Con il passaggio all'ora legale, le lancette dell'orologio andranno avanti di un'ora e, sebbene questo possa concedere giornate più lunghe, potrebbe far nascere fastidiosi disturbi – anche se di natura transitoria.
Questa modalità va a sostituire l'ora solare, ma il fatto di rinunciare a un'ora di sonno nella notte tra il 25 e il 26 marzo rappresenta un brusco cambiamento dei ritmi biologici per molti: l'adattamento a questa situazione comporterà una riprogrammazione del corpo per ritrovare il proprio equilibrio. Ci vorrà, dunque, un po’ di tempo per abituare l’organismo.
Andiamo, dunque, a scoprire quali sono gli effetti sulla salute del cambio dell’ora (passando dalla solare a quella legale).
Il sonno è più disturbato
La notte in cui avviene il passaggio all’ora legale, si sa, si dormirà un’ora in meno.
La carenza di sonno non è limitata, però, solo ad un giorno: il periodo di transizione è molto più lungo.
L'ora legale impatta sul ritmo circadiano, ovvero l'orologio interno che regola molte funzioni cicliche del corpo umano.
Durante le fasi di buio, l’organismo sintetizza la melatonina, l’ormone che regola il sonno; siccome di sera la luce dura più a lungo, si andrà a confondere l’organismo sul tempo giusto in cui mettersi in modalità riposo.
Al contrario, essendo che il sole sorge più tardi, sarà più difficile instaurare il ritmo di veglia.
Le persone che sarebbero più sensibili all’effetto "jet lag" dell'ora legale sono quelle che tendono a svegliarsi più tardi – con i soggetti più mattinieri che ne risentono meno.
Alcuni impiegano fino a tre settimane per abituarsi, per altri basta il primo giorno.
In questo periodo, dunque, si dorme meno e il sonno è più frammentato e leggero.
Ha effetto sul cuore
Secondo numerosi studi, l'arrivo dell'ora legale rappresenta un momento critico per la salute cardiovascolare.
In particolare, uno studio dell’Università di Stoccolma riporta un'incidenza del 4% in più di attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione dell’ora solare, in prevalenza nelle persone più anziane: è noto che il rischio di infarto è più elevato al mattino, quando il sistema cardiovascolare deve adattarsi rapidamente ai cambiamenti del ritmo circadiano; l'aggiunta dello stress dovuto alla perdita di un'ora di sonno potrebbe aumentare ulteriormente il rischio di attacchi cardiaci, soprattutto per i soggetti a rischio.
I medici suggeriscono di adattarsi gradualmente al cambio di orario, aggiungendo solo un quarto d'ora di riposo alla volta, per minimizzare il rischio di complicazioni cardiache.
La concentrazione è in calo
La riduzione delle ore di sonno, dovuto al cambio d’ora, può influire negativamente su produttività e concentrazione a lavoro.
Durante il cambio dell'ora, è facile distrarsi ed essere propensi a procrastinare, senza dedicare l'attenzione necessaria agli impegni e agli obiettivi. Questo effetto tende a scomparire dopo qualche giorno.
Si è più stanchi
L'arrivo dell'ora legale e della primavera può portare a sentirsi sempre stanchi, forse a causa degli effetti del sonno più leggero o della maggiore attività durante il giorno – grazie al fatto che il sole tramonta più tardi.
Tuttavia, è possibile superare questa sintomatologia attraverso una buona dose di vitamine e un po' di esercizio fisico per ricaricare le batterie.
L’umore e la dieta cambiano
Il cambiamento delle abitudini notturne può incidere, come già visto, sulla qualità del sonno.
In questo caso, dunque, possono insorgere intensi attacchi di emicrania che vanno ad alterare l’umore, causando frequenti picchi di irritabilità.
Inoltre, proprio perché le giornate si allungano, può comparire una sensibile variazione dell'appetito: si rischia, dunque, di mangiare troppo o troppo poco.