Chi assume la Cardioaspirina, o aspirina a basso dosaggio, la utilizzata perlopiù per prevenire la formazione di trombi all'interno dei vasi sanguigni, con il rischio di provocare condizioni cardiovascolari come infarti e ictus, si chiede quando è meglio prendere il farmaco.
In estrema sintesi, il dosaggio più utilizzato è quello di una compressa giornaliera da assumere con abbondante acqua nella fascia oraria dei pasti principali (pranzo o cena).
L'uso prolungato della Cardioaspirina può implicare il rischio di danni allo stomaco, ecco perché l'assunzione dopo i pasti può aiutare a ridurre questo rischio. La posologia si basa sulla presenza dell'acido acetilsalicilico, uno dei principi attivi del farmaco, ritenuto responsabile di esercitare un'azione irritante sulla mucosa gastrica.
L'ingestione della Cardioaspirina a stomaco pieno può alleviare questo effetto collaterale, proteggendo la parete gastrica e riducendo il rischio di ulcerazioni ed eventi emorragici.
Cos'è la Cardioaspirina
La Cardioaspirina è una delle formulazioni dell’aspirina, insieme all’aspirinetta, appartenenti ai farmaci anti-infiammatori non steroidei (fans), un gruppo di farmaci con funzione anti-infiammatoria, antipiretica e analgesica.
Queste tre forme hanno dosaggi e principi attivi differenti. A differenza dell'aspirinetta, poi, la cardioaspirina contiene un gastroprotettore.
La Cardioaspirina da 100 mg contiene 100 mg di acido acetilsalicilico e viene utilizzata per diversi scopi terapeutici, tra cui anche come anticoagulante per prevenire l'aggregazione e la formazione di coaguli nel sangue, condizione che può causare un blocco dei vasi sanguigni.
Viene spesso prescritta a persone che hanno già avuto un infarto o un ictus, o che presentano fattori di rischio come ipertensione, diabete, colesterolo alto, o una storia familiare di malattie cardiovascolari.
Nella fattispecie, l'azione antitrombotica e antiaggregante delle piastrine rende l'acido acetilsalicilico utile per la prevenzione di patologie cardiovascolari quando vi siano queste condizioni:
- patologia cardiovascolare, come per esempio l'aritmia;
- angina pectoris;
- a seguito di infarto del miocardio, anche silente (non clinicamente manifesto, ma diagnosticabile attraverso il dosaggio della troponina T);
- a seguito di ictus cerebrale, anche silente;
- a seguito di interventi chirurgici di by-pass aorto-coronarici.
Quando prendere la Cardioaspirina, prima o dopo i pasti?
Una volta ingerito, il farmaco viene assorbito a livello del duodeno e dello stomaco, e la presenza di cibo ne influenza l'assorbimento.
È preferibile prendere la Cardioaspirina prima, durante o dopo i pasti. Questa scelta spetta alla persona e alla sua migliore esperienza con il farmaco. In genere, comunque, come da prescrizione, la compressa viene assunta subito dopo i pasti.
Cardioaspirina a digiuno: perché è importante prenderla a stomaco pieno
La Cardioaspirina può causare effetti collaterali a carico dell'apparato gastroenterico, che possono essere mitigati assumendola dopo i pasti. Ecco perché è importante assumere il farmaco dopo aver mangiato, per proteggere la mucosa dello stomaco e ridurre il rischio di irritazione della parete gastrica.
La mucosa gastrica svolge un ruolo importante nella protezione e nel funzionamento dello stomaco. Come strato più interno agisce da barriera difensiva contro l'elevata acidità dei succhi gastrici.
Questa protezione ad opera della mucosa è resa possibile dalla secrezione di muco e bicarbonato, che formano uno scudo protettivo contro l'aggressione dei succhi digestivi acidi. La mucosa non solo difende, ma regola anche l'equilibrio acido-base nello stomaco, producendo bicarbonati che contrastano il pH acido.
