Dr.ssa Paola Valenzano, specialista in psicologia e psicoterapia.
I femminicidi sono, purtroppo, uno dei lati oscuri e dilaganti della nostra società; ma perché questo triste fenomeno sembra essere in continua crescita? Cosa si cela dietro la volontà di uccidere una donna? Scopriamolo insieme alla dr.ssa Paola Valenzano, psicologa, che ci illustra gli aspetti più importanti della problematica.
Perché il tragico fenomeno del femminicidio è in continuo aumento?
Non sono certa che si tratti di un effettivo aumento di questo fenomeno, credo piuttosto che sia cambiato il peso e l’attenzione che a esso si dà oggi rispetto al passato, quando a questo tipo di notizie non si prestava, forse, la giusta attenzione.
Quali sono in genere le cause di femminicidio?
È necessario specificare in primis che alla base di un femminicidio c’è una persona che ha seri disturbi dell’equilibrio psichico e che ha pericolose tendenze aggressive, più o meno evidenti prima dell’omicidio vero e proprio.
Detto questo, è importante dire che le dinamiche che si vengono a stabilire in una coppia possono essere profondamente disfunzionali; un equilibrio malato, dove convivono un carnefice e un martire, può andare in tilt, se uno dei due si sottrae al “gioco” che è vissuto come motivo di vita per l’altro.
Una persona che non tollera questo stato di frustrazione e che tende a reagire con l’aggressività alle circostanze che gli danno disagio può arrivare a gesti di violenza estremi.
Quali sono i segnali che dovrebbero far scattare un campanello d’allarme nelle donne?
Come accennato sopra, non bisogna sottovalutare nessun segnale di aggressività, sia verbale che fisica.
Spesso, il sentimento che lega all’altra persona può portare a distorcerne l’immagine, giustificando elementi che in ogni altra persona verrebbero criticati o metterebbero in allarme; prestare attenzione al disagio che si può provare dopo una certa risposta o un comportamento, può essere il campanello d’allarme: stare con una persona che ci ama non dovrebbe sollecitare quel tipo di disagio.