Come cambia la pelle degli anziani (e i disturbi a cui va incontro)

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Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Pelle degli anziani
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A cura di sanita_informazione


A cura del prof. Michele Lomuto, già primario dermatologo presso l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” – San Giovanni Rotondo. Docente a contratto presso la Scuola di Specializzazione di Dermatologia dell’Università “Cattolica del Sacro Cuore” di Roma, presso la Scuola “G. D’Annunzio” di Chieti, presso l’Università “Aldo Moro” di Bari.


Il trascorrere del tempo, lo stile di vita (abitudini alimentari, assunzione di alcol, tabacco, sedentarietà, stress emotivi, ecc.), i fattori ambientali (caldo, freddo, vento, umidità, esposizione cronica o occasionale alle radiazioni ultraviolette naturali e/o artificiali, ecc.), agendo su ogni organo o apparato oltre che sulla cute, impongono al nostro soma variazioni quali-quantitative (fibre elastiche, fibrille del collagene, fibroblasti, ceramidi, riserve di selenio, zinco, ecc.) e funzionali (ghiandole sudoripare eccrine ed apocrine, ghiandole sebacee) che portano gradualmente alla realizzazione del tipico aspetto senescente.

Se tutti gli esseri viventi invecchiano, non tutti invecchiano nella stessa maniera. Infatti, nel fenomeno invecchiamento un ruolo estremamente significativo, non trascurabile, viene svolto dal proprio assetto genetico. L’invecchiare sicuramente comporta l’insorgenza di problemi fisici, estetici, psicologici, sociologici che si intersecano tra loro e concorrono in maniera univoca a determinare il concetto di “vecchio” e il fenomeno “vecchiaia”. Essi, pertanto, non vanno e non possono essere trascurati, allorché si voglia affrontare il problema salute, inteso modernamente come benessere globale, benessere psico-fisico.

In ciò, un ruolo significativo viene svolto dal dermatologo e dal dermo-cosmetologo in particolare, in quanto esperto dei problemi della cute che, non dimentichiamolo è il primo e più importante mezzo di comunicazione empatica tra il proprio Io e il mondo eterno.

Invecchiamento cutaneo: cosa è e da cosa dipende

Circa l’invecchiamento della cute (cute senile), questo deve essere distinto in invecchiamento intrinseco (o crono-invecchiamento o invecchiamento biologico) e invecchiamento estrinseco (o foto-invecchiamento, dermatoeliosi). In realtà, una distinzione netta tra gli effetti delle due modalità di invecchiamento cutaneo è pressoché impossibile, dato che le sedi fotoesposte invecchiano sia sotto la spinta del tempo sia per esposizione ai fattori ambientali.

Isolare, poi, zone di puro crono-invecchiamento è reso ancora più difficile dagli attuali stili di vita, che impongono la massima esposizione all’aperto, in nome di un salutismo male interpretato e, soprattutto nella stagione estiva, hanno ridotto al minimo possibile l’uso di abbigliamento coprente (topless, tanga, mini-tanga, hot-pants, ecc. sino al nudismo integrale), rendendo fotoesposte zone corporee ben coperte sino a non molto tempo addietro.

Il crono-invecchiamento è rilevabile nella sua forma pura nella parte supero-interna delle braccia e dei fianchi e ai glutei (zone usualmente protette dall’azione delle radiazioni solari), il foto-invecchiamento sul resto del corpo (volto e superficie dorsale delle mani in particolare).

Nel crono-invecchiamento la cute si presenta assottiglia, grinzosa, xerotica, ruvida, ipoelastica, finemente desquamante, piuttosto opaca, pallida, di colorito uniformemente giallastro. Al volto si osserva la presenza di fini rughe piuttosto superficiali. Nel foto-invecchiamento, ed in particolare al volto, décolleté, superficie estensoria degli avambracci, dorso mani e collo, la cute si presenta rugosa, assottigliata, marcatamente ipoelastica, di consistenza aumentata, di colorito arancione; compaiono modificazioni di colore (macchie senili, leucodermia a coriandolo, ecc.); le rughe, e quelle di espressione soprattutto, si presentano particolarmente marcate e restano ben evidenti alla distensione della cute, contrariamente a quelle del crono-invecchiamento, che invece tendono ad appiattirsi e rendersi poco o nulla evidenti.