Questa funzione mantiene sano l'ambiente gastrico, garantendo una corretta digestione. Inoltre, una mucosa integra previene disturbi come la gastrite, che può essere causata da un'eccessiva produzione di acido o dalla presenza di batteri come l'Helicobacter Pylori.
Dosi della Cardioaspirina
La Cardioaspirina viene solitamente somministrata in dosi basse (75-100 mg al giorno), sufficienti per ottenere l'effetto anticoagulante e per contenere il rischio dei possibili effetti collaterali.
Cardioaspirina: controindicazioni ed effetti collaterali
Gli effetti collaterali principali della Cardioaspirina sono
l'aumento del rischio di sanguinamento, inclusi sanguinamenti gastrointestinali. Per questo motivo, la sua assunzione deve essere valutata attentamente da un medico, soprattutto in pazienti con ulcere o altre condizioni che predispongono al sanguinamento.
Aumento del rischio di sanguinamento
- sanguinamento gastrointestinale: la Cardioaspirina, anche a basso dosaggio, può aumentare il rischio di sanguinamento nel tratto gastrointestinale, in particolare nei pazienti con ulcere o altre condizioni predisponenti;
- sanguinamento cerebrale: un sovradosaggio o un uso improprio della Cardioaspirina può aumentare il rischio di emorragie intracraniche, che possono avere conseguenze gravi o fatali.
Problemi gastrointestinali
- irritazione gastrica: l'uso improprio della Cardioaspirina può causare irritazione gastrica, portando a sintomi come nausea, vomito e dolore epigastrico;
- ulcere: l'uso prolungato o a dosi elevate può contribuire allo sviluppo di ulcere gastroduodenali;
Effetti collaterali sistemici
- alterazioni della funzionalità epatica: l'uso scorretto può portare a disfunzioni epatiche;
- disfunzione renale: l'uso prolungato e non monitorato di Cardioaspirina può causare danni ai reni, inclusa insufficienza renale acuta e sindrome nefrosica.
Altri potenziali effetti indesiderati:
- alterata funzionalità epatica;
- diatesi emorragica;
- vertigini e cefalea;
- disturbi reversibili della visione;
- tinnito;
- meningite asettica;
- disfunzione renale, con l'uso prolungato, insufficienza renale acuta, sindrome nefrosica (rari);
- reazioni allergiche: come eruzione cutanea; Edema di Quincke;Broncospasmo;
- "triade dell’Aspirina" (una combinazione di asma bronchiale, poliposi nasale e intolleranza all'acido acetilsalicilico e altri FANS)
- aumento dei sintomi di insufficienza cardiaca cronica.
- trombocitopenia e anemia (rare).
Interazioni con farmaci o con altre condizioni di salute sottostanti
È bene conoscere le possibili controindicazioni in caso di alcune condizioni e/o interazioni dell'acido acetilsalicilico con altri farmaci, tra cui:
- antiacidi contenenti magnesio e/o idrossido di alluminio, che riducono l'assorbimento di acido acetilsalicilico;
- eparina, anticoagulanti, bloccanti dei canali del calcio, che aumentano il rischio di sanguinamento;
- sulfaniluree, insulina, metotrexato, acido valproico, antidepressivi SSRI (inibitori della ricaptazione della serotonina);
- diuretici, ACE inibitori, che aumentano gli effetti epatotossici e nefrotossici;
- altri FANS e glucocorticoidi, che possono aumentare il danno alla mucosa gastroduodenale;
- integratori di Ginkgo Biloba;
- ipersensibilità o allergia all’acido acetilsalicilico, ai salicilati o agli eccipienti del farmaco;
- orticaria, rinite e asma indotta da FANS;
- carenza di vitamina K;
- insufficienza epatica e renale;
- deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi;
- sindrome di Reye.
Gli effetti collaterali più gravi sono rari con l'uso di Cardioaspirina a basso dosaggio, il rischio può aumentare con dosi più elevate o in caso di uso prolungato.
È importante osservare che la Cardioaspirina va assunta dietro prescrizione medica, rispettando le indicazioni posologiche dello specialista.