2017: è questo l’anno in cui un uomo potrà dire a se stesso di essere il primo paziente a cui è stata trapiantata la testa.
A Valery Spiridonov, un trentenne russo, è stata diagnosticata la malattia di Werdnig-Hoffmann, una condizione di origine genetica che colpisce i muscoli. Nonostante i rischi, Valery ha deciso di sottoporsi all’operazione: “Quando ho capito che avrei potuto partecipare a qualcosa di veramente grande e importante non avevo dubbi e ho iniziato a lavorare in questa direzione”, ha raccontato Spiridonov, che nella vita fa l’informatico. “L’unica sensazione che provo è il senso di piacevole impazienza, come se fossi preparato a qualcosa di importante per tutta la vita che sta cominciando ad accadere”.
L’intervento
Il Dr. Sergio Canavero, un neurochirurgo un italiano, effettuerà l’intervento su Spiridonov. La procedura dovrebbe durare fino a 36 ore, e richiederà il raffreddamento della testa e del corpo di Spiridonov per estendere il periodo durante il quale le cellule potranno sopravvivere senza ossigeno.
“Secondo i calcoli di Canavero, se tutto va secondo i piani, due anni è il lasso di tempo necessario per verificare tutti i calcoli scientifici e pianificare i dettagli della procedura”, ha detto Spiridonov. “Non è una gara. Senza dubbio l’intervento verrà fatto una volta che il medico e gli esperti sono al 99% sicuri del suo successo”.
Spiridonov ha scherzato sul fatto, dicendo che la prima cosa che farà dopo l’intervento è andare in vacanza.
“Ma parlando seriamente, questa operazione è volta a ripristinare l’indipendenza delle persone con gravi disabilità. Quando sarò tornato sano, vedrò a cosa somiglia la vita di una persona sana”, ha detto Valery.