Sono già quasi 700mila gli italiani colpiti dall’influenza dall’inizio di ottobre, con un valore di incidenza della sindrome influenzale di 1,95 casi ogni 1.000 assistiti.
Ma il picco deve ancora arrivare e lo farà proprio in questi giorni.
A rivelarlo è l’ultimo rapporto InfluNet, un sistema di sorveglianza coordinato dalll’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che, attraverso 651 medici sentinella, si occupa di analizzare i dati settimanali per determinare durata e intensità del virus.
La fascia di età più colpita è quella dei bambini tra i 0 e 4 anni, dotati di minori difese, in cui l’incidenza è pari al 5,75 casi per mille assistiti.
Nella fascia di età 5-14 anni è pari invece a 2,25, nella fascia 15-64 anni all'1,89 e per gli individui di età pari a superiore a 65 anni a 0,86.
Tuttavia, il rapporto indica che la stagione influenzale 2013-2014 è nella norma, con un valore di incidenza inferiore a quello registrato in alcune precedenti stagioni influenzali.
Piemonte, Val d’Aosta, Campania, Basilicata, Molise, P.A. di Trento, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna e Calabria sono le regioni più colpite.
Cos’è l’influenza e come prevenirla?
Gli esperti segnalano che il virus che sta circolando maggiormente è di tipo A e attacca naso, gola e polmoni con sintomi che persistono per circa 5 giorni.
Una delle risposte più efficaci per affrontare la stagione influenzale è la prevenzione, poiché il virus si trasmette molto velocemente con un semplice colpo di tosse o stretta di mano.
I medici raccomandano igiene (come lavarsi spesso le mani, usare fazzoletti usa e getta e coprirsi la bocca quando si tossisce), risposo e un’alimentazione ricca di frutta e verdura.
Nei casi di soggetti più deboli e privi di difese, gli esperti raccomandano invece il vaccino, che è lo strumento più efficace per le categorie a rischio.