In molte regioni d’Italia le pediatrie registrano record di accessi per via delle numerose infezioni da virus respiratori nei bambini, in particolare bronchioliti da Virus Respiratorio Sinciziale (Vrs).
La disponibilità di posti letto è limitata, tanto da costringere il Pronto Soccorso di Milano a trasferire i pazienti fuori regione.
Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Virus sinciziale: è boom di ricoveri
Le numerose infezioni da virus respiratorio sinciziale stanno mandando in affanno le pediatrie di diverse realtà italiane e la Sip (Società Italiana di Pediatria) lancia l’allarme: in Sicilia, Lazio, Toscana e Lombardia si registra un incremento notevole degli accessi in pronto soccorso.
In Sicilia, gli ingressi per infezioni respiratorie sono aumentati del 300% rispetto ai due anni precedenti, con l’80% dei posti letto occupati da bambini con bronchiolite da virus respiratorio sinciziale; la situazione è resa difficile dall’età dei bambini, soprattutto neonati e lattanti, e dalle coinfezioni da più agenti patogeni che colpiscono lo stesso organismo.
La situazione è difficile anche al Policlinico Umberto I di Roma, dove il 100% dei ricoveri pediatrici è dovuto a infezioni respiratorie e, nel 90% dei casi, si tratta di bronchioliti da Vrs, che nel 10% dei casi richiedono il ricovero in terapia intensiva pediatrica, attualmente quasi piena.
In Toscana sono 53 i posti letto occupati sui 60 disponibili, 9 di questi sono trattati con ossigenoterapia a causa del virus respiratorio sinciziale.
Anche all’Ospedale San Paolo di Milano, si registra un notevole incremento di accessi al pronto soccorso: da novembre i posti letto sono sempre pieni (per il 60% occupati da bambini con infezioni respiratorie, di cui il 20-25% sono bronchioliti da Vrs).
All’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, inoltre, il pronto soccorso è sovraffollato, con tutti i 40 posti letto in Pediatria sempre occupati (l’80% per bronchioliti), così come le terapie intensive; per questo, alcuni pazienti vengono trasferiti fuori regione perché non c'è disponibilità.
Le cause del contagio di massa da virus respiratorio sinciziale sono da ricercarsi nel fatto che, ormai, la vita di comunità di asili nido e scuole materne è ripartita in maniera totale, favorendo l’ampia diffusione del Vrs.
Fortunatamente le vacanze natalizie, con la chiusura delle strutture scolastiche, hanno regalato una piccola tregua, ma gli esperti si aspettano una risalita.
Cos’è il virus respiratorio sinciziale e quali sono i sintomi?
Il virus sinciziale viene chiamato anche Vrs e la sua trasmissione avviene, principalmente, attraverso le goccioline di saliva (anche tramite starnuti o colpi di tosse). Si diffonde principalmente tra l'autunno e l'inverno, a partire da novembre.
L'infezione colpisce i bambini fino a otto mesi, ma molti possono esserne colpiti fino ai primi due anni di vita (un soggetto può contrarre il virus anche più di una volta, ma le infezioni successive sono più lievi).
La fase più lieve del virus sinciziale è simile a un raffreddore, causando quindi:
- naso che cola o congestionato
- tosse secca
- febbre bassa
- gola infiammata
Nei casi più gravi possono comparire:
- respiro sibilante;
- difficoltà di respirazione;
- tosse persistente e acuta.
Il virus può trasformarsi in una malattia più seria, che colpisce le parti più piccole dei polmoni: in questi casi il bambino deve essere portato in ospedale per essere aiutato a respirare.