Dr. Andrea Militello, specialista in andrologia.
Ahimè, le infezioni alle vie urinarie sono un disturbo molto comune: importante è riconoscerne i sintomi, per trattarle in tempo ed evitare che insorgano delle complicazioni.
Abbiamo chiesto al dr. Andrea Militello, andrologo, di darci qualche consiglio per riconoscere i campanelli d’allarme di una infezione urinaria.
Quali sono i sintomi delle infezioni alla vie urinarie?
I sintomi delle infezioni alle vie urinarie sono i classici segnali che nella quotidianità indichiamo come cistite.
Ma cerchiamo di mettere un pò di ordine.
La vescica è un organo di per sé molto attivo (la sua attività spontanea viene controllata dai centri spinali e cerebrali), la cui contrazione “anarchica” viene liberata durante la minzione, che inizia perché la distensione della parte vescicale da parte dell’urina stimola i sensori presenti a livello della parete vescicale.
Condizioni in cui la parete vescicale è molto più sensibile, come ad esempio nell’infiammazione e infezione, sono quindi responsabili di uno dei sintomi principali di una infezione urinaria: l’urgenza minzionale e la pseudo incontinenza.
Altri sintomi tipici sono i bruciori uretrali e il dolore sovrapubico, talvolta accompagnati da febbre ed ematuria (sangue nelle urine).
Nell’uomo il problema può facilmente diffondersi anche alla prostata e alle vescicole seminali, dando spesso origine alle prostatiti batteriche. In tal caso, i sintomi sono quelli tipici della prostatite: dolore sovrapubico, urgenza minzionale, flusso urinario ridotto, dolore perineale, secrezioni uretrali, talvolta febbre uro-settica.
L’incontinenza potrebbe essere un campanello d’allarme, anche per gli uomini?
Esatto, come dicevo prima l’urgenza minzionale, e in alcuni casi l’incontinenza urinaria, possono essere segnali di un processo infiammatorio e infettivo a carico della vescica.
Quali esami fare per una diagnosi precisa?
Innanzitutto, la classica urinocoltura, che deve essere completata nell’uomo da una spermiocoltura per germi comuni, Chlamydia e Candida. Dovremmo puoi eseguire una ecografia vescicale (per escludere la presenza di calcoli vescicali e malattie neoplastiche, che possono simulare i disturbi tipici dell’infezione) e valutare lo svuotamento vescicale con un controllo ecografico post-minzionale, questo perché alcune volte le infezioni sono facilitate dalla presenza di residuo urinario in una vescica che per svariati motivi non riesce più a svuotarsi completamente.
Una ecografia renale per escludere la presenza di calcolosi o la presenza di raccolte ascessuali (evenienza oggi rarissima, ma non dimentichiamoci che la tubercolosi polmonare e renale sta ritornando, a causa degli inarrestabili flussi immigratori).