Queste modificazioni sono evidenti nei soggetti cronicamente esposti ai fattori climatici (marinai, agricoltori, alpinisti, muratori, ecc.), e negli gli adoratori della tintarella a ogni costo e in ogni tempo. Nel foto-invecchiamento si assiste, in definitiva, soprattutto a una accentuazione dei fenomeni propri del crono-invecchiamento. Nel considerare l’aspetto senescente, soprattutto del volto e delle mani, non va dimenticato come nella sua realizzazione concorrano, oltre le modifiche proprie della cute, le modificazioni degli apparati scheletrico (riassorbimento con riduzione delle capacità di sostegno), muscolare (atrofia o ipertrofia di alcuni gruppi muscolari) e del tessuto adiposo.

Con l’avanzare dell’età, la cute può presentare numerose espressioni ciniche che nulla hanno a che fare con le patologie tumorali, e che quindi possiamo considerare parafisiologiche. Pur turbando psicologicamente e accentuando la personale idea di “vecchiaia”, non presentano, in linea di massima, pericolo quoad vitam.

Adenomi sebacei senili di Hirschfeld: cosa è e come si manifesta

Si manifestano come papule rotondeggianti, generalmente ombelicate al centro, di colorito variabile da quello della cute normale, tendenti al roseo, al giallastro, localizzate prevalentemente alla fronte, in numero variabile, generalmente isolate tra loro.

Sono dovute in parte all’ipertrofia delle ghiandole sebacee, ma soprattutto all’atrofia del tessuto circostante.

Angiocheratomi dello scroto (angiocheratomi di Fordyce)

Si manifestano in forma di rilevatezze di colorito variabile, dal rosso-porpora al nerastro, di piccole dimensioni (una lenticchia o anche meno), a superficie liscia o coperta da una modesta ipercheratosi, spesso leggermente pruriginose, in numero quanto mai variabile.

Angioma aracniforme (spider nevi, angioma stellato)

Si presenta come un piccolo lago vascolare, di colore rosso rubino, da cui dipartono sottili angectasie capillari con una disposizione che ricorda le zampe di un ragno.

Possibile insorgenza in età infantile, in gravidanza, a seguito di assunzione di contraccettivi. L’insorgenza in età adulta, specie se compaiono numerosi e in tempi ristretti, devono fare sospettare la presenza di una cirrosi epatica.

Angioma senile (o lago venoso)

Si presenta al labbro inferiore in età senile, come una rilevatezza rotondeggiante, cupoliforme, di colorito rosso-bluastro, della grandezza di un pisello circa.

Angiomi rubino (nei rossi): quando preoccuparsi

Possono comparire in qualsiasi età, ma tendono a essere sempre più numerosi con l’avanzare degli anni. Si presentano come una rilevatezza rotondeggiante, di piccole dimensioni (1-3 mm), di colorito rosso a tonalità variabile; si localizzano prevalentemente al tronco (ma è possibile rilevarli anche agli arti). Soprattutto per traumatismo possono dare luogo a un modesto, e mai pericoloso, sanguinamento.

Cheratosi seborroiche

Sede di elezione la fronte, le tempie e il tronco. Le lesioni si presentano come escrescenze grossolanamente rotondeggianti, di dimensioni variabili, di colorito dal grigio al nerastro, a superficie untuosa, irregolare, mammellonata. A volte, la loro comparsa è preceduta o associata a sensazione di prurito/vellichio. Assolutamente non rientrano nel capitolo delle precancerosi.

Cheratosi attinica (o cheratosi senile o cheratosi solare): quando asportare?

Causata prevalentemente dalla cronica esposizione alle radiazioni solari, si localizza al cuoio capelluto (soprattutto nei calvi), al volto, al decollétè, ma è possibile osservarla anche alle braccia e al dorso delle mani. Si manifesta come una neoformazione rotondeggiante, rilavata sul piano cutaneo, a superficie verrucosa, di colorito bruno o grigiastro, soggettivamente asintomatica, può ulcerarsi ed evolvere in carcinoma spinocellulare.

Follicolo pilifero: in quanto si riforma?

