È in costante crescita la preoccupazione delle famiglie per i numerosi casi di epatite acuta che hanno colpito bambini di età inferiore ai dieci anni.
Quali sono i sintomi e quali possono essere le cause del boom di epatite acuta?
C’è ancora moltissima incertezza attorno a questo argomento, ma proviamo comunque a fare chiarezza di seguito.
Quali sono i sintomi dell’epatite acuta?
È stato accertato che la maggior parte dei bambini (74 casi su 169) è colpita da un adenovirus, simile a quello del raffreddore, ma che può causare epatite in alcuni casi di immunodepressione.
La caratterizzazione clinica del fenomeno è ancora in corso, ma gli esperti sono d’accordo sulla possibilità di aver individuato una nuova tipologia di epatite.
Si tratterebbe di una malattia a esordio acuto, con tempi molto brevi di incubazione (circa 48 ore).
Parlando di sintomi, nei casi più gravi di epatite abbiamo:
- ittero;
- livelli di transaminasi più alti di 500 (la media è 40);
- dolori addominali;
- diarrea;
- vomito.
Questa nuova variante di epatite non sembra presentare nessun caso di febbre, ma si distingue per la notevole durata – nelle possibilità più gravi parliamo di due settimane di affezione.
Nel caso in cui i sintomi durassero più di una settimana, il bambino deve essere assolutamente visitato dal pediatra, mentre, se si ricontrasse la presenza di ittero, occorre andare subito al pronto soccorso.
Inoltre, non erano ancora stati accertati casi in cui l’adenovirus portasse epatite nei bambini sani, ma solo in quelli immunodepressi.
È comunque importante sottolineare che esistono moltissimi tipi di virus in grado di causare epatite virale: si tratta, dunque, di una forma con causa ancora da accertare.
Quali casi di epatite sono stati riscontrati fino ad ora?
L’Oms ha effettuato una primissima cernita della nuova forma di epatite tra i bambini.
I casi sono circa 169, riscontrati in 11 paesi dell’Unione Europea e negli Stati Uniti.
Nell’ordine, ecco una panoramica:
- Regno Unito: 114 casi
- Spagna: 13 casi
- Israele: 12 casi
- Stati Uniti: 9 casi
- Danimarca: 6 casi
- Irlanda: meno di 5 casi
- Olanda e Italia: 4 casi
- Norvegia e Francia: 2 casi
- Romani e Belgio 1 caso
I bambini colpiti da questo tipo di epatite acuta hanno un’età compresa tra un mese e i 16 anni; il 10% dei positivi è stato soggetto a trapianto di fegato, mentre è stato segnalato un decesso.
Da sottolineare come i comuni virus che causano l'epatite acuta (virus dell'epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno dei casi riscontrati.
Le possibili cause dell’epatite acuta e l’ipotesi Adenovirus
Secondo l’OMS, se l’adenovirus è una possibile causa, la gravità del quadro clinico di alcuni bambini non è ancora chiara.
Le infezioni da adenovirus sono comuni e di solito provocano malattie lievi, con sintomi simili a raffreddore, diarrea e vomito.
Chi è affetto da un adenovirus, solitamente, non presenta complicazioni, né la conseguente comparsa dell’epatite – condizione molto rara, che avviene solo nei soggetti immunodepressi.
L'adenovirus è stato rilevato in almeno 74 dei casi confermati, mentre in 20 casi è stata riscontrata la presenza del virus SARS-CoV-2 (Covid-19). Inoltre, in 19 bambini è stata rilevata una combinazione di SARS-CoV-2 e adenovirus.
Le ipotesi, dunque, sarebbero due:
- La comparsa di una nuova variante che causa una grave epatite nei bambini.
- La presenza di una variante comune che sta colpendo bambini più piccoli non protetti poiché, durante la pandemia di Covid-19, vi era una minore circolazione di adenovirus.
In questo caso, la causa più probabile di questa nuova forma di epatite sembra essere l'adenovirus F41.
Epatite acuta nei bambini: cosa dicono gli esperti?
I ricercatori anglosassoni, che per primi hanno trattato l'argomento, ipotizzano la presenza di un microorganismo della famiglia degli adenovirus o di un ibrido con una delle ultime varianti di Covid-19.
Secondo l’infettivologo Massimo Galli, è possibile che alla base dell'epidemia ci sia un nuovo virus non ancora inquadrato.
Il Professor Pregliasco afferma, invece, che le misure anti-covid potrebbero aver influito sulla comparsa di questa nuova forma di epatite.
Andrea Crisanti, dal canto suo, non è d’accordo con la scoperta di nuova variante, ma sottolinea che il problema è di natura immunitaria: i bambini hanno contratto il virus nel momento in cui sono più suscettibili.
Secondo il microbiologo dell’Università di Padova, le restrizioni durante la pandemia hanno in qualche modo ritardato il momento in cui i bambini contraggono malattie comuni.