Un approfondimento sugli effetti collaterali del cortisone

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 16 Dicembre, 2024

Un signore anziano parla con medico di una medicina

Il cortisone presenta degli effetti collaterali sull'essere umano? E se sì, quali sono? Come fare per ridurre le conseguenze negative legate alle terapie con corticosteroidi? Ecco un approfondimento su questo tema.

Quali sono gli effetti collaterali del cortisone?

Il termine cortisone viene utilizzato per indicare i glucocorticoidi naturali, i quali vengono utilizzati principalmente come antinfiammatori da somministrare per via orale, per uso topico o per via intramuscolare.

Il cortisone è quindi un farmaco antinfiammatorio, utilizzato anche come immunosoppressore, nel trattamento di diversi disturbi.

La terapia con medicinali cortisonici è in grado di inibire la formazione delle molecole responsabili dell'infiammazione, come ad esempio l'istamina o le prostaglandine; per questo viene sfruttato comunemente in caso di asma, malattie autoimmuni, allergie e problemi della cute, dal momento che va a modificare la risposta dell'organismo nei confronti degli stimoli immunitari.

Pur essendo ampiamente prescritto, il cortisone presenta diversi effetti collaterali, i quali devono essere tenuti in considerazione, soprattutto se si intende seguire una terapia prolungata.


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Molto dipende, tuttavia, dalla dose impiegata e dalla durata del trattamento, oltre che dalla modalità di somministrazione.

I più comuni effetti collaterali del cortisone nell'uomo comprendono:

  • insonnia;
  • gonfiore;
  • ritenzione idrica, con gonfiore al viso o alle mani;
  • aumento del peso corporeo. Chi assume cortisone deve porre particolare attenzione all'alimentazione e cercare di praticare attività fisica in modo regolare;
  • aumento della sensazione di fame;
  • sensazione di avere la testa leggera;
  • nervosismo. Diversi aspetti collaterali del cortisone riguardano l'umore, con frequenti alternanze di fasi di euforia che seguono stati depressivi;
  • redistribuzione del grasso corporeo. Talvolta si verifica un accumulo di grasso sul volto e sull'addome, che conferisce al paziente il tipico aspetto "a luna piena", oppure un ingrossamento della nuca (la cosiddetta "gobba di bisonte"). In genere questi effetti collaterali dei corticosteroidi scompaiono una volta interrotto il trattamento;
  • maggior suscettibilità alle infezioni, dovuta all'effetto immunosoppressore del cortisone;
  • mal di testa;
  • aumento della sudorazione;
  • debolezza muscolare;
  • debolezza ossea;
  • difficoltà digestive;
  • calo della libido;
  • alterazioni della pelle. Gli effetti collaterali del cortisone sulla pelle possono includere arrossamento, edema, acne e, nei soggetti più anziani, assottigliamento della pelle e tendenza a formare dei lividi. L'assottigliamento della pelle, o "cute atrofica da steroidi" è dovuto ad anni di terapie cortisoniche e rappresenta un effetto collaterali difficilmente risolvibile.

Altri effetti collaterali dei cortisonici

Nella maggior parte dei casi, la terapia steroidea presenta effetti collaterali se portata vanti molto a lungo, mentre in caso di cure di breve durata non si notano particolari reazioni avverse.

Soprattutto se si utilizzano rimedi ad uso topico, è ancor più raro incorrere in fastidi di varia natura, a patto che si rispettino le indicazioni ricevute dal medico e le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo.

In caso di trattamenti a base di cortisone prolungati, invece, possono insorgere effetti collaterali anche piuttosto gravi, come ad esempio:

  • l'osteoporosi. Assumere per diverso tempo il cortisone può contribuire a demineralizzare le ossa e, quindi condurre al rischio osteoporosi. Per questo motivo, se la terapia a base di cortisone è più lunga di tre mesi, si consiglia di eseguire una densitometria ossea ed eventualmente di seguire un trattamento specifico contro il rischio di osteoporosi a base di vitamina D e bisfosfonati;
  • ipertensione. Il cortisone causa la ritenzione dei liquidi, la quale a sua volta aumenta la pressione arteriosa;
  • iperglicemia. A dosi elevate, il cortisone può peggiorare il livello di zucchero nel sangue; tuttavia, la situazione tende a rientrare alla normalità una volta interrotto il farmaco. Quest’aspetto è da tenere in forte considerazione, nel caso in cui il paziente sia già diabetico;
  • presenza della cataratta (ovvero l'opacizzazione del cristallino), ipertensione oculare e, nei casi più gravi, glaucoma;
  • alterazioni del ciclo mestruale nella donna;
  • emorragie ricorrenti;
  • comparsa di miopatia, con conseguente miastenia e perdita di massa muscolare nell'organismo;
  • rischio di necrosi ossea, soprattutto alla testa del femore;
  • pancreatite;
  • ulcera peptica.

