Fertilità dopo il cancro: un farmaco potrebbe aiutare

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 14 Febbraio, 2017

sterilità dopo il cancro: come trattarla

Un farmaco utilizzato per prevenire le infezioni può aiutare anche a rigenerare lo sperma, utilizzando le cellule staminali.

Un nuovo studio condotto da Brian Hermann, assistente di biologia presso l’Università del Texas a San Antonio (UTSA), mostra segni promettenti che un farmaco, precedentemente usato per prevenire le infezioni in pazienti affetti da cancro, potrebbe anche impedire loro di diventare sterili.

Infertilità dopo il cancro: un problema reale

Perdere la fertilità è un problema frequente tra i malati di cancro, dato che i trattamenti per la malattia spesso bloccano la produzione di sperma.

Il dottor Hermann e il suo gruppo di ricerca hanno perseguito una serie di studi all’avanguardia per ripristinare la fertilità negli uomini che hanno perso la loro capacità di avere figli, a causa di trattamenti contro il cancro, ricevuti prevalentemente da bambini. Mentre si lavorava su nuovi metodi per riavviare la produzione di spermatozoi, i ricercatori hanno scoperto un legame tra un farmaco per il trattamento di malati di cancro e l’assenza di danni nella capacità riproduttiva.

Il farmaco si chiama G-CSF o fattore stimolante delle colonie di granulociti. Esso stimola, appunto, il midollo osseo a produrre neutrofili, che sono i globuli bianchi necessari per combattere le infezioni. Vengono comunemente persi dopo i trattamenti di chemioterapia e le radiazioni.

Stavamo usando G-CSF per prevenire le infezioni durante i nostri esperimenti di ricerca“, ha dichiarato Hermann.”Si è scoperto che il farmaco aveva anche un effetto inatteso di guardia contro l’infertilità maschile“.

Siccome i trattamenti contro il cancro, come le radiazioni e la chemioterapia, spesso uccidono le cellule staminali spermatiche, la riproduzione maschile può diventare praticamente impossibile. Nel laboratorio di Hermann, il G-CSF, promuovendo la crescita delle cellule, inaspettatamente ha iniziato a rigenerare la produzione di spermatozoi con la creazione di nuove cellule spermatiche per sostituire le cellule morte.

Uno studio scritto da Hermann e dai suoi allievi, che descrivono questi risultati, è stato recentemente pubblicato sulla rivista “Biologia della Riproduzione ed Endocrinologia”. Il laboratorio di ricerca di Hermann si concentra quasi esclusivamente sulla rigenerazione del tessuto testicolare morto attraverso l’uso di cellule staminali, rendendo il progetto una deviazione eccitante, ma inaspettata, che spera di continuare.

Il passo successivo sarebbe capire se l’uso del farmaco, che è già prescritto spesso dagli oncologi, abbia qualche correlazione con il miglioramento della fertilità tra i pazienti affetti da cancro. Per adesso, Hermann si sta concentrando su una migliore comprensione delle cellule staminali che rendono possibile la riproduzione maschile, così da poter trovare soluzioni ancora più efficaci per il trattamento dell’infertilità maschile.

L’infertilità maschile è una malattia intuitiva e abbiamo bisogno di soluzioni creative“, ha detto. “Ma abbiamo bisogno anche di capire come funzionano le cose prima di poter risolvere i problemi.

Cancro e infertilità maschile

Non sempre la causa dell’infertilità è da imputare ai trattamenti antitumorali; in certi casi, infatti, alcuni tipi di cancro possono portare alla sterilità, anche se i pazienti non sono ancora stati colpiti dalle radiazioni. Per esempio, nel caso di cancro ai testicoli, il 50% dei pazienti ha un numero di spermatozoi bassissimo durante la malattia.

Gli effetti della chemioterapia sulla fertilità

Stabilendo a priori la fertilità di un uomo, si potrebbe già capire se un trattamento chemioterapico potrebbe aggravare o meno una condizione di infertilità. Chiaramente, più alto è il dosaggio della cura, più alte saranno le possibilità di danneggiare gli spermatozoi.

Anche la combinazione di diversi prodotto chemioterapici incide fortemente su questa possibilità. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni sono stati condotti degli studi per creare nuovi medicinali che cercassero di non colpire la fertilità.

In casi specifici, la bassa quantità di spermatozoi nell’eiaculato potrebbe essere una condizione temporanea e, una volta finita e smaltita la terapia, ci potrebbe essere una controtendenza con una maggior produzione di spermatozoi.

Gli effetti della radioterapia sulla fertilità

Non dimentichiamoci della radioterapia, anch’essa responsabile dell’infertilità. In base all’area da trattare e alla sua dimensione, gli specialisti decideranno anche il dosaggio di radiazioni necessario. Già un basso dosaggio è in grado di diminuire la fertilità, mentre dosaggi elevati riducono quasi al nulla la possibilità di concepire.

Se a essere colpiti sono direttamente i testicoli, le cellule che formano gli spermatozoi subiscono immediatamente dei danni irreversibili.

Gli effetti della chirurgia sulla fertilità

Alcuni tumori possono prevedere anche un trattamento chirurgico drastico, ovvero la rimozione totale dei testicoli. Purtroppo, questo è un caso estremo, perché verrebbe a mancare totalmente la produzione di spermatozoi.

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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