Una gastrite cronica può trasformarsi in tumore? I rischi da considerare

Redazione

Ultimo aggiornamento – 03 Dicembre, 2021

Tumore allo stomaco: fattori di rischio

Oltre 10 mila, ogni anno, sono le diagnosi di tumore allo stomaco nel nostro Paese. Si tratta, infatti, di una delle neoplasie più frequenti, al sesto posto della lista, che colpisce in primis gli uomini, per un totale di circa 70 mila persone che convivono con la diagnosi di carcinoma gastrico

Le cause della malattia non sono del tutto chiare. Sappiamo, però, che tende a insorgere soprattutto dopo i 70 anni e a colpire pazienti con gastrite atrofica o con un'infezione cronica da Helicobacter pylori. 

Gastrite cronica: qual è il legame con il carcinoma gastrico?

Parliamo di fattori di rischio e, secondo gli esperti, esiste un legame tra infezioni allo stomaco che si cronicizzano e tumore. Ma vediamo, nel dettaglio, quali sono i gli elementi a cui prestare attenzione: 

  • infezione da Helicobacter pylori, che può causare gastrite cronica e ulcere durature;
  • reflusso gastroesofageo, che genera uno stato infiammatorio delle mucose gastriche;
  • dieta, laddove è basso il consumo di frutta e verdura e, al contrario, è alto quello di insaccati, carni rosse, cibi troppo caldi;
  • chirurgia gastrica pregressa;
  • insufficienza di vitamina B12 che porta ad anemia associata a un maggiore rischio di tumore gastrico;
  • fumo di sigaretta; 
  • sovrappeso e obesità; 
  • famigliarità con la malattia.

Tumore allo stomaco: quali sono i sintomi?

Individuare precocemente i sintomi di un tumore allo stomaco può fare la differenza. La neoplasia, infatti, è una delle più aggressive che, se individuata subito, può essere rimossa chirurgicamente, bloccando anche le eventuali metastasi. 

Purtroppo, i sintomi tendono a insorgere tardivamente e in maniera vaga. Tra questi, troviamo: 

  • difficoltà di digestione;
  • mancanza di appetito; 
  • difficoltà a deglutire; 
  • sensazione di sazietà; 
  • nausea e vomito; 
  • bruciore di stomaco; 
  • sangue nelle feci o feci nere; 
  • debolezza. 

Come fare, allora, una diagnosi precoce? 

Essere consapevoli di dover prestare la massima attenzione, in caso di infiammazioni costanti, è la prima cosa da fare, per arrivare a una diagnosi precoce; inoltre, se i sintomi di un malessere gastrico non spariscono, dopo una terapia (come con antiacidi), allora è bene indagare mediante una gastroscopia.   

Importante, in caso di dubbi, è rivolgersi a un centro specializzato e multidisciplinare: sarà l’oncologo, poi, unitamente al chirurgo e al patologo, a segnare la direzione giusta.

Quali sono le terapie?

Ad oggi, l’intervento chirurgico è il trattamento primario (eventuale asportazione parziale dello stomaco); spesso, però, il tumore allo stomaco è diagnosticato in stadio avanzato e non è possibile intervenire, se non con la chemioterapia che comunque riesce a dare risultati significativi. 

Esistono anche farmaci biologici e in particolare: 

  • farmaco a due anticorpi monoclonali, uno con attività anti-HER2;
  • farmaco con attività anti-angiogenetica.

Ad oggi, l'aspettativa di vita in caso di tumore allo stomaco si fa più alta, ma è sempre bene indagare a fondo, nel caso di sintomi sospetti, parlandone subito al proprio medico di famiglia.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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