Igiene personale fa rima con salute e benessere? Secondo gli esperti, alcune piccole-semplici azioni quotidiane, se seguite con attenzione, potrebbero davvero aiutare a prevenire la comparsa di infezioni batteriche.
Dicevamo, con attenzione. Già, perché alcune di esse, se compiute in modo errato, potrebbero addirittura facilitare il contatto con germi nocivi.
Dunque, ecco alcuni validi consigli d'igiene.
Igiene personale: cosa fare per evitare le infezioni
Mettiamo le buone pratiche di igiene in un elenco, lasciando alla fine l'interrogativo da rivolgere a se stessi (un silenzioso mea culpa!):
- Smartphone in bagno: lo sapevate che lo schermo e la custodia dello smartphone sono contaminati di germi più della tavoletta del water? Forse, è il caso di cambiare abitudini.
- Cotton fioc: va bene eliminare il cerume in eccesso, ma attenzione a come lo si fa. Il pericolo, infatti, è di spingere il cerume nel condotto uditivo, andando a causare problemi al timpano. Il miglior modo per pulirsi le orecchie, quindi, prevede l'utilizzo di sostanze cerumelitiche emollienti, come gocce a uso auricolare composte da oli naturali (olio d'oliva, di mandorle, di vaselina).
- Tagliaunghie: in primis, lavarsi le mani prima di tagliare le unghie è importantissimo! Le unghie sono uno dei luoghi prediletti dai batteri e dai germi e, perciò, vanno tagliate e limate spesso. Ma quanti disinfettano correttamente il tagliaunghie dopo l'uso? Ricordate di farlo sempre: se non igienizzato, infatti, potrebbe trasmettere infezioni.
- Spazzolino da denti: badate bene a dove lo collocate nel bagno. Gli scarichi del water, infatti, generano delle microscopiche particelle d'acqua che si depositano nell'ambiente e... anche sullo spazzolino. Cosa fare allora? Tenerlo lontano dallo scarico, ben coperto e asciutto, ricordando anche di sostituirlo con uno nuovo ogni due mesi.
- Telecomando: i germi si annidano anche qui. Sempre in mano, giorno dopo giorno, toccato da tutti, il telecomando è un nido per batteri e virus. Pulirlo spesso è necessario. Come? Una miscela di acqua, alcol, la stessa consigliata contro il Coronavirus, può essere un valido alleato.
- Asciugamani. Umidi, impiegati per le mani di più persone. Gli asciugamani andrebbero sostituiti ogni due giorni. E voi lo fate?
I batteri che si trovano in casa
In casa non siamo soli: si trovano sempre (purtroppo) degli ospiti indesiderati.
Secondo uno studio svolto dai ricercatori dell’Argonne National Laboratory e della University of Chicago e pubblicato sulla rivista Science, è emerso che i microbi domestici hanno un ruolo chiave per la salute.
“Sappiamo che alcuni batteri possono favorire l’ingrassamento dei topi, per esempio, e che altri possono influenzare lo sviluppo cerebrale, sempre nei piccoli topi”, afferma il dr. Jack Gilert, microbiologo ad Argonne e autore dello studio. “Volevamo conoscere la provenienza di questi batteri e, dal momento che le persone passano sempre più tempo all’interno delle abitazioni, mappare i microbi e la probabilità che si insedino sui nostri corpi. Sono tutti elementi essenziali per capire la salute umana nel ventunesimo secolo”.
Gli scienziati hanno studiato con attenzione ben sette famiglie, 18 persone, 3 cani e un gatto, per sei settimane. Sono stati prelevati campioni di batteri da mani, piedi e naso, ma anche da maniglie, interruttori, pavimento e soffitti.
Obiettivo? L'analisi del DNA per caratterizzare le diverse specie di microbi.
Cosa si è scoperto?
Il legame tra batteri e abitanti delle case è incredibilmente forte. Popolazioni batteriche simili sono state ritrovate sulle mani e non su piedi o naso. Nelle case in cui si trovano anche cani e gatti liberi di uscire è molto più probabile che ci siano batteri che prosperano in piante o terra.
Dunque, è il caso di preoccuparsi? Gli scienziati tranquillizzano: "i batteri patogeni che vivono negli ambienti domestici potrebbero causare malattie, solo se il sistema immunitario degli abitanti fosse già compromesso”.
Certo, prestare la giusta attenzione, seguendo alcuni consigli d'igiene (come quelli in elenco) non sarebbe male. Ecco, quindi, la domanda finale: li seguite già?