Microbiota e sistema immunitario: quale legame? Ecco l'approfondimento della gastroenterologa

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 21 Novembre, 2024

Gastroenterologa con paziente

Il microbiota intestinale, ovvero l'insieme dei microrganismi che popolano il nostro intestino, ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della nostra salute; tra le numerose funzioni svolte una delle più importanti è l'interazione con il sistema immunitario.

Abbiamo approfondito l’argomento con la Dott.ssa Eny Crafa, specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva e in psicoterapia gestaltica integrata.

Cosa si intende per microbiota? 

Il microbiota era chiamato fino a poco tempo fa flora batterica intestinale: esso è costituito da più di 1500 ceppi batterici dotati di un loro patrimonio genetico che prende il nome di microbioma. 

La maggior parte delle persone condividono un core microbiota (50-100 specie batteriche) e un core microbioma (più di 8000-100000 gruppi di geni funzionali); principalmente di origine materna, la sua costituzione è influenzata dalla dieta, dall’ambiente in cui viviamo, dai farmaci, dallo stato di salute e dall’igiene.

 Il microbiota è importante perché digerisce i polisaccaridi vegetali, favorisce l’assorbimento delle vitamine del gruppo B e partecipa alla sintesi della vitamina K.

Inoltre, è indispensabile per il funzionamento del tessuto linfatico associato all’intestino (GALT), infatti mantiene sempre al lavoro le cellule del sistema immunitarie allenandole a riconoscere ciò che è dannoso per il nostro organismo e ciò che può sostare all’ interno del tubo digerente o essere assorbito perché non ci danneggia. 

Le alterazioni della relazione simbiotica tra il microbiota e il microambiente enterico sono alla base dello sviluppo di patologie intestinali, di malattie metaboliche sistemiche e anche di disturbi neurologici.

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È possibile farlo analizzare?

La composizione del microbiota può essere analizzata attraverso un test che consiste nel semplice campionamento delle feci: da queste si estrae il DNA batterico che serve per l’analisi e la ricostruzione dell’ecosistema microbico intestinale. 

L’ analisi del microbiota è importante per rintracciare precocemente possibili problemi che con il passare del tempo possono portare all’ insorgenza di patologie. 

Inoltre, in base ai risultati, è possibile adottare strategie correttive basate soprattutto sulla modificazione del tipo di alimentazione e sulla integrazione di probiotici e prebiotici

L’analisi del microbiota viene richiesta in caso di coliti croniche, diarrea ricorrente, cistitiuretriti,  obesità

Possiamo, inoltre, richiedere l’analisi del microbiota nella gravidanza e nell’ allattamento per sostenere lo sviluppo del microbiota del neonato. 

L’analisi del microbiota può essere utile anche nella vecchiaia per limitare gli effetti dell’invecchiamento come l’immunodepressione e l’insorgenza di processi infiammatori.

Quali aspetti della salute influenza?

Negli ultimi decenni è stato svolto un enorme lavoro di ricerca che ha rilevato come la disbiosi del microbiota intestinale possa essere associata a diverse patologie come la parodontite e le carie, le malattie metaboliche, le sindromi infiammatorie croniche dell’intestino, le malattie cardiovascolari, il cancro e le malattie renali croniche

La misura in cui la disbiosi del microbiota intestinale possa esercitare questo controllo sistemico e causare l’induzione di una determinata patologia dipende dalla funzionalità della barriera intestinale e dalla maturità del sistema immunitario dell’ospite.

Per esempio studi recenti suggeriscono che la disbiosi del microbiota intestinale sia associata a molti disturbi metabolici come l’obesità, l’iperglicemia e la dislipidemia

Tali studi hanno chiarito che la disbiosi microbica intestinale è coinvolta nella regolazione dell’accumulo di grasso nel corpo umano e quindi nella comparsa dell’obesità e del diabete di tipo II

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Infatti l’eccesso di grassi alimentari e l’elevato apporto di zuccheri sono alcuni dei principali fattori che spingono alla colonizzazione dell’ intestino da parte di enterobatteri come Escherichia Coli (batteri pro-infiammatori e genotossici). 

Questi batteri possono influenzare la stabilità del DNA delle cellule ospiti attraverso alla produzione di colibactina, una genotossina che è in grado di indurre rotture del doppio filamento del DNA, esercitando così una attività protumorigenica. 

Per aumentare le difese immunitarie dovremmo prenderci cura del nostro microbiota intestinale?

Le terapie che possono riequilibrare il microbiota intestinale sono i probiotici (microrganismi vivi che somministrati in adeguate quantità danno benefici alla salute dell’ospite, grazie all’inibizione competitiva con gli altri microrganismi intestinali), i prebiotici (molecole selezionate capaci di modificare la composizione e l’attività del microbiota intestinale), il trapianto fecale, cioè l’introduzione di batteri intestinali da donatore.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Eny Crafa
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