Invalidità civile in caso di cecità parziale o totale: come richiederla

prof. Filippo Cruciani

Ultimo aggiornamento – 04 Novembre, 2020

Cecità: invalidità

In collaborazione con IAPB Italia onlus - Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.  

Intervista al prof. Filippo Cruciani, specialista in oculistica e referente scientifico di IAPB Italia. 


Parliamo di invalidità a seguito di disturbi alla vista e, più nello specifico, di cecità totale o parziale. Qual è l’iter da seguire, in quali casi è possibile ottenere un sostegno? A risponderci, il prof. Filippo Cruciani, componente della Commissione Ministeriale per la Prevenzione della Cecità e del Tavolo Tecnico per l’applicazione della Legge 284 presso il Ministero della Salute.

In quali casi il paziente colpito da una perdita di vista può richiedere l'invalidità?

In tutti i casi in cui c’è una riduzione della funzione visiva, il paziente può fare domanda di invalidità. La menomazione visiva può essere più o meno associata ad altre menomazioni di altre parti dell’organismo. 

Quando però esiste uno stato di cecità totale o parziale, c’è un percorso – previsto proprio dalla normativa – svincolato dal resto. Esiste infatti una commissione apposita per la cecità assoluta e parziale.

Nella loro valutazione non si sommano le altre disabilità; hanno benefici propri previsti dalla Legge. Per questo motivo, non segue l’iter consueto di invalidità civile, ma quello di cecità civile.

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Quali sono i requisiti necessari (a chi spetta)?  

Nel nostro Paese c’è una Legge 138 del 2001 – che definisce i due livelli di cecità, prendendo in considerazione per la valutazione del danno visivo sia la visione centrale (visus) che quella periferica (campo visivo). Ne diamo una sintetica definizione:

  • il visus è la visione centrale che ci permette di riconoscere i particolari di un oggetto, di leggere e di scrivere;
  • il campo visivo è il controllo dello spazio che si riesce a controllare quando si fissa un oggetto. 

A seconda della perdita di uno o dei due parametri, si entra in una condizione di cecità parziale o totale.  Altri parametri della funzione visiva non vengono presi in esame. 

È cieco assoluto chi:

  • ha totale mancanza di vista in entrambi agli occhi: è al buio assoluto;
  • percepisce solo la luce: sa riferire di un fascio di luce che giunge al suo occhio;
  • percepisce qualcosa in movimento, ma non sa riconoscere che cosa sia;
  • ha un residuo del campo visivo inferiore al 3%. 

È cieco parziale chi:

  • ha un visus non superiore a 1/20 nell’occhio migliore;
  • ha un residuo del campo visivo inferiore al 10%. 

Quando c’è una condizione di cecità, il paziente deve essere orientato a seguire il percorso specifico. 

Prima di tutto, è necessario che rientri nei parametri previsti dalla Legge: altrimenti perde tempo e va a intasare le già lunghe liste di attesa. 

Quindi, la prima cosa che deve fare è chiedere al proprio oculista una certificazione medico legale che quantifichi i due parametri previsti dalla legge.

Poi può rivolgersi al medico di base o al medico di un patronato, accreditati presso il sistema attraverso un codice PIN, che compileranno il modulo richiesto da inviare telematicamente. 

Il paziente – autonomamente o rivolgendosi a un patronato - deve a sua volta presentare domanda in maniera telematica, allegando il suddetto modulo.

Successivamente, sarà convocato a visita presso la Commissione dell’Azienda USL o presso quella INPS di prima istanza. Il paziente può farsi assistere a sue spese da un medico di fiducia. È opportuno presentare tutta la documentazione medica in possesso, valutando anche le richieste consigliate dall’INPS (documenti emessi da un centro pubblico, o altro). 

Al termine viene redatto il verbale, che l’INPS invierà direttamente all’interessato.

Quali sono, mediamente, i tempi di attesa?

Non c’è una risposta univoca. 

Si tratta di un tempo variabile, che dipende da Regione a Regione. Va detto che si possono creano delle liste d’attesa lunghe mesi o, a volte, anche un anno. 

prof. Filippo Cruciani
Scritto da prof. Filippo Cruciani

Il prof. Filippo Cruciani, referente scientifico di IAPB Italia, ricopre l’incarico di Direttore Responsabile della Seconda Clinica Oculistica, UOC (Unità Operativa Complessa) Oftalmologia, all’Umberto I°.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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