Effetti collaterali della terapia cortisonica prolungata possono includere anche una riduzione nella produzione di cortisone endogeno da parte delle ghiandole surrenali.

Qualora il trattamento venisse interrotto bruscamente, si potrebbero verificare dei disturbi legati alla mancanza di questo ormone, con la comparsa della cosiddetta "sindrome da deprivazione". Le cure a base di cortisone che si protraggono per diverso tempo, infatti, dovrebbero essere scalate dal medico in modo graduale.

Molti sostengono che il cortisone fa male all'organismo a causa dei numerosi effetti collaterali che potrebbero insorgere; tuttavia, in molti casi esso rappresenta l'unica soluzione valida a cui affidarsi. Occorre tenere presente, però, che la terapia dovrebbe essere il quanto più breve possibile e con un dosaggio limitato, oltre che includere un piano di sospensione graduale.

Generalmente la somministrazione di cortisone intramuscolo o per via orale presenta effetti collaterali maggiori rispetto all'applicazione di rimedi ad uso topico (come gel o pomate), dal momento che l'assunzione da parte dell'organismo è sistemica.

Cortisone ed effetti collaterali gravi

In presenza di effetti collaterali del cortisone gravi, o di possibili reazioni allergiche, è fondamentale contattare subito un medico. In particolare, occorre prestare attenzione alla comparsa di questi sintomi:

  • rash cutaneo;
  • orticaria;
  • prurito;
  • difficoltà respiratorie;
  • gonfiore al volto o alla lingua;
  • feci nere;
  • dolore al petto;
  • aumento della pressione dell'occhio;
  • dolori articolari;
  • febbre;
  • forti alterazioni dell'umore;
  • dolore o debolezza muscolare;
  • convulsioni;
  • nausea e vomito persistenti;
  • gonfiore ad alcune parti del corpo;
  • problemi alla vista;
  • vomito che sembra caffè.

Un consulto medico

Effetti collaterali da cortisone nei bambini

Anche nei bambini è possibile riscontrare degli effetti collaterali in seguito a una terapia con cortisone prolungata. Tra questi i più comuni sono:

  • crescita rallentata;
  • sistema immunitario indebolito;
  • infezioni ricorrenti;
  • iperglicemia;
  • ipertensione.

Un bambino sottoposto a cure con cortisone che durano diverso tempo deve essere controllato regolarmente e sottoposto a esami e analisi ricorrenti.

Quando non assumere cortisone

Data la gravità delle reazioni avverse che possono insorgere in seguito all'assunzione di cortisone, si sconsiglia di intraprendere cure farmacologiche a base di questa sostanza qualora si soffrisse di:

  • infezioni micotiche sistemiche;
  • tubercolosi;
  • psicosi (con relativa assunzione di farmaci psichiatrici);
  • herpes oculare simplex;
  • ulcera;
  • insufficienza renale;
  • osteoporosi;
  • anastomosi intestinali.

Se, oltre al cortisone, si assumono anche altri farmaci è fondamentale avvisare il proprio medico in quanto potrebbero verificarsi delle interazioni fra i due medicinali. Inoltre, occorre rendere presenta al medico se:

  • ci si trova in stato di gravidanza;
  • si sta allattando al seno;
  • si soffre di alcune allergie;
  • si stanno assumendo integratori o rimedi fitoterapici;
  • si soffre di ipotiroidismo;
  • si ha la pressione alta;
  • si soffre di frequenti problemi intestinali o renali;
  • se ci si intende vaccinare a breve.

L’assunzione di farmaci a base di cortisone va inoltre sempre dichiarata prima di sottoporsi a interventi chirurgici, medici o operazioni dal dentista.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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