Nell’anziano, la componente pilifera subisce modificazioni differenti secondo il sesso e il tipo di pelo. I capelli in tutti divengono più radi, soprattutto fra i 30 e i 50 anni (si calcola che a 65 anni gli uomini non affetti da calvizie abbiano il 20% di capelli in meno rispetto a quelli che avevano a 25 anni) e dalla fine dell’adolescenza si assiste a un progressivo arretramento della linea frontale d’attacco, molto più marcato nel sesso maschile; dopo i 65 anni, la produzione di forfora si riduce e praticamente tutti hanno i capelli grigi; la velocità di crescita tende a rallentare dopo i 70 anni.

Nell’uomo, i peli delle sopracciglia, delle narici e del meato uditivo aumentano di lunghezza e di numero, mentre tendono a diradarsi i peli della barba.

Nel sesso femminile, dopo i 65 anni, soprattutto per la modificazione dei rapporti ormonali tra estroprogestinici e testosterone, aumenta il numero dei peli del labbro superiore, delle guance e del petto, mentre tende a diradarsi la componente pilifera del capillizio (ma nettamente meno che nel sesso maschile), delle ascelle e del pube.

Cutis rhomboidalis nuchae (o cute losangica della nuca di Jadassohn)

La cute della nuca si presenta notevolmente ispessita, di consistenza piuttosto molliccia, di colorito brunastro o giallastro, solcata da numerose e profonde rughe che, intersecandosi tra di loro, formano figure geometriche di tipo romboidale.

Si manifesta prevalentemente nei soggetti che sono stati lungamente e cronicamente esposti alle radiazioni solari.

Dermatoglifi: le impronte digitali nell’anziano

La riduzione del connettivo e del sottocutaneo porta, con l’avanzare dell’età, alla riduzione dei dermatoglifi.

Dermatoporosi: quando ci si taglia facilmente

Condizione che colpisce circa il 30% della popolazione over 60. Per le modificazioni strutturali insite nell’avanzare dell’età, e in particolare per il ridursi dell’acido ialuronico naturale, associate all’esposizione cronica alle radiazioni ultraviolette, a terapie cortisoniche prolungate e a una predisposizione genetica, la cute degli avambracci, dorso mani e gambe si assottiglia e diviene atrofica, fragile, facilmente lesionabile, compaiono numerose chiazze color porpora, frammiste a pseudo-cicatrici biancastre di forma stellare.

Se ne riconoscono quattro stadi. che vanno dalle normali manifestazioni del foto-invecchiamento sino alla formazione di ematomi e necrosi cutanea.

Eczema craquelé (o eczema asteatosico)

Si localizza alle gambe e si manifesta con una cute opaca, anelastica, arrossata, desquamante, tendente alla formazione di ragadi.

L’uso di saponi troppo acidi e/o troppo aggressivi su una cute tendenzialmente secca ne è la causa più frequente.

Elastoidosi a cisti e comedoni di Favre e Racouchot

Più frequente nel sesso maschile rispetto al femminile, generalmente bilaterale, si localizza alle regioni temporali, periorbitarie e zigomatiche (ma possibile anche al mento, ai lati del naso e sulle palpebre).

Clinicamente è caratterizzata da un fitto disseminio di formazioni cistiche giallastre, dure, di dimensioni variabili sino a un pisello a volte confluenti, spesso centrate da un grosso comedone, riposanti su una cute diselastica.

Elastosi diffusa di Dubreuilh: come riconoscere una lentigo maligna

Si manifesta con chiazze di cute molto ispessita, molliccia, sollevata in numerose pliche, a superficie mammellonata, di colorito tendente all’avorio, localizzate alle guance, fronte e dorso delle mani.

Eritrosi interfollicolare di Leder (chicken skin): cosa è e come si cura

La cute delle regioni laterocervicali si presenta moderatamente arrossata, solcata da fini teleangectasie e con presenza di micropapule a localizzazione follicolare.

La cute assume, dunque, un aspetto che ricorda la pelle del pollo spennato (di qui la definizione di chicken skin) o la pelle d’oca. Possibile la localizzazione alla nuca e il prolungarsi dai lati del collo verso lo sterno.

Alla base di queste modificazioni, sembra esserci l’età e le radiazioni solari; terapia cortisonica per via sistemica, disturbi neurovegetativi e l’uso topico di profumi (agirebbero da fotoattivatori) sembrano essere possibili cause scatenanti.

Fibromi penduli: cause e sintomi

Si presentano come piccole escrescenze peduncolate, di colorito variabile dal marroncino al grigio-bruno, di dimensioni e numero estremamente variabili, si localizzano più frequentemente al tronco, soggettivamente asintomatiche.

