Sono già tre i casi di influenza, definiti anomali per la tempistica in cui sono comparsi, identificati al policlinico Sant’Orsola di Bologna.
I medici fanno sapere che non è mai capitato che questo virus comparisse ai primi di settembre.
E intanto, sempre in Emilia-Romagna, ricompare anche l'Usutu virus, un'infezione aviaria trasmessa dalle zanzare, assente da una decina d’anni.
Vediamo di scoprirne di più.
I primi casi di influenza
L'influenza ha già fatto capolino nel nostro paese: i primi tre casi sono stati rilevati al policlinico Sant’Orsola di Bologna.
Il virus è di tipo A, ceppo H3N2, e ha contagiato un bambino di tre anni e due ragazzi di 18 e di 28 anni (ma non sembra si tratti di casi collegati).
I tre, fanno sapere, sono arrivati in ospedale con problemi di natura respiratoria e uno dei due ragazzi più grandi ha sviluppato anche una polmonite.
La cosa che più stupisce è che non era mai successo di identificare casi di influenza in questo periodo, non è ancora finita l'estate e il virus è già comparso diverse settimane prima rispetto agli anni passati.
Dopo essere risultati negativi al tampone Covid i tre ragazzi sono stati sottoposti a maggiori accertamenti e analisi.
La direttrice del reparto Microbiologia del Policlinico di Bologna, la Dr.ssa Tiziana Lazzarotto, fa sapere che si tratta di una scoperta anomala per le tempistiche, in netto anticipo rispetto a quelli che sono considerati i tempi normali della stagionalità dell'influenza.
Tutto questo sia rispetto all'anno scorso, anomalo per il Covid-19, sia in confronto con gli anni passati: la scorsa stagione, infatti, l'influenza aveva circolato principalmente tra febbraio e aprile (con ritardo rispetto al classico periodo che va generalmente da ottobre-novembre), con picco tra gennaio e febbraio, e poi il calo tra marzo e aprile.
Nello stesso momento, una polmonite misteriosa si sta diffondendo in Argentina, precisamente nella regione del Tucuman; l'origine di questo virus è sconosciuta e sono già stati registrati 3 morti su 9 contagiati.
Dalle prime ricerche, si sospetta che la causa possa essere il batterio della Legionella, ma è ancora troppo presto per avere dei risultati certi.
È bene sottolineare che non ci sono legami tra questi casi e quelli registrati in Italia, ma il periodo dell’influenza sembra – senza dubbio – essere arrivato in anticipo.
I sintomi di influenza e polmonite
In questo periodo, è bene saper riconoscere i sintomi di entrambi i disturbi.
L'influenza è una malattia infettiva acuta e contagiosa, che generalmente ha un decorso che va dai 5 ai 7 giorni.
Queste virus tende a guarire spontaneamente, anche se bisogna prestare attenzione alle eventuali complicanze nei soggetti a rischio, come:
- anziani;
- pazienti con patologie croniche;
- bambini.
I sintomi più frequenti dell'influenza sono:
- febbre;
- dolori muscolari e articolari;
- brividi;
- mal di gola;
- sudorazione eccessiva;
- mal di testa;
- tosse secca;
- congestione nasale;
- stanchezza cronica.
L’influenza può complicarsi causando infezioni delle alte e basse vie respiratorie.
La polmonite, invece, è un’infiammazione dei tessuti dei polmoni causata da un’infezione batterica o virale.
Quando si viene colpiti da polmonite, gli alveoli – piccole “sacche” piene di aria che si trovano al termine dei bronchi – si infiammano e si riempiono di liquido, rendendo difficile la respirazione egli scambi tra aria e sangue.
I sintomi, che possono comparire anche all’improvviso nell’arco di 24/48 ore, sono:
- dolore al petto;
- perdita di appetito;
- sudorazione e brividi;
- senso di malessere;
- febbre;
- battito cardiaco accelerato;
- difficoltà respiratoria;
- tosse;
- presenza di catarro denso, tendente al verde/marrone con possibili presenza di sangue all’interno.
Un nuovo ceppo di virus
A destare l’allarme è anche la ricomparsa, sempre in Emilia-Romagna, dell’Usutu virus, una forma di infezione – proveniente dall'Africa – che viene trasmessa agli uomini dalle punture di zanzara qualora queste abbiano precedentemente punto uccelli malati.
L’infezione ricompare dopo circa 10 anni di assenza, all’interno del laboratorio del Creem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche, rilevata in un ottantenne di Reggio Emilia.
Nell’Usutu, come accade anche per il virus West Nile, l'agente causale delle infezione è un Flavivirus patogeno per gli uccelli ma, a differenza del primo, al secondo è associata una maggiore mortalità negli uccelli infetti, quasi nulla nel caso del West Nile.