Le caratteristiche di uno psicopatico

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 05 Dicembre, 2016

psicopatico: come riconoscerne il profilo

Freddezza e impassibilità. Sono due delle cose che ci vengono in mente quando immaginiamo il classico psicopatico ma, nuove scoperte hanno suggerito che questi individui sono in realtà in grado di sentirsi rammaricati – anche se non hanno la capacità di imparare dall’esperienza e prendere decisioni migliori per il futuro.

Uno studio, pubblicato sulla rivista della National Academy of Sciences, ha scoperto che gli psicopatici sono in grado di sentire rimpianto e altre emozioni negative, soprattutto quando sono direttamente colpiti dalla situazione. Tuttavia, a differenza della maggior parte di noi, non sono in grado di trarre insegnamento da queste esperienze.

Inoltre, lo studio ha rilevato che, nonostante gli psicopatici siano in grado di provare rammarico e rimpianto, non provano invece rimorso per aver danneggiato gli altri.

Qual è la differenza tra rimpianto e rimorso?

Provare rimpianto vuol dire concentrarsi su se stessi e su qualcosa che non si è fatto per migliorare il proprio stato o che si è fatto peggiorandolo.

Provare rimorso coinvolge, invece, un altro individuo per il quale un nostro atteggiamento è stato deleterio.

Quali sono le caratteristiche di uno psicopatico?

Lo psicopatico ha un profilo distintivo:

  • Bisogno di controllare e manipolare gli altri
  • Impulsività
  • Istinto predatorio
  • Sono bugiardi, ma all’inizio si mostrano persone affettuose e di cui ci si può fidare
  • Ricerca costante di nuove sfide anche calpestando gli altri
  • Discrezione e diffidenza
  • Incapacità di assumersi le responsabilità dei propri errori poiché hanno difficoltà nell’accettarli

Quando gli psicopatici diventano killer

La comprensione delle dinamiche mentali degli psicopatici potrebbe essere la chiave per impedire loro di commettere crimini.

Secondo la ricerca, se gli psicopatici possiedono un senso di rimpianto, potrebbe essere possibile ideare una strategia che li scoraggerebbe dal commettere gli stessi crimini. Se non si verifica alcun rimpianto per le loro azioni, non abbiamo molte possibilità, ma i risultati suggeriscono che ci sia qualcosa su cui lavorare.

L’interazione tra genetica e ambiente fornisce agli individui la possibilità di sviluppare un senso di etica e morale che, a quanto pare, gli psicopatici non riescono a sviluppare a causa della mancanza di quadri neurologici adeguati.

Sfortunatamente, questi individui tendono ad essere molto pericolosi a causa della loro natura. Per esempio, uno studio del 2002 ha rilevato che il 93,3% degli omicidi commessi da psicopatici sono stati premeditati, in qualche modo, contro il 48,4% degli omicidi da parte di persone che non erano psicopatiche.

Quali trattamenti sono disponibili?

Attualmente, non sono disponibili trattamenti adeguati ed efficaci, il reinserimento sociale di questi individui è piuttosto difficile e complesso.

Trattamenti farmacologici e psicologici possono essere utili ma non risolutivi. Alcuni programmi di reinserimento vengono attuati in centri specifici, in un ambienti altamente specializzati.

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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