Ferritina alta: quali sono i suoi sintomi?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 18 Giugno, 2024

Delle provette con dentro del sangue

Cosa significa avere i valori della ferritina più elevati del normale e quali conseguenze ha questa condizione per l'organismo?

Scopriamo quali sono i sintomi della ferritina alta e quali sono le manifestazioni fisiche che caratterizzano questa condizione.

Cosa vuol dire avere la ferritina alta e quali sono i sintomi

La ferritina è una proteina che svolge un ruolo fondamentale nell'organismo, dal momento che essa ha la funzione di immagazzinare la quantità di ferro necessaria.

La sua concentrazione si misura attraverso gli esami del sangue e permette di valutare lo stato di salute di una persona.

L'iperferritinemia, ovvero valori eccessivamente alti, o di contro concentrazioni troppo basse, indicano rispettivamente la presenza di possibili problematiche da approfondire, sebbene il livello di ferro nel corpo sia molto variabile e venga influenzato da diverse componenti.

La quantità di ferritina presente è pari a circa sei grammi, di cui solo una minima parte è concentrata nel sangue.

I sintomi della ferritina alta purtroppo non sono sempre facilmente identificabili e in numerosi casi i soggetti che presentano tale condizione non avvertono manifestazioni fisiche rilevanti o specifiche.

Fra i segnali più comuni da tenere presente rientrano la debolezza, l'astenia e i dolori, sia a livello articolare che concentrati nella zona addominale.

Principali sintomi della ferritina elevata

L'iperferritinemia ha sintomi diversi da persona a persona e non sempre è facile riconoscere prontamente questa condizione, inoltre in molti casi essa è addirittura asintomatica, pertanto gli individui non sono a conoscenza della problematica fino a quando non si sottopongono a un esame del sangue.


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In tutti quei casi in cui, invece, tale condizione è sintomatica, le principali manifestazioni da tenere in considerazione sono:

  • dolori articolari e muscolari, che sono più frequenti al mattino o comunque in seguito a un periodo di riposo prolungato;
  • difficoltà a concentrarsi;
  • dolori addominali, che si manifestano sia come veri e propri crampi che come dolore sordo;
  • astenia;
  • stanchezza;
  • dolore al petto;
  • tachicardia;
  • disturbi cardiaci, come le aritmie;
  • calo della libido, soprattutto negli uomini;
  • gastralgia;
  • disfunzione erettile;
  • iperpigmentazione di alcune specifiche zone del corpo;
  • perdita dei capelli, visto che la ferritina influenza il ciclo di vita del capello e predispone a una caduta più frequente;
  • irritabilità;
  • pallore;
  • difficoltà a respirare;
  • modificazioni dell'appetito.

L'affaticamento e la debolezza sono due sintomi tipici dell'iperferritemia e sono causati dal fatto che livelli troppo alti di ferro nell'organismo possono causare degli scompensi del metabolismo energetico, influenzando negativamente l'organismo. 

Tali manifestazioni possono determinare l'insorgere di altre problematiche, come ad esempio gli scompensi cardiaci (che non rispondono ai trattamenti farmacologici), il diabete o la cirrosi epatica.

Cosa può indicare l'iperferritinemia

Valori eccessivamente alti del ferro nel sangue possono essere il segnale di diverse problematiche, le quali dipendono molto anche dal livello della sostanza.

Un incremento contenuto del ferro, infatti, può essere la spia di uno stato infiammatorio (sia acuto che cronico) o di un disordine metabolico.

Quando invece la ferritina è significativamente più alta rispetto al normale, allora essa può essere causata da:

  • patologie a danno del sistema epatico;
  • infezioni (sia acute che croniche);
  • patologie autoimmuni, come ad esempio l'artrite reumatoide o il lupus;
  • emocromatosi;
  • alcune patologie tumorali;
  • abuso di alcol.

Le conseguenze di un accumulo elevato di ferro nell'organismo includono:

  • la diminuzione della produzione di insulina, con un maggior rischio di sviluppare il diabete;
  • delle alterazioni a livello cardiaco, come la cardiomiopatia;
  • la cirrosi epatica, soprattutto se il ferro è depositato nel fegato;
  • impotenza, che si verifica a causa del restringimento dei testicoli;
  • artrite e problemi articolari, maggiormente presenti se l'accumulo di ferro si concentra proprio nelle articolazioni.

Ferritina alta: diagnosi e possibili conseguenze

Per arrivare a una diagnosi di iperferritinemia è necessario sottoporsi a delle analisi del sangue, visto che in molti casi questa condizione è asintomatica.

Sono considerati anomali valori superiori ai 120 ng/mL (nanogrammo per millilitro) per le donne e 200 ng/mL per gli uomini.

Occorre comunque tenere presente che la concentrazione di ferro nel sangue viene influenzata da diversi fattori, come ad esempio l'età (al momento della nascita e nei primi mesi di vita, ad esempio, il ferro è molto alto), la quantità di attività fisica praticata, il sesso (la ferritina è generalmente più alta nell'uomo e più bassa nella donna) o il fatto di essere in gravidanza.

Qualora gli esami del sangue dovessero confermare la presenza di livelli insolitamente alti di ferritina, è opportuno indagare questa condizione, visto che essa può dipendere da numerosi fattori.

Una donna si fa stringere il braccio con il laccio emostatico prima di farsi prelevare il sangue

Il medico prescriverà quindi ulteriori analisi diagnostiche, come ad esempio:

  • il test dell'emocromo e il test dei reticolociti;
  • il test del ferro, per misurare la quantità di ferro circolante nel corpo;
  • il TIBC test, che misura la quantità di transferrina nell'organismo;
  • l'esame del colesterolo, dei trigliceridi, della glicemia e dell'uricemia;
  • la risonanza magnetica, utile soprattutto se la ferritina supera i 500 μg/L;
  • i test per ALT e GOT, che servono a valutare una possibile complicazione a livello epatico.

Il trattamento dell'iperferritinemia varia notevolmente a seconda della causa alla base del problema.

Generalmente ai pazienti che presentano valori molto alti di ferro vengono proposti prelievi di sangue periodici, con l'obiettivo di rimuovere i globuli rossi maggiormente ricchi di ferro per stimolare il corpo a produrne di nuovi

In aggiunta a ciò, il medico può prescrivere una cura a base di farmaci chelanti che riescono a eliminare questa sostanza attraverso l'urina.

Utile, infine, è anche curare l'alimentazione, adottando una dieta a base di alimenti poco ricchi di ferro.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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