Cos'è un fecaloma e quali rimedi possono essere messi in atto per trattarlo? È vero che questa problematica comporta dei rischi da non sottovalutare?
Ecco cosa fare nel caso in cui si fosse soggetti a fecaloma.
Cosa fare in caso di fecaloma: i rimedi da provare
Il fecaloma, anche chiamato "coproma", "scatoma" o "stercoroma", è una massa dura composta da feci compatte ed è localizzato nell'ultimo tratto dell'intestino. Si tratta di una condizione da non trascurare in quanto può provocare l'ostruzione dell'intestino e numerose complicazioni.
Insorge generalmente a seguito di prolungati periodi di stitichezza: le feci che non vengono evacuate con regolarità, infatti, tendono a transitare più a lungo nell'intestino e qui assorbono acqua, diventando via via sempre più grandi e più difficili da espellere.
Il fecaloma può essere definito come un tappo di feci dure e i rimedi sono diversi a seconda della gravità del problema.
Inizialmente il paziente non si accorge della sua presenza, in quanto il fecaloma può risultare asintomatico nella sua fase iniziale, in seguito però compaiono le manifestazioni tipiche dell'occlusione intestinale.
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Queste comprendono l'estrema difficoltà a evacuare, il gonfiore addominale, contrazioni dello sfintere anale che provocano dolore, sanguinamento, emorroidi, prolasso rettale e, in alcuni casi, anche episodi di nausea e vomito.
Purtroppo la comparsa del fecaloma peggiora a sua volta la stitichezza, dal momento che le feci, più a lungo rimangono nell'intestino, più saranno espulse con difficoltà.
La diagnosi di fecaloma viene effettuata identificando la presenza di una massa situata nella zona dell'ampolla rettale, oppure mediante esami strumentali. In base alla gravità del problema, il medico potrà suggerire rimedi diversi, i quali vanno dall'esecuzione di clismi lassativi fino alla frantumazione meccanica e, nei casi più gravi, l'operazione chirurgica.
Come si elimina il fecaloma
I rimedi per eliminare il fecaloma sono diversi a seconda della sua gravità, in ogni caso è importante agire subito per evitare che la massa diventi sempre più grande e dura. Il trattamento del fecaloma prevede l'ammorbidimento della massa fecale finalizzato alla sua espulsione e in genere comprende la somministrazione di supposte o di clismi ad azione lassativa.
Questi ultimi possono essere a base di glicerina o di altre sostanze emollienti, come ad esempio acqua tiepida e olio di vaselina. Non è detto che questo rimedio sia subito risolutivo, infatti se non si riesce a espellere il fecaloma si renderà necessario rivolgersi al medico, il quale dovrà provvedere a frantumare la massa fecale mediante lo svuotamento manuale.
L'obiettivo è quello di rompere il tappo in pezzi più piccoli, in modo che il paziente possa espellerli e per riuscirci il professionista può avvalersi del rettoscopio; si procede inserendo una sonda che, mediante un'azione meccanica e l'inserimento di ridotte quantità di liquido, dovrebbe riuscire a rompere il fecaloma o ad ammorbidirlo.
Queste operazioni possono essere svolte solamente da personale medico o infermieristico specializzato, dal momento che non sono sempre indicate in tutti i casi.
Se, ad esempio, il paziente è stato recentemente sottoposto a un intervento chirurgico, oppure se patologie infiammatorie intestinali o cardiopatie, è preferibile non utilizzare la tecnica della frammentazione manuale, dal momento che essa potrebbe causare lesioni, sanguinamenti o diminuzione della frequenza cardiaca dovuta alla sovrastimolazione del nervo vago.
Nei casi più gravi il medico può consigliare un'operazione chirurgica, detta "ricanalizzazione intestinale". Si tratta di un'opzione riservata alle situazioni più complesse che viene utilizzato in caso di un'ostruzione intestinale completa o in presenza di megacolon tossico.
