La cecità è una condizione invalidante, capace di impattare profondamente la qualità della vita non solo di chi ne è colpito, ma anche dei familiari. Basti pensare che sono oltre 6 milioni gli italiani con patologie oculari, un terzo dei quali presenta una riduzione della vista invalidante.
Nonostante questo, la salute oculare è spesso trascurata a livello sanitario e istituzionale, divenendo una vera e propria emergenza silenziosa. In questo contesto APMO (Associazione Pazienti Malattie Oculari), in collaborazione con AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) e SISO (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche), ha lanciato la campagna nazionale “La salute dei tuoi occhi, non perderla di vista” per sensibilizzare sull'importanza della prevenzione e del trattamento delle patologie oculari.
Fulcro dell'iniziativa è la “Carta della Salute dell’Occhio”, un documento guida che fotografa la situazione attuale e delinea percorsi per migliorare l’assistenza.
Scopriamo di più sulle patologie legate alla cecità e di come l’iniziativa sia fondamentale per creare consapevolezza attorno al fenomeno.
L’impatto della cecità
La perdita della vista ha ripercussioni che vanno ben oltre il singolo individuo. La disabilità visiva comporta isolamento sociale, riduzione della produttività e aumento del rischio di patologie come la demenza. Secondo il prof. Carlo Maria Petrini dell’Istituto Superiore di Sanità, “La salute dell’occhio non riguarda solo la qualità della vita del singolo, ma ha implicazioni enormi per l’intera società, sia in termini di benessere che di costi”.
In Italia, i costi per interventi chirurgici e terapie sono spesso superiori ai rimborsi dal SSN, rendendo necessario un maggiore investimento pubblico. Questa discrepanza rischia di aumentare le liste d’attesa e spingere molti pazienti verso il settore privato che spesso e volentieri non è nelle loro possibilità.
Il ruolo delle istituzioni e della ricerca
La campagna “La salute dei tuoi occhi, non perderla di vista” richiama le istituzioni a un maggiore impegno per promuovere politiche sanitarie efficaci e sostenibili, sottolineando la necessità di incentivare la ricerca, che sta già portando innovazioni promettenti come l’uso dell’intelligenza artificiale per la diagnosi precoce e le terapie avanzate basate su cellule staminali.
La collaborazione tra istituzioni, associazioni di pazienti e società scientifiche quindi è essenziale per raggiungere questi obiettivi. Come sottolineato dal sen. Giovanni Satta, “Progetti come questo rappresentano tappe importanti in un percorso non facile, ma necessario per garantire il benessere dei cittadini”.
Il documento per affrontare le criticità del sistema sanitario
La Carta della salute dell’occhio rappresenta il primo documento in Italia dedicato alla salute visiva. Redatta con il contributo di clinici, società scientifiche e associazioni di pazienti, la Carta evidenzia criticità e propone soluzioni per migliorare i percorsi diagnostici e terapeutici, rendendoli più accessibili e tempestivi. Questo lavoro sinergico si pone l’obiettivo di essere una roadmap per le istituzioni sanitarie e un riferimento per i decisori politici.
Tra le problematiche principali viene sottolineata la scarsità di risorse destinate all’oculistica: meno dell’1% della spesa sanitaria pubblica viene allocata a questa specialità, nonostante la vista sia cruciale per il benessere generale. Un altro aspetto importante è la mancanza di finanziamenti adeguati che porta inevitabilmente a liste d’attesa insostenibili, tecnologie obsolete e un accesso limitato a cure innovative. Come sottolinea il prof. Francesco Bandello, presidente di APMO, “Investire in oculistica significa investire nella qualità della vita dei pazienti e in risparmio per il sistema sanitario”.
Un focus sulle principali patologie oculari e la prevenzione
La Carta della salute dell’occhio affronta cinque patologie principali: maculopatie, cataratta, glaucoma, secchezza oculare e disturbi refrattivi. Ciascuna di queste condizioni ha un impatto significativo sulla qualità della vita, ma può essere gestita efficacemente con diagnosi precoci e terapie adeguate.
La prevenzione dunque è fondamentale. La prevenzione primaria, come l’adozione di stili di vita sani e l’uso di protezioni contro i raggi UV, è essenziale per ridurre il rischio di molte delle patologie oculari che sono elencate nella Carta.
La prevenzione secondaria, attraverso screening regolari, consente di identificare precocemente malattie come il glaucoma o la retinopatia diabetica, migliorando significativamente le possibilità di trattamento.
Infine, la prevenzione terziaria mira a ridurre le complicanze e il deterioramento visivo nei pazienti già affetti da queste patologie.
Conclusioni
La campagna “La salute dei tuoi occhi, non perderla di vista” rappresenta un passo fondamentale per portare attenzione su patologie potenzialmente invalidanti per l’individuo, sensibilizzando e stimolando l’adozione di misure concrete da parte delle istituzioni. La “Carta della salute dell’occhio” non è solo un documento tecnico, ma un appello a riconoscere il valore della vista come diritto fondamentale e a investire nel suo futuro. Prevenzione, diagnosi precoce e accesso a cure innovative non sono solo obiettivi sanitari: sono investimenti per una società più equa e inclusiva.