Come si riconosce la puntura di una tracina? Con quali sintomi si manifesta e quali sono i rimedi da attuare nell'immediato?
Ecco cosa fare quando si viene morsi da un pesce ragno.
Cos'è la puntura di tracina e come si riconosce
La tracina, anche conosciuta comunemente con il nome di pesce ragno o di aragna, è un pesce che abita i fondali sabbiosi del mare.
Appartiene alla famiglia delle trachinidae ed è molto diffusa anche nel Mar Mediterraneo e, in particolare, nel mar Adriatico.
Si presenta con una forma allungata, una serie di aculei dietro la schiena e una pinna di colore nero, inoltre, grazie alla particolare combinazione cromatica che la caratterizza, è molto abile nel mimetizzarsi fra la sabbia, risultando quasi invisibile agli occhi umani.
La tracina, in realtà, non morde intenzionalmente l'uomo, anzi, tende a rifuggirne dal contatto; tuttavia, capita molto spesso che essa "punga" in modo accidentale come meccanismo di difesa.
In ogni caso, sebbene il morso del pesco ragno possa essere alquanto fastidioso e provocare un intenso dolore, esso non è comunque pericoloso per l'essere umano e può essere curato efficacemente con semplici rimedi naturali.
È molto comune incontrare la tracina nei fondali sabbiosi entro i 30 metri di profondità: il pesce tende infatti a nascondersi fra la sabbia e il rischio è quello di essere colpiti ai piedi o alle mani dai suoi aculei situati nella zona dorsale.
Una volta punti, il morso rilascia un potente veleno, il quale, sebbene non sia particolarmente pericoloso per l'uomo, è comunque causa di un intenso fastidio.
Solitamente dopo la puntura di una tracina si avverte un forte pizzicore in prossimità della zona colpita, il quale, invece che sparire gradualmente, diviene sempre più forte a mano a mano che il veleno entra in circolo nel corpo umano. In genere il fastidio legato al morso dura fino a 24 ore e tendenzialmente è comune essere colpiti sui piedi o sulle mani.
Puntura di tracina: cosa fare?
La puntura di pesce ragno determina la fuoriuscita di un mix di sostanze tossiche costituite principalmente dalla dracotossina (una molecola molto instabile che svolge un'azione emolitica sulle cellule del sangue), dall'istamina e dalla serotonina.
Il veleno, oltre a una sensazione di dolore fisico, può provocare anche un senso di panico, non a caso dopo essere stati punti può succedere di non riuscire più a nuotare.
In questo caso è necessario chiedere aiuto e uscire immediatamente dall'acqua per medicare la puntura e mettere in atto le prime strategie di cura.
Ecco allora cosa fare dopo essere stati punti da un pesce ragno:
- sciacquare con acqua di mare l'arto colpito dal pesce, in modo da eliminare delicatamente eventuali residui di veleno. È importante non utilizzare acqua dolce (che potrebbe favorire la diffusione del veleno) ma solo acqua di mare;
- applicare del calore sulla puntura. Il veleno che fuoriesce dal morso di trascina contiene delle sostanze che sono sensibili al calore. Pertanto, è utile immergere la zona colpita in acqua calda (almeno 40°) per circa 30-90 minuti o, se ciò non dovesse essere possibile, utilizzare la sabbia calda;
- rimuovere eventuali frammenti di aculeo: se dovesse presente un frammento di aculeo, è opportuno cercare di rimuoverlo delicatamente con una pinzetta, facendo tuttavia attenzione a non strizzare la ferita.
Se si è stati punti è invece controindicato:
- applicare ghiaccio sulla ferita, o il rischio sarà quello di aumentare notevolmente il dolore e di danneggiare i tessuti;
- urinare sulla ferita che, al contrario, può esporre al rischio di infezioni;
- tagliare la ferita o cercare di aspirarne il veleno;
- applicare rimedi casalinghi che non hanno alcuna evidenza scientifica, come ad esempio l'aceto, l'ammoniaca o l'alcol.
I sintomi del morso di tracina
Il morso del pesce ragno si manifesta con una serie di sintomi, fra cui i principali sono:
- dolore, che si manifesta in prossimità della zona colpita dall'aculeo anche in modo molto intenso e pungente. Il fastidio può variare in relazione all'area, alla grandezza del pesce e alla quantità di veleno rilasciata dall'animale. Esso si manifesta inizialmente con un pizzicore che si tramuta poi in bruciore sordo e nella sensazione di avere l'arto che pulsa;
- gonfiore: la puntura di tracina determina gonfiore in prossimità del morso, il quale compare come risposta immunitaria messa in atto dall'organismo nei confronti delle sostanze tossiche presenti nel veleno;
- eritema;
- rossore;
- formicolio;
- sensazione di bruciore;
- lividi, causati dall'irritazione provocata dal veleno;
- prurito;
- nausea e vomito;
- febbre;
- sudorazione eccessiva;
- aumento della frequenza cardiaca;
- sensazione di panico;
- tremori.
In alcuni soggetti predisposti, il morso della tracina può provocare una reazione allergica che comprende nausea, rash cutaneo, vomito, difficoltà respiratorie, astenia o il cosiddetto "respiro sibilante".
In questo caso è opportuno richiedere un'immediata assistenza medica chiamando il 118 o recarsi subito al Pronto Soccorso.
Puntura da tracina: tutti i rimedi
Nella maggior parte dei casi la puntura di aragna non richiede particolari trattamenti medici e basta attendere qualche ora per notare la progressiva diminuzione del dolore.
All'occorrenza può essere utile assumere degli antidolorifici, chiedendo sempre consiglio al medico o al farmacista, sebbene in molto casi essi non si rivelino così efficaci.
In presenza di sintomi gravi o legati a una reazione allergica, è tuttavia opportuno contattare immediatamente il personale sanitario, il quale saprà mettere in atto la corretta terapia per il trattamento della puntura di tracina.
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In questo caso potranno essere somministrati farmaci antibiotici (utili soprattutto se non si è stati vaccinati contro il tetano o nei bambini), antistaminici, pomate cortisoniche, fino ad arrivare a farmaci anestetici.
In seguito alla puntura di aragna, è opportuno rimanere all'ombra, facendo attenzione a rimanere ben idratati (si consiglia di bere almeno 2 litri d'acqua nell'arco delle 24 ore).
Come prevenire le punture di tracina
La puntura della tracina non è fortunatamente pericolosa, né tantomeno letale; tuttavia, può comunque rappresentare un rischio da non sottovalutare.
Quest'ultimo è rappresentato principalmente dal fatto che subito dopo essere stati morsi può subentrare una forte reazione di shock che si accompagna a panico, agitazione e perdita di controllo.
Ciò può quindi compromettere la capacità di nuotare e rendere più probabile la possibilità di annegare.
È consigliabile, pertanto, cercare aiuto immediato e richiamare l'attenzione dell'assistente bagnanti. Inoltre, per prevenire i morsi accidentali provocati da questo animale è consigliabile utilizzare sempre le scarpette da scoglio o dei sandali con suola in gomma dura.
Dal momento che la zona che ha più probabilità di essere colpita dall'aculeo di una tracina è la pianta del piede, è fondamentale indossare calzature che forniscano una protezione adeguata: un semplice calzino oppure i calzari da apnea subacquea, ad esempio, non sono purtroppo sufficienti a proteggere l'epidermide dal contatto con il pesce.