I sensi volubili e la percezione dei colori potrebbero giocare degli scherzi sul riconoscimento dei colori, che variano da persona a persona.
Un professore di psicologia, presso la Ritsumeikan University in Giappone, Akiyoshi Kitaoka, ha creato un’immagine usando il principio alla base di ciò che è conosciuto come “illusione del bianco” o “illusione di Munker”, per cui vengono utilizzate delle strisce colorate per falsare il nostro senso del colore e dell’opacità.
In sostanza, si gioca con il modo in cui i nostri occhi elaborano le informazioni visive e la tendenza a venir influenzato dall’ambiente e dal contesto circostante.
L’illusione di Munker: scienza e filosofia
L’illusione di Munker è l’ennesimo esempio di illusioni ottiche. Le illusioni sono state utilizzate come prova per farci capire che non possiamo fidarci dei nostri sensi e che tutte le idee che dipendono dalla percezione sensoriale sono inaffidabili.
L’interpretazione degli effetti di Munker come un esempio di illusione percettiva è la conseguenza del non riuscire a cogliere la vera natura della percezione, la natura di ciò che i nostri sensi sono designati a rilevare e a processare, e tenta invece di riscrivere le leggi della percezione per soddisfare le esigenze filosofiche per il contatto valido con il mondo reale; implica l’interazione mediata con le proprietà reali del mondo fisico.
La percezione corretta delle cose
Lo scopo dei sensi non è quello di comprendere le proprietà fisiche assolute della realtà esterna, ma di fornirci una serie di processi per identificare solo le proprietà del mondo esterno e la nostra relazione con esso, che ci permettono di impegnarci in modo efficace per conviverci nel migliore dei modi.
Tutto questo viene realizzato comportando un processo complesso a seconda delle interazioni simultanee tra gradienti di energia, mezzi di propagazione (aria e acqua), organi sensoriali che registrano, elaborano e filtrano la struttura dinamica dei gradienti contrastanti simultanei di energia attraverso modelli energetici.
Per questa trasformazione, è necessario un organismo cosciente attivo che sia in grado di impegnarsi contemporaneamente e di rispondere ai modelli di oggetti specifici nel flusso di energia registrato dal sistema sensoriale dell’organismo; tale interazione costituisce la condizione necessaria percettiva di esplorazione sensoriale e scoperta dell’ambiente.
Come conseguenza dell’elaborazione sensoriale/percettiva, ciò che noi percepiamo non è la semplice energia che ci arriva dal mondo esterno, ovvero le lunghezze d’onda fisica, l’intensità termica, le frequenze acustiche.
A cosa corrispondono le percezioni
Le esperienze psicologiche di tali eventi coscienti, come il colore, il suono, il tocco, corrispondono a complesse relazioni fisiche, piuttosto che a quelle più semplici, come la lunghezza d’onda. Così, la percezione del rosso non corrisponde alla rilevazione di onde luminose nell’intervallo di 620-750 nm, ma piuttosto ai rapporti contrastanti di lunghezza d’onda, o frequenze, attraverso un confine ottico.
È compito della scienza scoprire le nostre percezioni nei confronti del mondo esterno.
La soluzione a questa illusione ottica?
Non potevamo lasciarvi senza una soluzione. La risposta corretta è, in realtà, tre: rosa, arancio e verde.
Può sembrare che ci sia anche del blu nel mix dei colori, ma è l’effetto del verde.
E voi, che colori vedete?