Principali rimedi farmacologici per il trattamento del fecaloma
Nel trattamento del fecaloma si utilizzano farmaci e sostanze dall'azione emolliente e lubrificante. I più comuni includono:
- paraffina liquida, la quale riesce ad ammorbidire le feci;
- oli vegetali, come ad esempio l'olio di arachidi. L'olio viene inserito nel retto attraverso clismi e microclismi e ha la funzione di rendere morbida la massa fecale, stimolando, al tempo stesso, la peristalsi intestinale;
- glicerina, introdotta attraverso clismi per via rettale o attraverso supposte;
- lattulosio. Il lattulosio svolge un'azione lassativa per via osmotica. Questa sostanza agisce trattenendo l'acqua nell'intestino e risulta efficace, a patto di non assumerne una dose eccessiva e di rispettare le indicazioni ricevute dal personale medico;
- farmaci ad azione lassativa per via orale.
È consigliabile assumere questi rimedi sotto la supervisione di un medico, dal momento che un loro abuso può comportare un ridotto assorbimento di alcune sostanze nutritive (come ad esempio vitamine e sali minerali), atonia intestinale e, paradossalmente, possono alla lunga favorire la comparsa di altri fecalomi.
Perché si forma un fecaloma?
Sono diversi i motivi che possono condurre un individuo a sviluppare un fecaloma, sebbene la causa principale sia l'eccessiva stitichezza. Una massa fecale di ampie dimensioni si forma a seguito di una mobilità del colon ridotta, che determina un periodo prolungato di stazionamento delle feci nell'intestino.
Qui la massa fecale diviene via via sempre più grande e dura, fino ad assumere la consistenza di un vero e proprio tappo. In alcune circostanze la gravità del fecaloma è tale che la massa diviene dura quasi come un osso o un sasso (il cosiddetto "coprolita"), visto che esso può assorbire, nel corso del tempo, sali di calcio.
In genere il fecaloma è una diretta conseguenza di una condizione di stitichezza cronica, sebbene in alcune situazioni esso possa anche essere un sintomo associato al cancro del colon.
Tra i fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di soffrire di questo disturbo vi sono:
- invecchiamento. Negli anziani è frequente incontrare problemi di stipsi, la quale, associata all'utilizzo di farmaci e a una vita sedentaria, possono dare luogo alla formazione del fecaloma;
- dieta povera di fibre (frutta e verdura, ad esempio);
- scarsa attività fisica;
- riduzione della sensibilità rettale, dovuta soprattutto all'avanzare dell'età;
- allettamento. Pazienti allettati in Ospedale (magari in seguito a un intervento chirurgico), sono più a rischio di sviluppare il fecaloma;
- pazienti affetti da patologie psichiatriche o da demenza. Questa categoria di pazienti può trattenere a lungo le feci ignorando lo stimolo alla defecazione;
- terapie farmacologiche prolungate, le quali causano stipsi. Medicinali come i diuretici, gli antidepressivi e gli oppiacei possono causare stitichezza prolungata;
- scarsa assunzione di acqua;
- gravidanza. Le donne incinte possono essere soggette a fecaloma a causa delle alterazioni ormonali.
Come prevenire la comparsa del fecaloma
Per prevenire la comparsa del fecaloma è importante prendersi cura della propria mobilità intestinale adottando un'alimentazione ricca di fibre e di alimenti freschi.
Mangiare regolarmente verdure, frutta, yogurt e cibi ricchi di probiotici contribuisce a mantenere in salute l'intestino, mentre assumere una sufficiente quantità di acqua mantiene le feci morbide.
Anche l'attività fisica gioca un ruolo importante per il benessere del colon: passeggiare e fare sport con regolarità favoriscono la peristalsi e rendono più semplice e più frequente l'evacuazione delle feci.
Inoltre, meglio evitare la abbuffate ma assumere piccole quantità di cibo distribuite durante l'arco della giornata.