Rispetto al 2020, il 2022 ha visto un aumento dell'1,4% dei nuovi casi di tumore per gli uomini e dello 0,7% per le donne; in Italia, infatti, è stato calcolato che vi siano state circa 391.000 nuove diagnosi di tumore, 14.000 in più rispetto al periodo precedente (di cui quasi 205.000 fra gli uomini e 186.000 fra le donne).
Ad affermarlo è il rapporto “I numeri del cancro 2022”, nato dalla collaborazione tra AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), Fondazione AIOM e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia).
In occasione della giornata mondiale per la lotta contro il cancro, ci siamo fatti raccontare da Elisa, mamma con un seguito di 19 mila follower su Instagram (sotto il nome di @elisamommyonthego) come ha affrontato il tumore al seno.
“Tutto è iniziato una sera di due anni fa – dice – quando ho percepito uno strano rigonfiamento sul seno che non avevo mai notato prima.”
(Credits foto copertina: IG @elisamommyonthego)
Come ti sei accorta che c'era qualcosa che non andava?
“È successo tutto all’improvviso, per me è stato uno shock. Dopo aver sentito il gonfiore, ho capito subito che c’era qualcosa di strano. Dentro di me avevo già visualizzato il percorso che avrei dovuto affrontare: non so come spiegarlo, ma sono cose che si sentono.
Inizialmente, avevo ricondotto il dolore al seno alla botta presa a lavoro qualche settimana prima, anche perché nei mesi precedenti avevo fatto un’ecografia di controllo da cui non era scaturito nulla di anomalo.
Dopo l’incidente, mi diagnosticarono una mastite da trauma e mi dissero di prendere un antibiotico: io, che già avevo intuito, non ho mai iniziato la terapia e il giorno dopo mi sono sottoposta ad una visita privata. È stato allora che ho scoperto tutto.
Mi sono sentita sola, non dal punto di vista degli affetti, ma ho iniziato a chiedermi perché tutto questo stesse succedendo proprio a me.”
Dove hai trovato la forza per affrontare la malattia?
“Ognuno di noi ha delle risorse interne: mi sono scoperta una persona che sa chiedere aiuto.
Tramite un caro amico ho trovato rifugio nella mindfulness , andando a prendere contatto con tutto ciò che mi circondava; ho sempre provato timore per la chemioterapia, ma quando scopri che la paura può essere tua alleata, questa consapevolezza ti cambia la vita.
È stato difficile, ma ho scelto come reagire: ho deciso di godermi la vita, di vivermi il “qui e ora” senza pensare a come sarebbe andata – anche perché non avevo idea di cosa mi avrebbe riservato il futuro.
Mi sono scoperta una donna forte e combattiva, perché se non trovi la forza dentro di te, non riesci a vedere tutto il resto che ti circonda."
La condivisione della tua storia sui social ti ha aiutata?
“Condividere il mio percorso è stata una grande risorsa: non volevo che altre persone si sentissero sole come è capitato a me. Occorre normalizzare la cosa e parlarne nel modo più sincero possibile.
Ho deciso di dire tutto in modo spontaneo, ma senza entrare troppo nel dettaglio; è stato un periodo brutto, ma ho vissuto anche momenti belli e di felicità.
Ogni storia è personale e ciascuno reagisce in modo diverso. Ho scelto di condividere il modo in cui una mamma di 32 anni si trova ad affrontare una cosa così grande e in che modo ha combattuto.”
Qual è stata la cosa più difficile che hai dovuto affrontare in tutto il percorso?
“Sicuramente il momento della diagnosi: ti chiedi perché quella cosa stia capitando proprio a te. Poi, il modo in cui mi sono state dette le cose, perché è stato veramente brutto; mi dissero che bisognava vedere come il tumore avrebbe reagito alle cure.
Ho subito pensato che non ce l’avrei fatta, che non avrei visto crescere i miei figli; è stato un momento difficile.”
Come lo hai detto ai tuoi figli?
"All’inizio non volevamo dire nulla ai nostri figli, l’idea era quella di camuffare la situazione.
Grazie alla psicologa, poi, ho riflettuto su quanto è impossibile proteggere i bambini: la vita è piena di cose belle e brutte, è la società che tende a dare sempre un messaggio positivo.
Io e mio marito, quindi siamo stati sinceri, ovviamente con i toni consoni a bambini della loro età: abbiamo raccontato che mamma doveva fare delle terapie per togliere un sassolino nel seno.
Ho deciso di tagliarmi i capelli insieme ai miei figli, con la parrucchiera in casa. Mi hanno vista piangere e passare dei momenti difficili.
È stato proprio grazie a questa esperienza che ho imparato a dir loro di piangere, sfogarsi e che il momento triste sarebbe passato.
Alle mie figlie ho insegnato che si è belle anche senza capelli; abbiamo lavorato sull’importanza delle emozioni: le lacrime hanno lo stesso valore del sorriso.
I nostri figli sono stati una forza della natura in grado di supportarmi come nessuno.
È importante comunicare con i bambini, la paura e la tristezza fanno parte della vita."
Senti di essere cambiata da quando hai avuto il tumore?
“Sono molto cambiata, credo in meglio. Il tumore mi ha tolto tanta spensieratezza e, in quel periodo, tempo da dedicare ai miei figli. Questo percorso mi ha fatto rivalutare tutta la mia vita e mi ha dato la forza che mi serviva.
Se dovessi paragonare la situazione ad una bilancia, sono più le cose che mi ha dato rispetto a quelle che mi ha tolto.
Il tumore ti fa capire le priorità della vita, la cambia e la stravolge. Oggi mi sento molto più matura e selettiva: scelgo solo ciò che mi fa stare bene.”
Quale consiglio ti senti di dare a chiunque si trovi ad affrontare un percorso simile al tuo?
“È difficile da dire, ognuno reagisce a modo suo; tante donne mi scrivono per avere consigli.
La forza è uscita da sola, ma non mi sono mai sentita indistruttibile, anzi: la sensazione era quella di essere molto vulnerabile.
Piangere aiuta a tirare fuori tutte le emozioni, non significa essere deboli; occorre imparare ad ascoltarsi, a connettersi con le proprie emozioni senza reprimere nulla. Soprattutto dopo la terapia, perché ci si sente come se ti avessero messo in una lavatrice con la centrifuga.
Il percorso è fatto di tanti alti e bassi, ma grazie al nostro atteggiamento abbiamo il potere di cambiare le cose.”