Da recenti studi è emerso che il vaccino anti-morbillo può aiutare l’organismo umano a proteggersi da altre malattie infettive per molti anni.
Il morbillo è una malattia che indebolisce il sistema immunitario per settimane o mesi, esponendo chi ne è affetto, soprattutto i bambini, a un maggiore rischio di contrarre infezioni molto pericolose. Alcuni scienziati ritengono che questo periodo di vulnerabilità duri più a lungo di quanto si è sempre supposto, anche fino a tre anni.
I vantaggi a lungo termine della vaccinazione contro il morbillo sarebbero, quindi, ancora maggiori. E non finisce qui: molti ricercatori hanno evidenziato un calo di decessi per malattie infettive proprio in seguito alle campagne pro vaccinazione.
Controversie sulla vaccinazione
Questo studio è un forte richiamo per tutti quei genitori che non sottopongono a vaccinazione i figli per paura di una correlazione tra l’uso del vaccino e l’insorgere di forme di autismo. “Il messaggio è chiaro: non solo il vaccino è sicuro ed efficace contro il morbillo, ma può anche salvare la vita di un bambino contribuendo ad evitare altre infezioni”, ha dichiarato il dottor Richard Wenzel, specialista in malattie infettive presso la Virginia Commonwealth University.
Il dibattito sul vaccino contro il morbillo è scoppiato in seguito ad una grande epidemia verificatasi quest’anno a Disneyland, che ha colpito 147 persone negli Stati Uniti. L’infezione si è diffusa anche in Messico ed in Canada (159 persone nel solo Quebec). In molti, pur essendo vaccinati, si sono ammalati a causa dell’età o di una particolare storia clinica.
Il morbillo, disturbo che si manifesta con forti febbri, tosse e rash cutaneo, è stato debellato negli Stati Uniti per più di un decennio grazie a una vaccinazione aggressiva. Alcuni focolai affiorano ancora soltanto quando americani o visitatori stranieri si infettano all’estero e poi diffondono il virus tra le popolazioni non vaccinate.
Ricerca internazionale
Un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori ha analizzato la relazione tra casi di morbillo e tassi di morte dovuti ad altre infezioni prima e dopo le campagne di vaccinazione in USA, Inghilterra, Galles e Danimarca.
Dopo la vaccinazione, i casi di morbillo sono diminuiti in tutti i Paesi. Anche i decessi per altre infezioni sono calati. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono scesi dal 18% al 6%. I ricercatori hanno attribuito questo calo all’introduzione del vaccino. Con modelli matematici, inoltre, hanno scoperto che il sistema immunitario impiega almeno due o tre anni per ristabilirsi completamente dopo aver contratto il morbillo.
Grazie alla vaccinazione è possibile “mantenere la capacità di combattere molte altre infezioni” ha affermato Michael Mina, studente di medicina alla Emory University e tra gli artefici dello studio.
Se è vero che la vaccinazione ha svolto un ruolo fondamentale nel calo delle infezioni, tuttavia, anche altri fattori secondari hanno certamente influito: una migliore nutrizione e la cura familiare verso i più piccoli, su tutti, come ha puntualizzato il dottor James Cherry, pediatra esperto di malattie infettive presso l’Università della California a Los Angeles.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, è stato finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation e da alcune sovvenzioni federali.