Un nuovo studio suggerisce come regolari visite dentistiche possano proteggerci dalla polmonite, riducendo i livelli di batteri presenti nella mucosa orale.
La studio, condotto su più di 26.000 soggetti, ha messo in evidenza come persone che non si sottopongono mai a check-up dentistici hanno un rischio maggiore di contrarre il batterio che causa la polmonite, rispetto a coloro che effettuano almeno due controlli annuali.
Cattiva igiene orale? Attenti alla polmonite!
“C’è una correlazione risaputa tra igiene orale e polmonite”, afferma la dott.ssa Michelle Doll, assistente professore alla Virginia Commonwealth University e autrice dello studio. “Non possiamo mai sbarazzarci del tutto dei batteri presenti nella nostra bocca, ma una buona igiene orale può limitarne la quantità”.
Il nostro corpo contiene un numero elevato di microbi. Molti di questi però non sono dannosi (in alcuni casi portano anche benefici) e anche quelli pericolosi causano malattie solo in determinate circostanze.
Nel caso dei batteri che causano la polmonite, ad esempio, questi devono essere inalati per essere in grado di causare un’infezione. Fare la pulizia dei denti e i check-up dal dentista può ridurre la quantità di questi batteri.
Va detto che i partecipanti allo studio che hanno effettivamente contratto la polmonite sono solo l’1,68% del campione totale. Secondo lo studio, però, coloro che non effettuano mai una visita dentistica hanno un rischio quasi doppio di coloro che vanno due volte l’anno di contrarla.
Lo studio è stato presentato alla IDWeek 2016, conferenza annuale sulle malattie infettive. Nella sua presentazione la dott.ssa Doll faceva notare che chi vede regolarmente il proprio dentista, generalmente, mette in atto altri comportamenti corretti per quanto riguarda la salute orale (ad esempio spazzolare i denti due volte al giorno e usare il filo interdentale regolarmente), fattori che potrebbero dunque incidere sul rischio di contrarre la polmonite.
Trovare strade alternative che anche solo potenzialmente possono ridurre il rischio di polmonite è di vitale importanza, visto che circa 1 milione di americani contraggono questa infezione ogni anni, e 50.000 sono i casi di decesso.
Solitamente, la polmonite è più comune in persone anziane o soggetti con malattie croniche ma tutti possono contrarla.
Non è la prima volta che la bocca viene correlata allo stato di salute generale, diversi studi hanno infatti mostrato come disturbi gengivali possono aumentare i livelli di infiammazione in tutto il corpo, sono addirittura correlati alla degenerazione neurologica negli anziani. Sintomi a carico di denti, gengive o lingua possono anche suggerire la presenza di disturbi, quali diabete e reflusso gastroesofageo.
La pulizia dei denti dunque potrebbe essere la chiave di molto di più che un bel sorriso.
Ma cosa accade durante la pulizia dei denti?
Il regolare controllo dal dentista e la pulizia dei denti solitamente è un appuntamento temuto da molti. Tra il dolore ai denti, la sola idea del trapano e il fastidio alla mascella è facile immaginarne il motivo. Ma, la verità è che per molte persone la pulizia dei denti è semplice e indolore.
Sapere esattamente cosa accade durante il processo di pulizia dei denti aiuta a diminuirne il disagio e permette di godersi di più i suoi risultati.
Vediamo ora come si svolge la pulizia dei denti e vari step che questa comporta.
Step 1: Esame fisico
La pulizia dei denti è solitamente effettuata da un igienista dentale. Prima del processo di pulizia vero e proprio si esegue un esame di tutta la bocca.
Con un piccolo specchio l’igienista dentale controlla intorno ai denti e le gengive se ci sono segni di gengiviti o altri eventuali problemi. Se ci sono problemi, sarà premura dell’igienista rivolgersi al dentista per verificare se sia il caso o meno di procedere con la pulizia dei denti.
Step 2: Rimozione della placca e del tartaro
Con il piccolo specchio a guidarlo, l’igienista usa uno specillo per rimuovere la placca e il tartaro accanto alle gengive e tra i denti. Più tartaro c’è e più tempo ci vorrà per rimuoverlo. Il tartaro si deposita anche se spazzoliamo i denti regolarmente, è buona norma recarsi almeno una volta l’anno per effettuare una pulizia più approfondita.
Step 3: Dentrificio
Dopo aver rimosso il tartaro, i denti sono spazzolati con una spazzola elettrica. Che consente una pulizia profonda in grado di rimuovere ogni traccia di tartaro rimasta. Pulitori professionisti usano dentifrici molto simili ai dentifrici usali, in quanto a gusto e aroma. In ogni caso, la loro consistenza più densa consente una pulizia maggiore.
Step 4: Filo interdentale
Malgrado lo usiate regolarmente a casa, non sarà mai efficace quanto quello passato da un esperto. Il vostro igienista dentale può arrivare in profondità tra i denti e localizzare eventuali punti problematici dove potrebbe esserci del sanguinamento gengivale.
Potrebbe sembrare superfluo ma aiuta a rimuovere i residui di placca o dentifricio usato negli step 2 e 3.
Step 5: Risciacquo
Successivamente, si risciacqua la bocca per eliminare eventuali residui. Solitamente, si risciacqua con liquidi a base di fluoro.
Step 6: Fluoro trattamento
L’ultimo passaggio è il fluoro trattamento, attraverso il fluorite. Il fluoride è un minerale naturale utilizzato per prevenire la carie e rafforzare i denti, la sua azione dura diversi mesi. Il trattamento si esegue mettendo una schiuma all’interno di un’impronta dentaria che si poggia sui denti. E si lascia riposare per circa un minuto.
Altri possibili step
I raggi x in ambito dentistico sono consigliati solitamente una volta l’anno, a seconda delle indicazioni del vostro dentista. Per i bambini il dentista potrebbe raccomandare l’otturazione dei molari per aiutare a prevenire le carie.
Il segreto per mantenere una buona igiene orale è andare dal dentista per controlli regolari. Capire cosa succede nella stanza del dentista e pensare che andando si prevengono alcune importanti patologie può aiutare a sentirsi più a proprio agio sulla sedia del dentista.