La sinusite è una infiammazione dei seni paranasali che può colpire in qualsiasi periodo dell’anno.
Per alcuni soggetti, infatti, l’insorgere dei sintomi della sinusite risulta essere un appuntamento fisso.
In maniera preliminare, occorre precisare che la sinusite si divide in due tipologie: acuta o cronica.
Scopriamo, insieme, come riconoscere per tempo questo fastidioso disturbo, in modo da agire rapidamente.
I sintomi della sinusite acuta
Per riconoscere la sinusite cronica, il sintomo principale a cui bisogna fare caso è, sicuramente, il dolore al volto.
Questo malessere può colpire:
La sensazione dolorosa aumenta se si effettuano movimenti con il capo oppure quando si esercita pressione sui seni paranasali.
I sintomi della sinusite acuta, solitamente, si risolvono entro due/tre settimane – per raggiungere la completa guarigione nell’arco di un massimo di 30 giorni.
Se il fastidio si protrae per più tempo, significa che la sinusite è diventata cronica.
I sintomi principali, dunque, sono:
- secrezione giallastra-verde;
- alitosi;
- febbre;
- debolezza;
- disgeusia (riduzione del gusto);
- anosmia (riduzione dell’olfatto);
- tosse;
- raffreddore;
- sensazione di gonfiore e oppressione nella zona occhi e naso;
- affaticamento;
- mal di denti;
- mal di testa;
- eccessiva lacrimazione delle palpebre;
- naso chiuso.
Un altro sintomo che può colpire chi soffre di sinusite è il dolore alle orecchie: a risentirne, in questo caso, è la tuba di Eustachio che, quando il naso respira male, può riempirsi di muco e causare quella sensazione di orecchie tappate.
Le differenze con la sinusite cronica
La sinusite diventa cronica quando i sintomi si protraggono nel tempo: in questo caso, il fastidio può avere una durata minima di circa 12 settimane, fino ad un massimo di oltre un mese.
Molto meno comune della forma acuta, la sinusite cronica – chiamata anche rinosinusite – va a diminuire il drenaggio del muco presente nei seni paranasali, il quale si accumula in maniera anomala e favorisce la crescita di agenti patogeni di tipo batterico.
Alcuni dei sintomi della sinusite acuta si ripresentano anche nella sua forma cronica, ma la differenza sostanziale è che il fastidio – oltre ad essere più sfumato – si protrae nel tempo.
La sintomatologia prevede:
- difficoltà respiratoria, in virtù del congestionamento nasale;
- dolore attorno agli occhi e alle guance;
- fastidio a mascella e arcata dentare;
- tosse notturna;
- irritabilità;
- nausea.
Gran parte di questi segnali tende ad acuirsi in concomitanza di determinate occasioni, come un raffreddore o un colpo di freddo.
Se da un lato possiamo dire che i sintomi della rinosinusite sono più velati rispetto a quelli della sinusite acuta, dall’altro occorre sottolineare che, spesso, sono accompagnati da episodi di febbre.
Quando la sinusite cronica non viene trattata, può dare luogo a diverse complicanze:
- trombosi del seno cavernoso;
- attacchi d'asma;
- aneurismi;
- ascesso epidurale o cerebrale;
- cellulite orbitaria o periorbitaria;
- coaguli di sangue;
- meningite;
- problemi alla vista.
Sinusite nei bambini: i sintomi
Quando parliamo di sinusite nei bambini, occorre fare una distinzione in base all’età:
- se colpisce un bambino sotto i 10 anni, il sintomo principale sarà quello di una tosse ricca di catarro – soprattutto quando ci si corica e al risveglio; il tutto è accompagnato da congestione nasale e febbre;
- se colpisce un bambino sopra i 10 anni o un ragazzo, la sintomatologia è simile a quella che può verificarsi negli adulti – specialmente accompagnata da cefalea e sensazione di pressione attorno agli occhi.
La sinusite colpisce i bambini nei due tipi di seni che sono presenti fin dalla nascita:
- mascellari;
- etmoidali.
I seni frontali, invece, si completano intorno ai cinque anni, mentre i seni sfenoidali non sono completi fino ai venti.
Questo, in definitiva, spiega il motivo della diversa sintomatologia legata all’età in cui il soggetto sviluppa i sintomi della sinusite.