L’obesità è spesso accompagnata da altri disturbi, tra cui il diabete, l’ipertensione, il cancro e problemi di fertilità. Le donne obese, infatti, hanno in genere difficoltà nella fase del concepimento e dello sviluppo del feto, ma anche nel portare a termine la gravidanza. Inoltre, i figli hanno maggiori probabilità di diventare a loro volta obesi. Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Development e firmata dalla dottoressa Rebecca Robker, ricercatrice presso l’Università di Adelaide, in Australia, spiega come un farmaco per il diabete potrebbe migliorare la fertilità nelle donne obese e permettere di avere dei figli sani.
Il meccanismo di trasmissione dell’obesità
Grazie a un esperimento sui topi, un team di ricercatori è stato in grado di identificare il meccanismo che “tramanda” l’obesità da genitori a figli, e hanno poi scoperto che l’obesità ha effetti diretti sui mitocondri, responsabili di produrre energia dalle cellule, diminuendone l’attività.
“Tutti i mitocondri nel nostro corpo derivano dalla madre“, spiega Robker. “Se la madre è obesa, questo produce tensioni che portano a ridurre la trasmissione dei mitocondri alla prole. Abbiamo trovato che le uova di tali madri portano a feti obesi con quantità di DNA mitocondriale notevolmente ridotta e altri danni evidenti“.
Oltre a condizionare la trasmissione dei mitocondri, l’obesità può inibire l’attività del reticolo endoplasmatico, che aiuta sintetizzare le proteine e a trasportarle all’esterno della cellula per trasmetterle al resto corpo. Nei topi obesi, l’attività mitocondriale e quella del reticolo endoplasmatico erano significativamente ridotte. I topi obesi hanno avuto figli con maggiore probabilità di essere sovrappeso.
Inibire lo stress causato dall’obesità
Per cercare di combattere gli effetti che l’obesità ha su questi due elementi, i ricercatori hanno utilizzato un farmaco per il diabete attualmente in fase di sviluppo. Il composto si è dimostrato in grado di inibire efficacemente lo stress sul reticolo endoplasmatico e sul DNA mitocondriale, favorendo la normale funzione della cellula. Nei topi obesi, che hanno ricevuto il farmaco, si è praticamente annullata la propensione ad avere figli in sovrappeso rispetto ai topi non obesi.
L’importanza dello studio sta non solo nel fatto di aver identificato una possibilità di prevenzione dell’obesità, ma anche nel porre nuovamente l’accento sulla necessità di essere in buona salute prima di affrontare una gravidanza.