Le punture di riccio di mare sono un inconveniente particolarmente fastidioso, ma cosa fare se ci si ritrova con gli aculei dell'animale dentro la cute?
Si tratta di un'eventualità pericolosa o è possibile adottare dei rimedi fai da te e rimuovere le spine da soli?
Ecco cosa fare nel caso di una puntura di riccio di mare.
Cosa succede in caso di una puntura di riccio di mare?
I ricci di mare sono animali che si possono incontrare comunemente anche nei nostri mari e, sebbene non attacchino intenzionalmente l'uomo, può capitare di essere punti toccandoli per sbaglio con le mani o camminandoci sopra a piedi nudi.
Tale evento risulta molto doloroso e richiede un intervento immediato, in modo da non incorrere in conseguenze spiacevoli.
È facile incontrare i ricci di mare sia camminando sugli scogli, sia quando ci si immerge tra i fondali rocciosi; se trattata adeguatamente, la puntura di questo animale non è in sé pericolosa, tuttavia essendo gli aculei lunghi, sottili e particolarmente fragili, il pericolo è dato dal fatto che essi tendono a spezzarsi in tanti piccoli frammenti, i quali rimangono poi intrappolati dentro la pelle.
Gli aculei del riccio di mare provocano un fastidio immediato e piuttosto intenso, con la formazione di papule in rilievo in prossimità della zona colpita.
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Se non vengono immediatamente rimossi, essi determinano uno stato di forte dolore e di infiammazione che dura alcune ore, pertanto è fondamentale procedere alla loro estrazione.
La spina del riccio conficcata dentro la pelle può infatti causare infezioni e granulomi; quindi, occorre procedere immediatamente ad estrarre tutti i frammenti con una pinzetta sterile, prestando attenzione a non spezzarli ulteriormente.
Qualora quest'operazione si rivelasse troppo difficoltosa da svolgersi in autonomia, è necessario rivolgersi a un medico.
Come riconoscere una puntura di riccio di mare
Quando si viene punti da un riccio di mare, la lesione si riconosce facilmente perché si manifestano delle papule puntiformi piuttosto ruvide in corrispondenza degli aculei, i quali indicano la presenza dei vari frammenti.
Compaiono poi anche dolore, gonfiore e arrossamento in prossimità della puntura e, se le spine non vengono rimosse, iniziano a manifestarsi anche i sintomi tipici delle infiammazioni, come ad esempio prurito, dolori articolari e muscolari, malessere generale e bruciore.
Un'altra conseguenza della puntura del riccio di mare è la possibile formazione di un granuloma, il quale si presenta come un nodulo piuttosto duro e di colore rosso scuro localizzato in prossimità della puntura.
Il granuloma ingloba dentro di sé i piccoli frammenti della spina e tale processo si può manifestare anche dopo qualche mese dalla puntura.
Le punture di riccio risultano particolarmente pericolose anche quando sono situate in prossimità delle articolazioni, visto che possono dare luogo a infiammazioni tendinee (come la tensinovite), mentre in alcuni casi gli aculei causano anche infezioni batteriche, fino ad arrivare alla possibile comparsa del tetano.
Come rimuovere le spine di riccio di mare
Se ci si accorge di essere stati colpiti da un riccio di mare, è fondamentale attivarsi per rimuovere le spine.
Ecco cosa fare passo per passo:
- uscire immediatamente dall'acqua e, se ci si trova in difficoltà a nuotare, chiedere aiuto a qualcuno;
- lavare subito la zona punta con dell'acqua e disinfettare la lesione;
- rimuovere subito gli aculei. Se non ci si riesce da soli usando una pinzetta sterile, recarsi al Pronto Soccorso o chiedere aiuto a un medico;
- per placare il dolore, immergere la parte colpita in acqua calda (almeno 40°);
- altri rimedi utili sono gli impacchi a base di aceto (ideali soprattutto per dissolvere le spine più piccole e superficiali), oppure l'applicazione di una pomata a base di ittiolo che nel giro di pochi giorni favorisce l'espulsione degli aculei.
Se la lesione è più profonda, queste soluzioni potrebbero non bastare, ma come togliere le spine dei ricci che si sono conficcate nella pelle?
In questo caso la cute va incisa e, se la situazione è particolarmente difficoltosa, va effettuato un semplice intervento chirurgico.
Occorre tenere presente che, inoltre, se dopo la rimozione dell'aculeo vi è un dolore persistente oltre una settimana, allora è probabile che vi sia in corso un'infezione e che il fastidio sia legato a una risposta infiammatoria messa in atto dall'organismo.
In questo caso sarà opportuno contattare un medico, il quale prescriverà una pomata cortisonica o eventualmente una terapia antibiotica se dovessero essere presenti pus, gonfiore e febbre.
In presenza di una puntura di riccio di mare, è importante non grattare o strofinare la parte lesa, visto che tali operazioni potrebbero causare un'ulteriore frammentazione degli aculei.
Poi, se la loro rimozione dovesse risultare eccessivamente difficoltosa, sarebbe preferibile non insistere per non peggiorare la situazione, rivolgendosi piuttosto al personale sanitario.
Come togliere le spine dei ricci di mare dal piede
Una delle eventualità più comuni è quella che si conficchino delle spine di riccio nel piede, visto che è molto probabile incappare in un animale mentre si cammina o si nuota a piedi nudi tra i fondali rocciosi del mare.
Per questo motivo è consigliabile indossare sempre delle scarpette con la suola di gomma abbastanza resistenti e, se si ipotizza già la possibile presenza di questa specie ittica, prestare attenzione mentre ci si trova in mare.
Vediamo allora come togliere le spine di riccio dal piede in pochi semplici passaggi:
- disinfettare la zona dove sono presenti gli aculei;
- utilizzando una pinzetta o un ago disinfettati, rimuovere tutti gli aculei che emergono dalla cute, facendo attenzione che non si spezzino;
- la sera, prima di andare a dormire, utilizzare una pomata a base di ittiolo per far emergere le spine residue e poi mantenere il piede a riposo. Al mattino seguente, rimuovere ulteriori aculei e tenere presente che, se si usa l'ittiolo, l’area colpita non va esposta al sole;
- disinfettare ancora la cute;
- se le spine sono situate molto in profondità, recarsi da un medico o al Pronto Soccorso. Allo stesso modo, se trascorsa una settimana il dolore non scompare o se compaiono i sintomi tipici di un'infezione, contattare immediatamente un medico, il quale valuterà se eventualmente provvedere a somministrare un'antitetanica.