Il termine "dermorexia" viene utilizzato sempre più di frequente per descrivere la preoccupazione ossessiva e malsana per l'aspetto della pelle, alimentata dall'odierna industria cosmetica.
Vediamo di cosa si tratta.
Skincare addiction: il confine sottile tra routine e dipendenza
Si parla molto di tween skincare, per cui le bambine cominciano a seguire una routine con tanti step, collezionando prodotti su prodotti, anche di marchi costosi; di adolescenti che seguono rigide routine anti-età per paura delle rughe future; di giovani adulti che si indebitano per procedure estetiche invasive come filler e botox.
Jessica DeFino, giornalista con un focus sull’impatto della beauty culture sulla società, sottolinea che l'utilizzo eccessivo di prodotti per la cura della pelle, condizionata a volte da fattori culturali (come l'ossessione per la giovinezza e la bellezza), può avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica, soprattutto nei giovani.
Paragona, inoltre, la dermorexia all'ortoressia, un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un'ossessione per l'alimentazione sana e l'esercizio fisico e sostiene che dovrebbe essere riconosciuta come una condizione medica, in modo che le persone che ne soffrono possano ricevere il supporto adeguato.
Nello stesso articolo, per The Skimm, DeFino sottolinea come, su Reddit, un social che riproduce il meccanismo dei blog permettendo agli utenti di creare dei thread di domande a cui tutti possono rispondere, gli iscritti al dibattito “r/SkincareAddiction” sono aumentati di oltre il 60% nell'ultimo anno.
Thread Reddit "r/SkincareAddiction"
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Alcuni esempi di richieste degli utenti
Nella sua disamina si concentra soprattutto sull’influenza dei contenuti social su quella che è la percezione della bellezza e della “pelle perfetta” negli ultimi anni, sintetizzandola in alcuni punti fondamentali:
- l'onnipresenza della cura della pelle sui social media, ad esempio tramite format come “GRWM” (Get Ready With me), ossia “prepariamoci insieme”, in cui donne e uomini beauty creator si preparano per uscire mostrando i vari prodotti rivolgendosi direttamente al proprio pubblico;
- l'ascesa dei marchi di bellezza fondati da personaggi famosi, come Rihanna, Kylie Jenner, Millie Bobby Brown e Ariana Grande;
- la trasformazione della cura della pelle in un atto di self-care, ovvero un modo per prendersi cura di sé stessi;
- la "medicalizzazione" della cura della pelle, che ha reso informati i consumatori comuni riguardo ingredienti specifici come niacinamide o retinolo.
Whitney Bowe, dermatologa, prende come esempio l’abitudine diffusa di avere una skincare routine anche da dieci step: avverte che "si tratta spesso di un fraintendimento basato sul pensiero 'più è meglio'.
In realtà stratificare troppi prodotti, che possono includere ingredienti attivi aggressivi, non favorisce la salute della pelle, ma al contrario, in molti casi provoca irritazione e indebolisce la barriera cutanea".
Di conseguenza, il film idrolipidico della pelle perde la capacità di trattenere l'idratazione e bloccare gli agenti irritanti: questo può portare alla comparsa o al peggioramento di condizioni come acne, eczema, rosacea e psoriasi.
Non solo Stati Uniti: se ne parla anche in Italia
Oltre all'ossessione per il trucco e i prodotti di bellezza, è stato riscontrato un aumento della richiesta di filler e botox tra i giovanissimi.
Ne ha parlato ad ANSA il professor Giuseppe Argenziano, Ordinario e Direttore della Clinica Dermatologica dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli e Presidente Sidemast (Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse).
"Ciò che ci preoccupa maggiormente è che questo ricorso precoce a trattamenti estetici invasivi possa portare ad un'abitudine malsana, con il rischio di richiedere sempre di più interventi nel corso degli anni".
Ma i pericoli dell'eccessivo utilizzo di cosmetici non si limitano a questo. L'applicazione di troppi prodotti, spesso non adatti al proprio tipo di pelle, può causare dermatiti allergiche o da contatto, oltre che un assottigliamento dello strato corneo con conseguente fragilità e maggior predisposizione alle infezioni.
"La pelle non ha bisogno di essere 'ripristinata'", conclude l'esperto. "Basterebbe lavarla correttamente, curarla e idratarla con attenzione".