Un recente studio ha dimostrato l’efficacia di alcuni trattamenti alternativi nella cura del mal di schiena cronico da lieve a moderato. Secondo i ricercatori della University of Colorado Boulder, le persone trattate con la PRT (dall’inglese Pain-Reprocessing Therapy), una terapia di rielaborazione del dolore basata su meditazione e tecniche di rilassamento, hanno sperimentato riduzioni significative del sintomo, senza il bisogno di ricorrere all’uso di farmaci.
Cerchiamo di capire insieme i presupposti che hanno guidato questo gruppo di ricerca a fare questa importante scoperta.
Il carattere psicosomatico del mal di schiena: cosa è e come trattarlo
Diverse indagini hanno dimostrato come per l’85% dei soggetti che soffre di mal di schiena cronico, non vi siano cause organiche che ne spieghino i sintomi.
Questo accade perché a volte dolore, indolenzimento e rigidità nella zona dorsale non sono legati a problematiche muscolo-scheletriche, ma hanno invece un’origine psicosomatica. Ansia, depressione, stress o difficoltà nella sfera emotiva e personale possono, infatti, trovare espressione nel nostro corpo e provocare irrigidimento e tensione a livello muscolare.
Per questo motivo, l'American College of Physicians (ACP) ha di recente pubblicato delle linee guida che raccomandano l'uso preferenziale di terapie non farmacologiche per il trattamento del mal di schiena cronico. Queste terapie includono:
- Esercizio fisico
- Agopuntura
- Mindfulness
- Yerapia cognitivo comportamentale
- Yoga
- Tai chi
- Tecniche di rilassamento progressivo
Qualora il paziente non tragga giovamento da questi trattamenti, le linee guida ACP raccomandano l’uso di farmaci antinfiammatori, antidepressivi o oppioidi, a seconda del caso specifico e della severità dei sintomi. Sebbene però queste terapie siano efficaci per alcuni soggetti, per altri invece non sono risolutive.
Partendo da queste evidenze i ricercatori della University of Colorado Boulder hanno sviluppato la PRT come metodo alternativo per il trattamento del mal di schiena cronico.
Riformulare l’idea di dolore: come fare
Il dr.Yoni Ashar, autore principale dello studio, ha spiegato a Medical News Today che: “Molte persone credono, e gli viene detto anche da medici, che il dolore alla schiena è il segno che questa stia subendo dei danni”. Ma non è proprio così. Come Ashar ha precisato “la paura del dolore e di danneggiare ulteriormente la schiena portano ad amplificare la percezione stessa del dolore creando un circolo vizioso interminabile”.
Proprio per questo motivo, il gruppo di ricerca statunitense ha studiato gli effetti della PRT sulla percezione del dolore nel mal di schiena cronico. Questa terapia prevede esercizi di rilassamento e di meditazione mirati a far comprendere al paziente che la fonte del dolore non è dovuta a lesioni organiche, ma a processi mentali alterati modificabili attraverso la meditazione guidata.
Lo studio
Il gruppo di ricerca ha analizzato la percezione del dolore in 135 soggetti di età compresa tra 21 e 70 anni, affetti da mal di schiena cronico. All'inizio dello studio, i partecipanti lamentavano un punteggio medio di intensità del dolore pari a 4,10, su una scala da 0 a 10.
Per verificare l’efficacia del trattamento, i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi:
- 44 persone sono state trattate con la PRT;
- 44 con placebo;
- le restanti 47 sono state trattate con le loro cure abituali.
I soggetti del gruppo PRT, rispetto agli altri due gruppi, hanno ricevuto come parte del trattamento 1 ora di valutazione e educazione in telemedicina, con un medico e un’ora due volte la settimana di terapia PRT con un terapeuta per quattro settimane.
I risultati indicano come i soggetti trattati con la PRT hanno sperimentato una riduzione dei punteggi medi di dolore compresa tra 1,79 e 2,40 punti sulla scala 0-10. Complessivamente, secondo i dati raccolti, il 66% delle persone nel gruppo PRT, il 20% nel gruppo placebo e il 10% del gruppo di cure standard alla fine del trattamento non aveva più dolore o aveva almeno sperimentato una riduzione significativa nell’intensità del dolore.
Le conclusioni
Seppur parziali, i dati forniti da questo studio sono incoraggianti, in quanto suggeriscono come per la cura del mal di schiena cronico esista più di un trattamento efficace e che questo non debba per forza comprendere il ricorso ai farmaci.
Terapie psicologiche e comportamentali, soprattutto nei casi di mal di schiena di origine psicosomatica, possono infatti contribuire ad eliminare o ridurre notevolmente il dolore in buona parte dei pazienti affetti da mal di schiena cronico. Se confermati, i risultati di questo studio potrebbero portare a un importante cambiamento nel paradigma di diagnosi e cura del mal di schiena cronico, con una maggiore attenzione alle cause non organiche di questo disturbo.