezza alla testa e di gonfiore al volto.
Un altro fattore che può contribuire a peggiorare il fastidio al capo è, poi, l'eccesso di muco che tende a ristagnare. In questo caso è utile effettuare dei lavaggi nasali in modo da liberare le vie nasale, oppure praticare dei suffumigi con acqua calda; inoltre, un'indicazione fondamentale rimane quella di assumere una buona quantità di acqua, così da fluidificare le secrezioni e da indurne l'espulsione del muco in breve tempo.
I rimedi per il mal di testa causato dal virus dell'influenza
Il legame che intercorre tra tossire e mal di testa può, in caso di patologie influenzali, essere legato al forte stato di infiammazione presente nell'organismo e alla congestione delle vie respiratorie.
Visto che in tale contesto la cefalea è secondaria, ovvero è il sintomo di una malattia a monte, si dovrà intervenire per debellare il virus.
Nella maggior parte dei casi il mal di testa influenzale scompare nel giro di tre-quattro giorni oppure non appena si attenuano anche tutti gli altri sintomi; tuttavia, se dovesse durare a lungo, è preferibile chiedere consiglio al proprio medico.
Come avviene anche per altri tipi di cefalea, il trattamento da attuare prevede l'assunzione di farmaci antinfiammatori, utili anche a contrastare il dolore, come ad esempio i FANS (Ibuprofene, acido acetilsalicilico, nimesulide, ecc.) o semplici antidolorifici non antiinfiammatori (il paracetamolo, ad esempio).
I trattamenti possono essere abbinati a semplici accortezze; fra queste, si raccomanda di assumere buone quantità di liquidi e di applicare dei panni imbevuti d'acqua calda sui seni paranasali, in modo da favorirne la liberazione.
Inoltre, è importante fare attenzione alla temperatura presente all'interno della stanza: questa non dovrebbe essere più alta di 19° e l'aria non dovrebbe mai essere troppo secca, o il rischio è che essa vada a irritare le mucose. Altrettanto utili sono, poi, i lavaggi nasali che consentono di eliminare l'eccesso di muco e i suffumigi a base di acqua calda e sostanze balsamiche ed emollienti.
Cosa significa avere la cefalea da colpo di tosse
Non sempre il dolore alla testa quando si tossisce è causato da una patologia influenzale. Quando è il colpo di tosse vero e proprio a causare il fastidio al capo si può parlare di "cefalea da tosse", ovvero una condizione piuttosto rara che è causata dallo sforzo compiuto per emettere la tosse.
Non è tuttavia, solamente quest'ultima che può determinare la cefalea, ma anche altre tipologie di sforzo, come ad esempio lo starnuto, il riso, l'azione di soffiarsi il naso o quella di abbassarsi. In genere il mal di testa da tosse si manifesta con queste caratteristiche:
- fa il suo esordio in modo improvviso;
- compare in concomitanza con uno sforzo;
- provoca un dolore acuto e abbastanza forte;
- riguarda entrambi i lati della testa;
- il dolore può essere più intenso nella parte posteriore del capo;
- può provocare vertigini, senso di instabilità, difficoltà di equilibrio, sensazione di essere sul punto di svenire;
- può accompagnarsi a ronzio nelle orecchie o perdita dell'udito.
La cefalea da tosse viene definita primaria o secondaria. Nel primo caso essa compare in seguito a uno o più colpi di tosse e non ha un'origine ben chiara, mentre nel secondo è dovuta alla presenza di una patologia. Le cause più probabili che possono determinare una cefalea da tosse secondaria includono:
- un difetto nella forma del cranio o nel cervelletto;
- un aneurisma cerebrale;
- un tumore al cervello;
- la perdita di liquido cerebrospinale.
È molto poco probabile che la cefalea scaturita dalla tosse sottenda una di queste patologie maggiori, ma se il disturbo dovesse persistere è importante indagare il fenomeno, così da escludere eventuali malattie secondarie, e per farlo si prescrivono esami come la risonanza magnetica e il prelievo lombare.
La cura dipenderà ovviamente dal tipo di cefalea presente: nel primo caso basterà effettuare dei lavaggi nasali, mentre nel secondo potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico.