Tra il 2020 e il 2022, gli anni clou della pandemia da Covid-19, il virus ha tolto all’Europa 16,8 milioni di anni di vita.
Si tratta di un dato spaventoso che sottolinea l’impatto devastante del Coronavirus.
Vediamo su cosa si basa lo studio che ha studiato questi numeri e su cosa si è basato.
Lo studio
L’indagine, pubblicata sulla rivista PLOS Medicine, ha analizzato i dati sulla mortalità e su diverse condizioni di salute (come declino cognitivo, malattie cardiovascolari e altre) della popolazione europea, basandosi su individui con più di 35 anni di età.
Ne è emerso che, tra i residenti di 18 Paesi, sono stati 16,8 milioni gli anni di vita persi a causa della pandemia: in Italia, ad esempio, il numero è 1,8 milioni.
Il dato particolare che è emerso è che oltre la metà di questi anni sarebbero stati vissuti in salute e senza disabilità – anche per quanto riguarda gli anziani.
Tutto ciò, andrebbe a evidenziare come, se il Coronavirus non si fosse evoluto (e avesse coinvolto tutto il mondo), milioni di persone avrebbero potuto condurre una vita attiva molto più a lungo.
Anche la distinzione fatta tra paesi è interessante: la Spagna sarebbe la nazione con più perdite (3,2 milioni di anni di vita), seguita da Polonia con 2,5 milioni, Germania e Regno Unito (entrambe sui 2,3 milioni). Subito dopo l’Italia, già menzionata, ci sarebbe la Francia con 1,1 milioni di anni persi.
I numeri
Lo studio ha permesso anche di distinguere tra anni di vita persi direttamente a causa del SARS-CoV-2 e quelli sottratti in modo indiretto.
Rispetto al numero totale, infatti, 13,2 milioni di anni sono stati strappati direttamente dal virus, mentre le cause indirette si attestano attorno ai 3,6 e 5,3 milioni di anni.
Tra queste, si segnalano la riduzione dell’accesso alle cure mediche, l’interruzione di trattamenti sanitari per altre patologie e gli effetti collaterali delle misure restrittive, come il lockdown e la chiusura di molte attività.
Il 60% degli anni di vita persi è avvenuto tra gli over 80, mentre il 30% nella fascia 65/80. Inoltre, negli Stati Uniti, è emerso che diverse persone che erano riuscite a mettere da parte le proprie dipendenze da alcool o sostanze, hanno ricominciato durante il periodo pandemico.
Risulta di particolare rilevanza il dato che segue l’andamento delle perdite nel corso degli anni: il 2021 è stato l’anno più interessato, con 7,1 milioni di anni di vita persi, seguito dal 2022 con 5 milioni e dal 2020 con 4,7 milioni.
Tuttavia, mentre le perdite dirette legate al Covid-19 sono diminuite a partire dal 2021 grazie alla diffusione dei vaccini, quelle indirette sono rimaste elevate, continuando a crescere fino alla fine del 2022.
Questo suggerisce che l’impatto della pandemia non si è limitato alle infezioni acute, ma ha avuto conseguenze più ampie, compromettendo il benessere della popolazione anche in modi meno immediatamente visibili.