Che cosa sono calcoli alla cistifellea e perché compaiono? Come fare per eliminarli? Scopriamo se è vero che i calcoli alla cistifellea possono essere espulsi e in che modo.
I calcoli alla cistifellea possono essere espulsi oppure no?
I cosiddetti "calcoli alla cistifellea" sono i calcoli biliari, ovvero delle formazioni solide molto simili a dei sassolini, che si formano all'interno della colecisti. Quest'ultima, anche chiamata, appunto, cistifellea, è localizzata sul fianco destro dell'addome e, quando si infiamma, può dare luogo ad un dolore significativo.
I calcoli si formano in seguito alla cristallizzazione della bile, la quale viene immagazzinata dall'organismo dentro alla cistifellea ed è pronta per essere utilizzata durante la digestione. La bile è formata dalla bilirubina, dal colesterolo, dai grassi e dai sali biliari: quando questi elementi sono presenti in quantità eccessiva, tendono a solidificarsi, dando origine al calcolo.
L'accumulo di calcoli all'interno della colecisti è un evento molto comune e solo in alcuni casi dà luogo a delle complicazioni. In circa l'80% dei soggetti colpiti da calcolosi, questa condizione rimane del tutto asintomatica, mentre solo nel 20% essa richiede l'intervento del personale medico.
I problemi causati dai calcoli insorgono quando questi ultimi vanno a ostruire i dotti biliari, con la conseguenza che la cistifellea si infiamma e compaiono sintomi molto dolorosi che prendono il nome di "colica biliare".
La colica biliare si manifesta come un dolore significativo localizzato sul costato destro che tende ad espandersi verso la schiena e, nella maggior parte dei casi, tende a risolversi spontaneamente dopo alcune ore. È vero, allora, che i calcoli alla cistifellea possono essere espulsi?
In linea di massima sì, ma molto dipende dalla loro grandezza. I calcoli molto piccoli possono essere espulsi dall'organismo nelle feci, mentre quelli di dimensioni superiori a 3 cm e quelli che danno luogo a numerose coliche, devono essere asportati attraverso un'operazione chirurgica.
È importante tenere presente che anche formazioni solide piccole possono causare delle complicazioni, dal momento che costituiscono un ostacolo sia al passaggio della bile, sia a quello delle secrezioni prodotte dal pancreas.
Se dovesse esserci un accumulo di bile, può verificarsi l'infiammazione dei dotti biliari (con la comparsa dell'ittero), mentre se sono le secrezioni pancreatiche a ristagnare, allora il soggetto può sviluppare una pericolosa infiammazione chiama pancreatite.
Principali sintomi dei calcoli alla cistifellea
In quattro casi su cinque, i calcoli alla cistifellea non provocano sintomi evidenti, pertanto non vi è la necessità di espellerli. Il dolore insorge, infatti, solo quando le formazioni solide migrano nel dotto cistico, nell'ampolla di Vater e nel coledoco, andando quindi a ostruire i dotti biliari.
Ciò causa l'infiammazione della cistifellea, la quale si gonfia e dà origine a quel forte dolore che prende il nome di colica biliare. Spesso la colica compare all'improvviso, generalmente dopo un pasto molto abbondante o a base di alimenti grassi, e ha una durata media di qualche ora.
Si tratta di un evento particolarmente doloroso che si associa a nausea, episodi di vomito, sensazione di avere un sapore amaro in bocca e dispepsia, ovvero cattiva digestione. Altri sintomi correlati alla colica biliare possono poi includere:
- febbre;
- brividi;
- fitte di dolore localizzate nella parte destra dell'addome, che possono durare anche qualche ora;
- diarrea;
- presenza di feci morbide o dal colore più chiaro del normale;
- ittero;
- dolore alla schiena, soprattutto tra le scapole o in prossimità della spalla destra.
Nella maggior parte dei casi, i calcoli alla cistifellea si risolvono spontaneamente, tuttavia questa condizione richiede l'intervento del personale medico se compare la febbre, la diarrea, il vomito, l'ittero o se gli episodi si fanno ravvicinati nel tempo.
Da cosa sono provocati i calcoli alla cistifellea?
Sono diverse le cause che possono concorrere alla formazione dei calcoli alla cistifellea. Nella maggior parte dei casi, si verifica un eccesso di colesterolo nell'organismo, con la conseguenza che la bile prodotta non riesce a scioglierlo e questo si solidifica dando quindi luogo al calcolo.
I fattori di rischio che predispongono a tale problematica includono:
- essere in sovrappeso;
- aver subito un significativo calo ponderale improvviso;
- essere di sesso femminile;
- bere poca acqua;
- avere un'alimentazione scorretta e molto ricca di alimenti grassi;
- non praticare sport;
- seguire una dieta povera di fibre e di alimenti freschi;
- soffrire di diabete;
- avere una familiarità con la comparsa dei calcoli;
- assumere farmaci anti colesterolo o seguire terapie ormonali a base di estrogeni.
Cura e trattamento dei calcoli alla cistifellea
Quando la colecisti si infiamma, il dolore può essere estremamente forte e richiedere l'utilizzo di farmaci antidolorifici. In genere se si è vittima di una colica biliare, è consigliabile apportare delle modifiche al proprio stile di vita, sforzandosi di seguire un'alimentazione sana e meno ricca di cibi grassi.
Qualora le coliche dovessero ripetersi in altre occasioni, invece, i medici consigliano di sottoporsi a un intervento chirurgico chiamato colecistectomia, che consiste nell'asportazione della cistifellea.
In alternativa, se i calcoli dovessero essere molto piccoli (ovvero di dimensioni inferiori a 1 cm e formati da colesterolo), allora è possibile provare il trattamento farmacologico a base di acido ursodesossicolico, il quale richiede comunque un arco temporale piuttosto lungo per fare effetto. Per la decisione sul miglior trattamento cui affidarsi, comunque, è necessaria sempre la valutazione del medico.