Quali sono le differenze tra eczema e tigna?

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 09 Febbraio, 2021

Qual è la differenza tra eczema e tigna

L’eczema nummulare e la tigna sono entrambe condizioni patologiche della pelle che provocano eruzioni cutanee molto simili fra loro. Confonderle, dunque, è abbastanza comune.

Risulta fondamentale essere in grado di distinguerle fra loro, dal momento che hanno in sé cause scatenanti diverse e anche diversi tipi di trattamento.

Qual è la differenza tra eczema nummulare e tigna? Vediamolo insieme.

Eczema nummulare: come riconoscerlo

L’eczema si presenta come una condizione caratterizzata da zone di colore rosso o marrone sulla pelle, dalla forma circolare o ovoidale. Queste chiazze possono comparire su braccia, mani, gambe e torso, e possono presentarsi in raggruppamenti per poi unirsi fra loro fino a formare chiazze molte estese.

Altri sintomi dell’eczema sono:

  • Pelle secca
  • Bruciore e prurito nell’area interessata (di notte)
  • Ferite aperte
  • Croste

Se le aree a chiazze colpite dall’eczema si aprono, divengono vulnerabili alle infezioni batteriche, causando altre complicazioni, come:

  • Arrossamento
  • Gonfiore
  • Perdite maleodoranti
  • Febbre

Secondo la National Eczema Association degli Stati Uniti, l’eczema colpisce prevalentemente gli uomini nella fascia di età 55-65 anni. Se sono le donne a venire colpite, di solito accade nella fascia d’età fra i 13 e i 25 anni. Ad oggi, i medici non conoscono la causa dell’eczema nummulare, ma sono stati individuati alcuni fattori scatenanti o di rischio, fra cui:

  • Secchezza della pelle conseguente al freddo invernale
  • Precedente utilizzo di creme topiche, non adatte al proprio tipo di pelle
  • Storia passata di eczema atopico o altre condizioni allergiche
  • Ferite alla pelle preesistenti, come bruciature, punture d’insetto o graffi
  • Cattiva circolazione negli arti inferiori

Tigna: dai sintomi alle cause

La tigna, conosciuta anche come tinea corporis, è una condizione della pelle che ricorda da vicino l’eczema, ma la causa scatenante in questo caso è ben nota: si tratta, infatti, dell’infezione da parte di un fungo specifico che attacca l’epidermide e causa sintomi visibili simili all’eczema, con la formazione di chiazze a forma di anello che si sviluppano principalmente sulle braccia e le gambe, ma possono colpire anche altre zone del corpo, come:

  • Le piante dei piedi, con il nome di tinea pedis o piede dell’atleta
  • Lo scalpo, con il nome di tinea capitis
  • La zona inguinale

I principali sintomi della tigna includono:

  • Formazione di chiazze rotonde e non in rilievo di colore rosso, rosa, marrone o grigio sulla pelle
  • Chiazze che possono mostrarsi più chiare o pulite al centro, facendole assomigliare ad anelli
  • Chiazze che si estendono lentamente oppure che possono estendersi ad altre aree del corpo
  • Prurito intenso

La tigna provoca, generalmente, sintomi più lievi dell’eczema. Tuttavia, essendo un’infezione, al contrario dell’eczema, la probabilità di contagio è alta.

I principali fattori di rischio per contrarre un’infezione di tigna sono:

  • Praticare sport di contatto
  • Condividere asciugamani, indumenti o rasoi con altre persone
  • Non lavare e asciugare adeguatamente i piedi dopo aver camminato a piedi nudi negli spogliatoi o in locali come le piscine

La differenza tra eczema e tigna

Un medico sarà in grado di diagnosticare l’eczema nummulare o la tigna osservando attentamente la pelle del paziente ed informandosi in modo dettagliato sui segni e sintomi riscontrati.

Il medico può anche richiedere di prelevare un campione di tessuto da una delle chiazze per determinare se è presente o meno l’infezione del fungo da tigna e confermare o meno la sua diagnosi.

Il principale metodo di prevenzione e trattamento dell’eczema è preoccuparsi di mantenere sempre la pelle pulita e idratata a dovere. Inoltre, è possibile prevenire la diffusione dell’eruzione cutanea e alleviare i sintomi grazie a questi accorgimenti:

  • Utilizzare saponi delicati, che non permettano alla pelle di seccarsi
  • Applicare lozioni idratanti prive di profumi o fragranze, in modo da proteggere la pelle da danneggiamenti, come gli oli per il corpo idratato e la vasellina
  • Mantenere le stanze in cui si vive fresche e umidificate, per favorire il mantenimento dell’umidità naturale della pelle
  • Indossare tessuti morbidi e naturali, come il cotone, per ridurre al minimo l’irritazione della pelle
  • Evitare i tessuti di lana, che possono irritare ulteriormente l’eczema

Inoltre, il medico può prescrivere corticosteroidi per via orale o topica come terapia per curare l’eczema. Esistono anche altri tipi di trattamento, come ad esempio:

  • Crema al catrame di carbone
  • Fototerapia, che consiste nell’esposizione della pelle a particolari raggi ultravioletti
  • Inibitori della calcineurina topici, come il tacrolimo o il pimecrolimo

Nei casi in cui l’eczema si infetta, possono essere prescitti anche degli antibiotici, per via orale o topica.

La tigna può essere curata facilmente utilizzando dei farmaci antifungini per via topica, come creme, unguenti, compresse o shampoo. Molti di questi farmaci sono da banco, disponibili senza ricetta medica.

Solitamente, si rivela necessario applicare questi medicamenti sulla pelle nelle aree interessate dall’infezione per un periodo di tempo che va dalle 2 alle 4 settimane, prima che il fungo scompaia del tutto. In caso in cui l’eruzione cutanea non venga eliminata in questo lasso di tempo, è consigliabile consultare il medico, che può prescrivere degli antifungini più forti o efficaci a seconda dei casi.

Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Simona Soldi | Biologa
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