Non si è mai troppo anziani per fare esercizio fisico. È questo il riassunto della recente ricerca condotta da una équipe di Digione, che sottolinea il ruolo fondamentale dell’educazione motoria anche in persone anziane con malattie cardiologiche pregresse o croniche.
L’invecchiamento è purtroppo associato a un aumento dei fenomeni infiammatori e ad un incremento dello stress ossidativo, fattori che predispongono alle sintomatologie cardiache, ai quali possono sommarsi ulteriori fattori di tipo ambientale come una scorretta dieta, il sovrappeso piuttosto che il fumo.
Se, quindi, non c’è modo per arginare del tutto il pericolo di sviluppare una patologia a carico del cuore, è però possibile ristabilirsi e riacquistare la salute in modo semplice e duraturo con la riabilitazione cardiaca, soprattutto per gli over 80.
L’attività fisica impatta in modo positivo sul cuore
Il fine dello studio, pubblicato sul Canadian Journal of Cardiology, è quello di valutare e comparare gli effetti della riabilitazione cardiologica sulle capacità fisiche e le sue ricadute a livello psicologico su soggetti giovani, ossia con età minore di 65 anni, anziani, di età compresa tra i 66 e gli 80 anni, e molto anziani, con più di 80 anni, con un malattie cardiovascolari di diversa eziologia.
Un totale di 776 soggetti è stato sottoposto a un programma riabilitativo che comprendeva cinque sessioni settimanali di attività fisica da 40 minuti l’una con esercizi aerobici, tapis roulant e cicloergometro a braccia.
Le valutazioni di ciascun soggetto sono state effettuate sia prima sia al termine del precorso riabilitativo, che ha compreso anche sedute educazionali per chiarire e prevenire i fattori di rischio delle malattie cardiologiche e test psicologici per valutare lo stato di ansia o di depressione.
Quanto emerge dallo studio è un beneficio diffuso dell’attività fisica su tutte le persone arruolate nello studio. In particolare, comparando i risultati dei test fisici pre e post riabilitazione cardiologica, è stato notato che più le performance iniziali erano scarse maggiori sono stati i miglioramenti dopo il training e, ancora, più grave era la patologia del soggetto, più sono stati apprezzabili i progressi post riabilitazione.
In aggiunta, è emerso che i miglioramenti più importanti sono stati quelli ottenuti dalla popolazione over 80. Anche gli stati di ansia e depressione sono sensibilmente migliorati al termine del programma.
Cos’è la riabilitazione cardiologica
La riabilitazione cardiologica è, come è semplice comprendere, la ginnastica che aiuta il cuore.
Consiste in un periodo di sorveglianza del paziente post trauma, come un infarto o un intervento chirurgico, durante il quale il soggetto affronta un programma di attività fisica e riadattamento utili a riacquisire la completa autonomia funzionale migliorando le proprie capacità fisiche.
La riabilitazione cardiaca è stata introdotta fino dagli anni ’60 ed è particolarmente indicata per i soggetti di età medio alta. Il programma riabilitativo deve essere personalizzato in base alle caratteristiche del soggetto, tipo età, sesso, peso e capacità fisiche.
Spesso, può prevedere anche una sensibilizzazione verso la corretta alimentazione ed allo scoraggiamento delle abitudini che predispongono al rischio cardiovascolare.
Questo approccio multidisciplinare può comprendere anche un supporto psicologico per i soggetti particolarmente fragili e soggetti a crisi depressive, ansia o stress post trauma.
I benefici dell’esercizio regolare comprendono:
- Abbassamento delle frequenza cardiaca e della pressione
- Diminuzione dello stress
- Miglioramento dell’umore e della capacità polmonare
- Controllo del peso corporeo
Tutti fattori che possono (certamente) favorire un recupero più veloce!
Insomma, parliamo di una forma di recupero fondamentale, soprattutto se pensiamo che, solo in Europa, sono 680.000 le persone che ogni anno vengono colpite da malattie cardiache.