Qualora la pigmentazione brunastra dovesse tendere a debordare dai margini del peduncolo verso la cute circostante, la lesione va asportata chirurgicamente ed esaminata istologicamente, poiché potrebbe trattarsi di un melanoma (casistica personale).

Ipomelanosi idiopatica guttata (Leucodermia lenticolare, leucodermia a coriandolo): quando le macchie sono bianche

Colpisce soprattutto le donne dopo i 40 anni. Si localizza prevalentemente agli avambracci e alle gambe (zone cronicamente esposte alle radiazioni ultraviolette) e si presenta con un disseminio di piccole chiazzette bianche (5 mm di diametro circa), a margini netti, soggettivamente asintomatiche.

Sono più evidenti in estate con l’abbronzatura. Esse derivano da un danneggiamento dei melanociti (cellule addette alla produzione della melanina) e sono generalmente conseguenza di una errata esposizione al sole, perpetrata negli anni.

Microtraumi ripetuti, come l’uso di alcune cerette depilatorie, possono in alcuni casi essere l’elemento causale. Vanno poste in diagnosi differenziale con la vitiligine (ma all’occhio del dermatologo esperto è questa una diagnosi differenziale veramente facile).

Macchie senili (melasma)

Si localizzano soprattutto al dorso delle mani e al volto; si presentano come macchie color caffè-latte, grossolanamente rotondeggianti, di dimensioni variabili (solitamente pochi millimetri), stabili nel tempo.

Volgarmente sono note come “macchie di fegato”, ma in realtà il fegato non è assolutamente in causa.

Melanosi di Dubreuilh-Hutchinson (Lentigo maligna): come riconoscerla

Si manifesta solitamente dopo i 60 anni e si presenta come una chiazza di forma irregolare, a contorno frastagliato ma margini netti, caratterizzata dalla presenza contemporanea di più colori, dal rossastro al marrone al nero.

Localizzata prevalentemente sulle guance (ma è possibile osservarla anche alle mani ed alle gambe), presenta un accrescimento lento e una evoluzione pressoché obbligata verso il melanoma.

Perché l’odore del corpo cambia con l’età

Le variazioni quali-quantitative delle ghiandole sudoripare eccrine e apocrine e delle ghiandole sebacee (soprattutto), oltre a influire significativamente sull’idratazione cutanea e sulla funzione barriera della cute, determinano variazioni dell’odore personale che, con gli anni, tende a divenire acre.

Nella variazione senile dell’odore possono indubbiamente influire le variazioni qualitative del regime alimentare, l’assunzione di farmaci, la tipologia e la frequenza dell’igiene personale, la presenza di patologie, quali il diabete (odore fruttato di mele vecchie), linfoadenite tubercolare (odore di birra stantia), epatopatia (odore di uova marce), ecc.

Otofima

Uno o entrambe le orecchie si presentano ingrossate in maniera variabile da soggetto a soggetto, sino a essere deformato. Ciò è dovuto all’ipertrofia di numerose ghiandole sebacee, in associazione con una marcata iperplasia del tessuto connettivo.

Pelle citrina di Milian

Si manifesta con chiazze di cute giallastra, plicata e quadrellata e una particolare evidenza degli sbocchi follicolari che, a loro volta, possono essere centrati da un comedone, localizzate alla fronte, tempie, naso, collo.

La pelle assume un aspetto che ricorda quello della buccia di limone, da cui il nome.

Perleche: che cosa è cheilite angolare?

Manifestazione generalmente dovuta all’alterazione della dinamica masticatoria, si localizza alle commessure labiali (mono o bilaterali). La prima manifestazione è una ragade, a volte dolorosa, che può successivamente complicarsi con la comparsa di eritema e desquamazione. Non è infrequente la sovrapposizione di una candidosi.

Poichiloderma di Civatte

L’aspetto caratteristico è dato da un eritema reticolare e zone di dispigentazione, localizzato di norma ai lati del collo ma che in alcuni casi possono coinvolgere anche la superficie anteriore, a cravatta. Generalmente, è risparmiata la regione sottomentoniera.

Porpora senile di Bateman

Localizzata nelle sedi esposte a trauma, e quindi prevalentemente al dorso delle mani, agli avambracci e alla regione tibiale, si manifesta in forma di petecchie o di vere ecchimosi di estensione e durata variabili.

