Le arachidi (anche conosciute col nome di noccioline americane) appartengono alla famiglia delle Papilionaceae; la pianta delle arachidi è originaria del Brasile, cresce in regioni con un clima particolarmente caldo e viene largamente coltivata in Africa, Asia ed Europa. Le varietà di arachidi più pregiate vengono invece coltivate in Israele.
Il frutto dell’arachide si presenta di color giallo scuro, con forma ovale irregolare e ricoperto da una sottile pellicina rossiccia.
Questo frutto è molto diffuso nelle abitudini alimentari di tutto il mondo: basti pensare che negli Stati Uniti il consumo pro capite di arachidi è circa di 3,5 Kg all’anno, mentre in Europa il consumo pro capite è di circa 1 kg all’anno.
L’industria alimentare, inoltre, fa un largo uso dei semi di arachide: oltre ai baccelli legnosi tostati e alle preparazioni sgusciate e salate presenti in commercio, questi semi vengono impiegati anche per la produzione di un olio vegetale, particolarmente indicato per la frittura degli alimenti, e del burro di arachidi, consumato soprattutto negli Stati Uniti.
Proprietà nutrizionali e benefiche delle arachidi
Dal punto di vista nutrizionale, le arachidi hanno un ottimo contenuto proteico e un discreto profilo amminoacidico (sono tra gli alimenti più ricchi di arginina). I semi di arachide sono anche ricchi di minerali quali zinco, magnesio, potassio, fosforo, manganese e rame.
Anche il contenuto in fibre (25 g/100 g di alimento) e vitamina E è particolarmente elevato. Pur essendo prive di colesterolo, le arachidi sono molto ricche di lipidi e, in particolare, di acido oleico, lo stesso presente in grandi quantità nell’olio di oliva.
Diversi test scientifici hanno stabilito come il consumo abituale di arachidi abbia effetti positivi sul cuore e sulle arterie favorendo, inoltre, la riduzione del colesterolo.
I semi di arachide, inoltre, essendo una preziosa fonte di antiossidanti come vitamina E, acido oleico e resveratrolo, sono ritenuti efficaci anche nella prevenzione del cancro.
Proprio per dimostrare gli effetti benefici delle arachidi sulla prevenzione del cancro, uno studio condotto a Taiwan ha coinvolto oltre 24 mila persone, alle quali sono state inserite nella propria dieta noccioline americane almeno 2 giorni a settimana, per un periodo di tempo piuttosto lungo.
I medici asiatici, analizzando i dati emersi dai test, hanno evidenziato come un regime alimentare ricco di arachidi avesse ridotto il rischio di cancro al colon del 58% per gli uomini e del 27% per le donne.
Nelle arachidi è contenuta anche una buona quantità di niacina, o vitamina B3, che recenti studi clinici hanno stabilito risultare efficace nel prevenire l’insorgenza del morbo di Alzheimer che, come ricorda il dottor Umberto Surace, neurologo, “è una malattia degenerativa che provoca una perdita di neuroni o cellule nervose in alcune regioni cerebrali che controllano ricordo e ragionamento”.
Le arachidi sono anche una fonte importante di grassi monoinsaturi che sono fondamentali nel combattere alcune patologie cardiovascolari. Per monitorare l’azione positiva su cuore e arterie, uno studio condotto in doppio cieco su circa 22 pazienti ha dimostrato una riduzione del 22% del rischio di veder comparire questo tipo di patologie.
Con il loro alto contenuto di minerali, come i preziosi manganese, rame e zinco, vitamine E e B3, triptofano e proteine, le noccioline americane sono anche adatte agli sportivi che, spesso, inseriscono nella loro colazione un cucchiaio di burro d’arachidi spalmato sul pane.
Proprietà cosmetiche delle arachidi
La presenza abbondante di vitamina E e di antiossidanti rende le arachidi molto utili per il benessere della pelle; le arachidi vengono infatti comunemente usate per la produzione di svariati cosmetici. Molto diffuso è anche l’utilizzo dell’olio di arachidi che si ottiene tramite la spremitura dei semi di questo frutto.
L’olio di arachidi, costituito per oltre il 60% da acido linoleico e per più del 20% da acido oleico, si presenta come un liquido limpido, leggermente paglierino e praticamente inodore e ha proprietà lubricanti ed emollienti.
Grazie al contenuto di vitamine del gruppo B, inoltre, le arachidi inserite quotidianamente nella dieta, favoriscono il rinvigorimento delle fibre del capello, mentre l’utilizzo di impacchi a base di olio di arachidi risulta utile per contrastarne la secchezza e la fragilità.
Burro di arachidi: le proprietà
Il burro di arachidi è una preparazione alimentare a base di semi di arachide macinati. Si tratta di un prodotto cremoso, ricco di grassi e particolarmente diffuso negli Stati Uniti, dove il consumo pro capite annuale sfiora il chilogrammo e mezzo. Tra le qualità nutrizionali del burro di arachidi spicca l’ottimo contenuto in proteine, acido oleico, vitamina B3, vitamina E, magnesio, acido folico, arginina e fibre alimentari.
Se viene prodotto conservando i tegumenti esterni, il burro di arachidi è inoltre ricco di polifenoli e resveratrolo, lo stesso antiossidante contenuto nella buccia dell’uva e nel vino rosso.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Il contenuto di fibra delle arachidi le rende utili in caso di stipsi, ma sono da evitare per chi soffre di aerofagia e coliti poiché la presenza delle fibre potrebbe causare un’eccessiva fermentazione da parte della flora intestinale con conseguente flatulenza e fenomeni diarroici. Anche la motilità gastrica e intestinale risultano incrementate dall’apporto di fibra traducendosi negli inconfondibili dolori addominali.
Essendo degli istamino-liberatori le arachidi sono tra gli alimenti che più comunemente causano di allergie.
Vere e proprie intolleranze possono provocare, come effetti collaterali dell’indigestione di arachidi, vomito e diarrea o la comparsa di macchie cutanee rossastre. Sembra legata al rilascio di istamina anche l’insorgenza di emicranie nei soggetti che già accusano spesso mal di testa.
Il consumo eccessivo di arachidi è sconsigliato anche in caso di gravidanza. Il problema di questo frutto è correlato soprattutto al rischio di insorgenza di allergie nel nascituro; tale rischio è dovuto alla presenza dell’istamina, capace di attivare le IgE, la classe di immunoglobuline responsabili dell’innesco delle reazioni allergiche.
Durante il periodo neonatale e per tutto periodo successivo che va fino al compimento del secondo anno di vita andrebbero, quindi, evitati tutti i cibi ricchi di istamina o in grado di indurne la liberazione perché, in tali periodi, si viene a contatto con una serie di antigeni ai quali il sistema immunitario deve abituarsi e imparare a riconoscere. L’istamina può essere un segnale che porta erroneamente il sistema immunitario a scatenarsi contro un antigene, in realtà innocuo, portando al manifestarsi di un’allergia.
In definitiva, si può affermare con certezza che un uso moderato di arachidi (20-30 g due volta a settimana) e occasionale di olio o burro di arachidi non è nocivo per il nascituro.
Infine, bisogna ricordare che il consumo di arachidi durante l’allattamento è sconsigliato poiché può provocare coliti e meteorismo nei poppanti, in cui la flora intestinale non è ancora ben sviluppata.