Sono cinque milioni gli italiani che soffrono di malattie reumatiche. Da 20 anni i farmaci biologici hanno migliorato la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie croniche reumatiche su base autoimmune ma, in Italia, nonostante il costo di questi farmaci sia tra i più bassi in Europa, la loro prescrizione è ancora ridotta.
È proprio per questo motivo che Società Italiana di Reumatologia (SIR) ha chiesto l’istituzione di un fondo nazionale per i farmaci biologici, per garantire cure efficaci a tutti i pazienti.
I farmaci biologici migliorano la qualità della vita dei malati reumatici
I pazienti affetti da lupus, artrite reumatoide e artriti croniche infiammatorie necessitano di terapie a base di cortisonici, antinfiammatori e immunosoppressori. Tuttavia, questi farmaci provocano effetti collaterali non indifferenti: perciò, nell’attesa di scoprire l’origine dei meccanismi patologici alla base della risposta anomala del sistema immunitario – che attacca e distrugge i componenti del corpo stesso – la ricerca si sta concentrando da tempo sui farmaci biologici con l’obiettivo di affiancarli inizialmente alla terapia del paziente.
E’ innegabile, infatti, come l’introduzione dei farmaci biologici abbia cambiato l’aspettativa e la qualità della vita di un gran numero di pazienti reumatici. Questi, però, non promuovono la guarigione del malato: tuttavia, possono facilitare un lungo periodo di remissione della malattia, durante il quale i pazienti possono condurre una vita di buona qualità.
Rispetto agli altri paesi europei in Italia la prescrizione dei farmaci biologici è molto ridotta nonostante i prezzi siano inferiore rispetto al resto d’Europa. Così, al fine di garantire l’assistenza migliore possibile ai malati reumatici italiani, la SIR ha richiesto la creazione di una rete reumatologica in tutte le Regioni d’Italia per istituire, al più presto, un fondo nazionale per i farmaci biologici in reumatologia.
“Le oltre 150 malattie reumatiche colpiscono cinque milioni di italiani” – ha spiegato il Presidente nazionale della SIR, Mauro Galeazzi – “Si tratta di numeri importanti e alla luce dei dati epidemiologici relativi all’introduzione, ormai 20 anni fa, dei farmaci biologici è indispensabile che le Istituzioni, il Ministero della Salute, l’Agenzia Italiana del Farmaco e le Regioni comprendano quanto siano fondamentali queste terapie che garantiscono una buona qualità di vita e quasi sempre consentono ai malati di tornare ad una esistenza normale. Le complicanze legate al lupus eritematoso per esempio si sono ridotte in modo importante. Lo stesso vale anche per l’artrite reumatoide e per tutte le artriti croniche infiammatorie che, nel loro insieme, interessano circa 450mila italiani. Inoltre “– aggiunge Galeazzi – “hanno drasticamente ridotto il numero dei ricoveri ospedalieri con importante riduzione dei costi”.
Malattie reumatiche: come reagisce il sistema immunitario
Le malattie reumatiche causano dolore, rigidità e gonfiore nelle articolazioni e in altre parti del corpo, come i muscoli, i tendini, i legamenti, le ossa e possono coinvolgere persino gli organi interni. La maggior parte delle malattie reumatiche coinvolgono i tessuti connettivi e sono causate da disturbi autoimmuni, causati ad un sistema immunitario iperattivo che attacca i componenti del corpo stesso, quindi cellule e tessuti.
Il sistema immunitario, infatti, è costituito da una rete complessa e vitale di cellule e di organi, che proteggono il corpo dalle infezioni – come batteri, virus e funghi – distruggendo tutti i microrganismi infettivi che invadono il corpo.
Così, quando il sistema immunitario non funziona correttamente, rende il corpo suscettibile ad una serie di malattie. Le allergie e l’ipersensibilità a determinate sostanze, ad esempio, sono considerate disturbi del sistema immunitario.
Altri esempi di disturbi immunitari includono:
- Cancro del sistema immunitario;
- Malattie autoimmuni, come il diabete giovanile, l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso sistemico;
- AIDS, ovvero immunodeficienza acquisita dovuta all’infezione da parte di un retrovirus.
A chi rivolgersi in caso di malattie reumatiche nei bambini?
L’artrite e altre malattie reumatiche nei bambini possono essere trattate dal pediatra insieme ad altri medici specializzati in reumatologia.
Questo approccio multidisciplinare del team medico è particolarmente importante per la gestione dei sintomi della malattia reumatica, soprattutto perché molti presentano caratteri di cronicità e la loro gravità è soggetta a cambiamenti nel tempo. Alcuni tra i professionisti medici più comuni coinvolti nel trattamento delle malattie reumatiche nei bambini possono includere il pediatra, il reumatologo, l’ortopedico, il chirurgo ortopedico, il fisiatra e il fisioterapista.
Quali sono i sintomi delle malattie reumatiche nei bambini?
Di seguito sono elencati i sintomi più comuni dell’artrite pediatrica e di altre malattie reumatiche nei bambini, nonostante presentino numerosi caratteri specifici:
- Dolori articolari
- Rigidità articolare
- Tumefazione delle articolazioni
- Calore e arrossamento nell’area interessata
- Stanchezza
- Febbre o febbricola ricorrente
- Sindrome di Raynaud (dita pallide e violacee, soprattutto se esposte al freddo, dovute ad alterazioni del microcircolo)
Consultare sempre il pediatra che, oltre alla valutazione della sintomatologia raccoglierà dati importanti sulla condizione del bambino, consulterà colleghi specialisti e prescriverà esami di laboratorio e/o indagini strumentali utili per effettuare una diagnosi corretta.
L’istituzione di un fondo nazionale per i farmaci biologici potrebbe insomma garantire cure efficaci per tutti i pazienti affetti da malattie reumatiche? Aspettiamo ora di vedere l’esito di questa “richiesta” da parte della SIR.