Essa è dovuta alla particolare fragilità dei vasi sanguigni, a sua volta conseguenza delle alterazioni strutturali del tessuto dermo-ipodermico di sostegno; presenta un andamento recidivante.

Possibile l’insorgenza dopo traumi anche di modesta entità, ma anche per assunzione di anticoagulanti, quali aspirina, eparina, warfarin, ecc. o per trattamenti locali e/o generali a base di cortisonici.

Pseudocicatrici stellari spontanee: le cause

Localizzate più frequentemente al dorso delle mani e degli avambracci, si presentano come striature atrofiche, biancastre, con andamento ramificato. Dovute a volte a microtraumi spesso inavvertiti dal soggetto (si ricordi la fragilità della cute senile), assumo nel complesso un aspetto similcicatriziale (di qui il nome) e frequentemente si osservano in concomitanza con la Porpora senile di Bateman.

Pseudomilio colloide (ialoma cutaneo)

Si manifestano come piccole formazioni cistiche, rilevate sul piano cutaneo, rotondeggianti, della grandezza sino a un grano di miglio (da cui il nome), di colorito giallastro a tonalità variabile, traslucide, contenenti una sostanza colloidale giallastra, localizzate prevalentemente alla fronte, in numero variabile, generalmente isolate tra loro, sono più frequenti nei soggetti a cute seborroica.

Sono dovute in parte all’ipertrofia delle ghiandole sebacee.

Prurito senile: le cause

La ridotta idratazione cutanea, dovuta almeno in parte alla ridotta funzionalità delle ghiandole sudoripare, determina l’insorgenza di un prurito difficilmente controllabile. Il grattamento ripetuto, pur dando un immediato sollievo, accentua la secchezza cutanea, accentuando quindi il prurito e di qui la necessità di grattarsi.

Rinofima: cause

Il naso si presenta ingrossato in maniera variabile da soggetto a soggetto, sino a essere profondamente deformato, mostruoso. Ciò è dovuto all’ipertrofia di numerose ghiandole sebacee, in associazione con una marcata iperplasia del tessuto connettivo.

Smoker’s face (faccia del fumatore): i segni estetici più evidenti

Descritta per la prima volta nel 1971, tipica dei forti fumatori, si caratterizza per la presenza di rughe che si irradiano a 90° dalle labbra e dagli occhi, fisionomia scarna, carnagione irregolare e un colorito grigiastro della cute.

A ciò si associa l’odore di tabacco della cute e degli abiti, la pigmentazione giallastra delle dita e delle unghie delle mani.

Unghie fragili e sottili: perché?

In età senile, le divengono più friabili, si assottigliano, il bordo libero si ispessisce, la lunula tende ad ampliarsi, la superficie diviene bombata, opaca, pallida (per riduzione della vascolarizzazione del letto ungueale) e striata longitudinalmente; la velocità di crescita settimanale si riduce dagli 0,75 mm a 20-29 anni agli 0,50 mm a 80-89.

A carico delle unghie dei piedi (prevalentemente gli alluci) nel soggetto anziano (soprattutto) è frequente il riscontro dell’onicogrifosi. In questa patologia, l’unghia si presenta giallastra, sempre più ispessita, allungata, ricurva su se stessa, il bordo libero tende a penetrare nei tessuti molli.

Tra le possibili cause vanno annoverate patologie, quali diabete, psoriasi, traumi o microtraumi ripetuti, arteriopatia obliterante, ecc. ma anche scarsa cura della persona, soprattutto nel taglio sistemico delle unghie. Ancora, a carico delle unghie si possono osservare modifiche della colorazione naturale, quali ad esempio la Terry’s type nail – Neapolitan Nails (unghia biancastra e opaca nella porzione prossimale, osservabile nel 19% degli anziani), il margine libero può presentarsi fissurato e/o pluristratificato (più frequente nelle donne di mezza età, ma più frequente in entrambi i sessi dopo i 60a.), si può avere una ipercheratori sottoungueale, la lunula può presentarsi ridotta e mal definita, la plica ungueale ispessita e/o depauperata di anse capillari, possibili le calcificazioni sottoungueali (nel 47% delle donne e nel 14% degli uomini a 80 anni).

Nei soggetti di pelle nera, dopo i 50 anni nel 96% dei casi si osserva una pigmentazione longitudinale a banda.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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